BASSANO (Bassan, Bassani), Giovanni
Fabio Fano
Compositore seguace d'un indirizzo musicale tipico del periodo di transizione tra rinascimento ed età barocca. Non si conoscono luogo e data della sua [...] può tradursi in arte, nel B. si ha piuttosto impressione di deformazioni degli originali in senso decadente, di barocchismi di cattivo gusto, specie quando le composizioni trascritte siano di aureo stile contrappuntistico, come Vestiva i colli o Io ...
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Musicista (Città di Castello 1597 circa - ivi 1680). Maestro di cappella a Roma (S. Maria Maggiore) e Loreto, compose musica sacra di scuola romana barocca e (anche in collaborazione con M. Marazzoli) [...] opere teatrali; trattò anche di teoria ...
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Musicista (Roma 1697 - ivi 1760). Fu cantore a S. Lorenzo in Damaso a Roma (1726-60) e autore di varie musiche sacre di buona arte barocca. ...
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Teoria estetica relativa al rapporto tra musica e sentimenti. Proposta dagli antichi Greci, fu ripresa dal pensiero musicale rinascimentale (➔ Bardi, Giovanni) e conobbe il pieno sviluppo in epoca barocca, [...] in particolare con A. Kircher (➔), quando furono codificate in campo vocale e strumentale precise corrispondenze tra affetti e figure musicali. Nella seconda metà del 18° sec. la rappresentazione degli ...
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Direttore d'orchestra, musicologo e strumentista austriaco (Berlino 1929 - St. Georgen im Attergau 2016). Una delle più eminenti autorità nello studio ed esecuzione della musica antica, ha affrontato lo [...] 1953 il Concentus Musicus Wien, che si impose come nuovo punto di riferimento per la corretta esecuzione della musica barocca: fecero sensazione l'interpretazione dei Concerti branderburghesi e delle Cantate di Bach e la riproposta delle musiche di ...
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Parte strumentale, talvolta anche vocale, solistica, in contrapposizione dialogica con altri gruppi o strumenti solistici. Stile c. Stile nel quale la composizione è caratterizzata dall’intervento di [...] parti c. in dialogo tra loro. È proprio dell’età barocca (concerto grosso e concerto solistico, sonata a tre ecc.) e ha avuto come precursori G. Gabrieli, A. Stradella e A. Corelli. Particolare fortuna nell’età preclassica spettò alla sinfonia ...
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Cantante lirica italiana (n. Roma 1966). Mezzosoprano, dotata di tecnica eccezionale, già molto giovane B. è diventata nota a livello internazionale per le sue interpretazioni nelle opere di Mozart e Rossini. [...] Si è poi specializzata anche nella musica barocca, dedicando in particolare a Vivaldi interessanti lavori discografici (The Vivaldi Album, 1999, e Viva Vivaldi!, 2000). Accademica di Santa Cecilia, tra le incisioni ricordiamo gli album Opera ...
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Musicista (Louňovice, Praga, 1679 - Dresda 1745). Studiò a Praga e poi a Vienna con J. Fux. Nel 1733 fu nominato compositore di corte a Dresda. Considerato il maggiore musicista boemo del sec. 18º e una [...] delle personalità più significative della musica barocca, scrisse molte messe, mottetti, salmi e altra musica sacra, oratorî, cantate, composizioni strumentali. ...
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Alessandrini, Rinaldo. – Clavicembalista e direttore d’orchestra (n. Roma 1960). Allievo di T. Koopman, ha iniziato la carriera musicale come clavicembalista. Nel 1984 ha fondato il gruppo vocale-strumentale [...] Concerto italiano, con il quale si è affermato raffinato interprete della musica madrigalistica e barocca. Di riferimento sono le incisioni dei madrigali di L. Marenzio, G. Frescobaldi, O. di Lasso e soprattutto di C. Monteverdi, così come quelle di ...
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Musicista (Vallerano, Viterbo, 1583 - Roma 1629); allievo di G.B. Nanino, fu organista a Vallerano e in S. Maria in Trastevere a Roma, quindi maestro di cappella in varie chiese di Roma e infine (1626) [...] in S. Pietro. È uno dei tipici esponenti della grandiosa polifonia barocca di scuola romana. ...
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barocchio
baròcchio (o baròcco o baròccolo) s. m. [forse der. di baro], ant. – Usura, dissimulata col vendere una cosa facendosi dare o promettere per corrispettivo un prezzo esagerato: l’inverso di scrocchio.
barocchismo
s. m. [der. di barocco2]. – Tendenza al barocco, gusto del barocco, come precorrimento (per es., il b. di Ovidio) o come ripresa (per es., il b. di D’Annunzio) di ciò che fu caratteristico dell’arte e della letteratura barocca...