BISSARI, Pietro Paolo
Gianni Ballistreri
Primogenito di Sforza, conte di Costafabbrica (oggi Costabissara) e Castelnuovo, e di Giulia Trento, nacque a Vicenza nel 1595. Si addottorò in legge prima del [...] Le Deità in Parnaso, in ordine probabilmente inverso a quello cronologico della rappresentazione. In queste opere la ricerca barocca del nuovo e del meraviglioso si attua più che nell'espressione, generalmente opaca, nella ricchezza della scenografia ...
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CAMPEGGI, Ridolfo
Claudio Mutini
Nacque a Bologna nel 1565 dal conte Baldassarre e da Livia Martinenghi di origine bresciana. Si hanno scarse notizie per quel che riguarda la sua giovinezza, gli studi [...] libretto a parte. L'opera deriva la trama dalla celebre novella del Decameròn che non dispiacque ad altri drammaturghi dell'età barocca. Con il Reno sacrificante (Bologna 1617) il C. tornò al fortunato genere del dramma per musica, ma è opera sciatta ...
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BURATTI, Carlo
TTafuri
Citato dal Pascoli tra gli architetti allievi di Carlo Fontana, "servì D. Livio Odescalchi nell'assistere al condotto dell'acqua di Bracciano e nel dirigere la ristorazione del [...] una forma ovale. In tal modo lo spazio urbano viene a caratterizzarsi in modo nuovo, secondo un modello non frequente nell'urbanistica barocca (ma ricordiamo le piazze ovali di S. Gregorio da Sassola [Roma] e di S. Oronzo, a Lecce). A Salerno il B ...
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CUCCUMOS (Cuccomos, Coccumos), Filippo
Lucia Arbace
Figlio di Giulio, fu il fondatore della prima manifattura di porcellane sorta a Roma nel sec. XVIII; ricordato con il titolo di capitano, è documentato [...] con abilità nei minimi dettagli, tutti di soggetto sacro o con riferimenti stilistici alla tradizione della statuaria barocca anche se in moduli più semplici e anonimi, o alla iconografia carraccesca, tradizionale nelle rappresentazioni sacre dell ...
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CLERICI, Giovan Leonardo
Marina Pigozzi
Figlio, secondo Scarabelli Zunti (ms. 106, VII, c. 41v), di un "Roberto pittore", che egli confonde con Roberto il Giovane, nacque a Parma in data ignota. Quadraturista [...] quadraturista, soprattutto nelle luminose sale del palazzo Meli Lupi, sembra riassumere in modo intelligentemente personale la cultura barocca emiliana, di cui il Seghizzi si era fatto portavoce in Parma, e le esperienze illusionistiche dei Bibiena ...
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CARREA (Carrega), Bartolomeo
Giovanna Terminiello Rotondi
Nacque a Gavi (Alessandria) nel 1746 e studiò scultura a Genova sotto la guida di N. Traverso presso l'Accademia Ligustica di Belle Arti. Nel [...] -Tursi è fin troppo evidente il ricordo delle TreGrazie del Canova). Egli appare pertanto incerto nella scelta fra la tradizione barocca e il neoclassicismo romano, di cui era venuto a conoscenza attraverso le opere del Traverso, e finisce con il ...
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GIUSTINI, Lodovico (Luigi)
Claudia L'Episcopo
Nacque a Pistoia il 12 dic. 1685 da Francesco di Onofrio e da Maria Caterina di Benedetto Spampani. A. Damerini, nel 1917, rese nota la data di nascita del [...] queste ipotesi sono state confermate da F. Torrefranca.
Dal punto di vista formale le dodici sonate sembrano appartenere alla tradizione barocca: lo schema che ricalcano è quello delle sonate da chiesa (nonostante l'uso dei titoli di danza), con 4 o ...
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CHECCHIA (Chezia), Pietro
Elena Bassi
Figlio di Francesco, nacque, presumibilmente a Venezia, attorno al 1736.
Suo padre, Francesco, è ricordato dal Moschini quale autore del convento di S. Lazzaro [...] ricchi e finti in modo da creare una illusione perfetta, ci fanno conoscere un artista ancora ben inserito nella tradizione barocca, e di gusto più vecchio dei colleghi pittori che lavorano assieme a lui. Per il C. certamente le teorie lodoliane ...
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CIRULLO, Giovanni Antonio
Dario Della Porta
Nacque ad Andria (Bari) nella seconda metà del XVI secolo. Nulla si conosce circa i suoi anni di apprendistato musicale, ma è probabile che li abbia trascorsi [...] la musica del C. risiede nell'uso piuttosto inconsueto della dissonanza ed in alcune notevoli anticipazioni della vocalità barocca, caratteristiche che fanno di questo musicista uno dei pochissimi che abbiano assorbito la lezione di Carlo Gesualdo ...
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COSSICH, Matteo, detto il Cremonese
Donatella Biagi
Di origine tedesca (Masini, 1666; Oretti, sec. XVIII; Calindri, 1782) 0 più probabilmente istriana (Supino, 1938; Raule, 1961), fu scultore e intagliatore [...] 1782) "faticosissima", denuncia una certa corsività di modi ed una scarsa accuratezza di esecuzione, sia pure nel rimando alla cultura barocca romana.
Le notizie riguardanti altre opere del C. (De Brosses, 1739-40,ricorda alcune statue in S. Maria di ...
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barocchio
baròcchio (o baròcco o baròccolo) s. m. [forse der. di baro], ant. – Usura, dissimulata col vendere una cosa facendosi dare o promettere per corrispettivo un prezzo esagerato: l’inverso di scrocchio.
barocchismo
s. m. [der. di barocco2]. – Tendenza al barocco, gusto del barocco, come precorrimento (per es., il b. di Ovidio) o come ripresa (per es., il b. di D’Annunzio) di ciò che fu caratteristico dell’arte e della letteratura barocca...