FANUCCI, Giovan Battista
Carlo Fantappiè
Nacque a Pisa da Rainieri il 7 marzo 1756. Suo padre, insieme col fratello Alessandro, figli di Matteo di Vincenzo, era stato ascritto alla cittadinanza pisana. [...] di mezzi. Dopo aver studiato lettere umane e rettorica sotto la guida del padre Vedani e d'un altro barnabita, egli fu inviato nella locale università. Qui ebbe per maestri Carlo Antognoli nella lingua greca, Cristoforo Sarti nella dialettica ...
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MENOCHIO, Giacomo (Jacopo)
Chiara Valsecchi
– Nacque a Pavia il 22 genn. 1532 da Gerolamo e da Francesca Gravallona.
Le origini della famiglia paterna sarebbero da rintracciare nella zona di Lucca, come [...] . Da lì mantenne i contatti con lo Studium e continuò una certa attività intellettuale quale membro dell’Accademia degli Intenti, presso la chiesa barnabita di S. Maria in Canepanova.
Il M. morì a Pavia il 10 ag. 1607 e fu sepolto con tutti gli onori ...
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LUDOVISI, Ludovico. - Nacque a Bologna il 27 ott. 1595, primogenito del conte Orazio (poi duca di Fiano) e di Lavinia Albergati, esponenti di due tra le principali famiglie del patriziato senatorio della [...] Bologna, in occasione della ricostruzione della cattedrale di S. Pietro. Interventi a Roma e Zagarolo, a favore dell'Ordine barnabita, fecero da contorno all'imponente finanziamento per la fondazione della chiesa di S. Ignazio, a riprova di rapporti ...
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Pio VII
Philippe Boutry
Barnaba Chiaramonti nacque a Cesena il 14 agosto 1742 dal conte Scipione e dalla contessa Giovanna Coronati Ghini. Le due famiglie appartenevano al patriziato locale, ma non [...] secolo XVIII, Città del Vaticano 1955.
Sul vescovato di Tivoli, v. G. Cascioli, Nuova serie dei vescovi di Tivoli, LXXIV, Gregorio Barnaba Chiaramonti (1782-1784), "Atti e Memorie della Società Tiburtina di Storia e d'Arte", 11-2, 1931-32, pp. 72-8 ...
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Impulsi riformatori del mondo di fuori: dal Rinascimento all'Illuminismo
Vittorio Frajese
Al volgere del Quattrocento si parlava molto di riforma. La denuncia dei mali della società italiana e della [...] . Il Ragionamento sopra la potestà temporale de’ principi e l’autorità spirituale della Chiesa, scritto nel 1768 dal barnabita Paolo Frisi, rimase più prudentemente inedito, e lo stesso accadde alle meditazioni di Celestino Galiani sui rapporti tra ...
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Religione e società
Guido Formigoni
L’epoca della Restaurazione aveva visto all’opera su scala europea una tendenza a riscoprire i legami tra civiltà e religione, all’ombra della prevalente tradizione [...] invece ben inserita nelle battaglie rivoluzionarie. In questa seconda linea, il gruppo guidato da Alessandro Gavazzi (ex frate barnabita bolognese) sviluppò l’adesione al garibaldinismo e tentò nel 1865 la fondazione di una Chiesa cristiana libera in ...
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La cultura
Gino Benzoni
Storiografia ed erudizione
All'insegna della continuità, sia pure in discesa, sia pure nella cornice dello scadimento di rilievo politico, del rimpicciolimento di prestigio [...] fa uscire, tradotte dal greco, le lettere di s. Ignazio d'Antiochia, di s. Clemente I papa, di s. Barnaba apostolo e le opere di Atenagora ateniese, non dimentico peraltro d'impartire lezioni di catechismo ai fanciulli della diletta parrocchia di ...
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barnabita
(pop. bernabita) s. m. (pl. -i). – Religioso appartenente alla congregazione di s. Paolo, fondata nel 1530 a Milano, e che dal 1545 ebbe sede nella chiesa milanese di S. Barnaba (donde il nome).