(o pentothal) Nome commerciale di un composto della classe dei barbiturici, di
Nella forma di sale sodico ha azione narcotica di breve durata: tale proprietà consente, nella somministrazione endovenosa, [...] di regolare la durata della narcosi a seconda delle condizioni individuali e delle necessità. È stato largamente impiegato nelle narcoanalisi ...
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Chimico tedesco (n. 1848 - m. Aschaffenburg 1920); allievo di J. Wislicenus; prof. al politecnico di Aschaffenburg; precursore nella sintesi dei barbiturici. ...
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Immide del feniletilderivato dell’acido glutarico,
cristalli incolori, inodori, insolubili in acqua, che esplicano un effetto ipnotico analogo a quello dei barbiturici. ...
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Chimico (Eylau 1898 - Karlsruhe 1976), prof. di chimica farmaceutica a Istanbul, Breslavia, Karlsruhe. Ha compiuto importanti ricerche sui processi di autossidazione, sul potere tossicologico dei barbiturici, [...] sugli anestetici locali; ha isolato alcaloidi del curaro ...
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Composto chimico, C13H17N3O; polvere cristallina, bianca, solubile in acqua. Noto con il nome commerciale di piramidone, è dotato di proprietà analgesiche, antipiretiche e antinfiammatorie. Si impiega [...] in terapia da solo o in combinazione con barbiturici. Dosi elevate e uso prolungato determinano danni ematologici. ...
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Derivato della pirimidina, detto anche anche malonilurea, contenente 3 atomi di ossigeno, con
Polvere cristallina, bianca, di sapore amaro; si comporta come un acido monobasico e si ottiene per condensazione [...] 20 minuti) e breve (da 3 a 4 ore in media): i più usati sono il mebubarbital, il secobarbital e il ciclobarbital.
b) barbiturici ad azione intermedia, che agiscono in 30-40 minuti e il cui effetto si prolunga in media per 8 ore: l’amobarbital, il ...
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Chimico (Biarritz 1872 - Parigi 1949). Direttore del laboratorio di chimica terapeutica dell'Istituto Pasteur di Parigi dal 1911, contribuì in modo assai notevole ai progressi della chemioterapia moderna. [...] 'azione farmacologica degli amminoalcoli, dell'ossido di etilene, dell'efedrina, di alcuni alcaloidi (corinantina), di barbiturici, di anestetici, di composti arsenicali (atoxile, salvarsan, stovarsolo, orsanina), dei solfammidici, di antistaminici ...
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Chimico (Berlino 1835 - Monaco 1917), allievo di R. W. Bunsen e di F. A. Kekulé, noto per importanti ricerche di chimica organica (indaco, urea, ftaleine, basi piridiche, nitrosocomposti, terpeni, poliacetileni, [...] , ecc.). Fondamentali sono i suoi lavori sulla sintesi e la struttura dell'indaco e sulla natura chimica dei barbiturici. Per tali contributi e per altri relativi all'industria chimica (coloranti, composti idroaromatici, ecc.) gli fu conferito il ...
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Composto chimico, di formula
ottenuto per condensazione della glicina con cianato di potassio e successiva idrolisi acida del prodotto. Si presenta sotto forma di cristalli aghiformi bianchi, inodori, [...] fabbricazione di materie plastiche e nella sintesi di prodotti farmaceutici. Ha numerosi derivati. La difenilidantoina è usata come antiepilettico; a differenza dei barbiturici non ha azione ipnotica e quindi ha il pregio di non dare sonnolenza. ...
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stupefacente Sostanza naturale o sintetica che, anche a piccole dosi, agisce modificando lo stato di coscienza e lo stato emotivo.
Aspetti farmacologici
Vengono genericamente considerate s. numerosissime [...] l’oppio e i suoi derivati, gli anfetaminici, la cannabis ecc.), l’altra ai medicinali contenenti i principi attivi degli s. (barbiturici e altre sostanze determinanti dipendenza fisica o psichica). Le sostanze di cui alla tabella II, sezione A, B e C ...
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barbiturico
barbitùrico agg. e s. m. [dal fr. (acide) barbiturique, parziale adattam. del ted. Barbitursäure (Säure = acido), nome coniato dal chimico ted. A. Baeyer che nel 1863 preparò questo composto scaldando l’acido malonico (estratto...