Figura leggendaria di seduttore, che appare la prima volta nel Burlador de Sevilla y convidado de piedra (1630), attribuito a Tirso de Molina. La leggenda non ha alcun nucleo storico: il centro poetico [...] maggior rilievo, specie nei paesi germanici, il D. inteso come espressione della latina ebbrezza sensuale di A. Hoffmann, C.D. Grabbe (Don Juan und Faust, 1829), N. Lenau, A.S. Puškin, A. de Musset, T. Gautier, J.-A. Barbeyd’Aurevilly, R. de ...
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Scrittore francese (Périgueux 1846 - Bourg-la-Reine 1917). Cattolico, predicò apocalitticamente la necessità della teocrazia, animando il suo profetismo con l'aspra polemica contro la società borghese. [...] Impulsivo e paradossale (un po' come il suo maestro Barbeyd'Aurevilly), ispirato da un cattolicesimo integrale, egli ha lasciato varî scritti di diverso carattere e valore, e nei romanzi (Le désespéré, 1886; La femme pauvre, 1897) come nel Journal ( ...
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Scrittore francese, nato a Parigi nel 1888. Tutta la sua opera s'ispira a una concezione cattolica integrale e intransigente, che si afferma con una violenza apocalittica a volte volutamente crudele, lieta [...] del male in quanto peccato, opera volontaria dell'uomo contro Dio, il B. si apparenta senza dubbio a scrittori cattolici quali J. Barbeyd'Aurevilly, E. Hello, A. Villiers de l'Isle-Adam, E. Drumont, L. Bloy, ch'egli stesso riconosce suoi maestri; ma ...
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Scrittore francese (Lione 1859 - Neuilly-sur-Seine 1918). Influenzato dal padre, cattolico e legittimista, e da un fratello, cultore di scienze occulte, appassionato delle opere di Wagner, iniziò la sua [...] carriera letteraria come discepolo di Barbeyd'Aurevilly. Si rese noto per certi atteggiamenti eccentrici, ritenendosi puro cavaliere dello spirito come un Parsifal in lotta col suo tempo irreligioso e materialistico, e dandosi la qualifica di sār (" ...
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Poeta (castello di Cayla, Tarn, 1810 - ivi 1839). Dopo gli studî al Collège Stanislas di Parigi, e l'amicizia con J. Barbeyd'Aurevilly, che ebbe anche in seguito su di lui una certa influenza, fece parte [...] prosa Le Centaure e La Bacchante (pubbl. post.). I suoi versi sono mediocri, ma il loro valore è di documento d'una esperienza artistica e spirituale profondamente vissuta. Importanti anche il suo Journal (1862) e la sua corrispondenza. n La sorella ...
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Decadentismo
Mario Praz
sommario: 1. Termini del decadentismo. 2. Diverse fasi del decadentismo? 3. Estensione della parola ai tempi moderni. 4. La nevrosi. 5. Precursori. 6. Flaubert, Gautier, Baudelaire. [...] il mostro Gilles de Rais, e le messe nere moderne che rinnovano i fasti del sabba.
13. Barbeyd'Aurevilly e Villiers de l'Isle-Adam
Barbeyd'Aurevilly, un altro ‛santo padre' del decadentismo, a cavallo di due generazioni, la frenetica del 1830 e la ...
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Astruc, Alexandre
Giorgio De Vincenti
Regista, romanziere, critico cinematografico e letterario francese, nato a Parigi il 13 luglio 1923. Raffinato autore di film spesso di ispirazione letteraria, [...] 1948 su "L'écran français" (nr. 144) e intitolato Naissance d'une nouvelle avant-garde: la caméra-stylo, al quale soprattutto è legato uno dei racconti di Les diaboliques di J.-A. Barbeyd'Aurevilly, ed è interpretato da una ventenne Anouk Aimée, al ...
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VALLE INCLÁN, Ramón María del
Alfredo Giannini
Scrittore spagnolo, nato il 28 ottobre 1870 a Villanueva de Arosa presso Pontevedra, in Galizia, dove morì nel 1935. Durante la guerra mondiale risiedette [...] 1895 al '97. La sua fama è specialmente di romanziere, d'impareggiabile stilista, e particolarmente feconda fu l'opera sua dal 1902 decadenza, di imitazione da Eça de Queiroz, da Barbeyd'Aurevilly, da D'Annunzio (con La figlia di Iorio ha non poche ...
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GIULIOTTI, Domenico
Giuseppe Izzi
Nacque a Luciana, frazione di San Casciano Val di Pesa, presso Firenze, il 18 febbr. 1877 da Giuseppa Aretini e da Francesco, fattore presso la tenuta di Verrazzano, [...] 1933; J. Green, I cattolici, Roma 1934; J. De La Varende, Il centauro di Dio, Milano 1940; J.-A. Barbeyd'Aurevilly, La stregata, Firenze 1946. Aggiungiamo i dati relativi ad alcune ristampe recenti: S. Francesco, Vicenza 1977; Amare e credere, ibid ...
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DI CROLLALANZA, Goffredo
Guido Fagioli Vercellone
Nacque a Fermo (prov. di Ascoli Piceno) il 19 febbr. 1855 da Giovanni Battista e dalla sua seconda moglie Teresa Zoli di Forlì, che morirà nel 1879. [...] causeur più che un narratore, brioso, umorista, caustico, filosofeggiante), gli procurarono molti amici, come F. E. Godefroy, G. Barbeyd'Aurevilly, C. Buet, M. Rollinet, e l'accesso a molti circoli e salotti. Divenne presto redattore di Le Gaulois ...
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