ANGILBERTO
Margherita Giuliana Bertolini
Salito alla cattedra di S. Ambrogio il 27 od il 28 giugno 824, la resse per oltre trentacinque anni. Fu uno dei più importanti presuli milanesi: si deve ad A [...] ad alcuni documenti del Codex Diplomaticus Langobardiae, in Arch. stor. lombardo, s.8, II (1950), p. 234; Dall'invas. dei Barbari all'apogeo del Governo vescovile (493-1002), in Storia di Milano, II, Milano 1954, pp. 273, 326, 381-383, 390 s ...
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FIESCHI, Giovanni
Giovanni Nuti
Figlio di Luchino, consignore di Torriglia, e di Costanza Orsini, nacque a Genova nella prima metà del sec. XIV. Avviato alla carriera ecclesiastica, fu ordinato sacerdote [...] 1955, ad Indicem; A. Sisto, I feudi imperiali del Tortonese (secoli XI-XIX), Torino 1956, ad Indicem; P. Brezzi, Barbari, feudatari, Comuni e signorie, in Storia del Piemonte, I, Torino 1960, p. 155; M. Casale. La magnifica Comunità di Torriglia ...
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PATRONI, Giovanni
Fabrizio Vistoli
PATRONI, Giovanni. – Nacque a Napoli il 20 settembre 1869 da Domenico e Giacinta Barone.
Dopo aver conseguito «in patria» la laurea in lettere con il massimo dei voti [...] gli guadagnò le simpatie del regime fascista, attratto da una teoria che sanciva la superiorità della civiltà romana sui «barbari nordici», ma segnò l’inizio dell’oblio della sua opera, comunque meritoria per aver contribuito a inoculare nuova linfa ...
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ANSELMO
Margherita Giuliana Bertolini
Successe ad Ansperto nella cattedra arcivescovile di Milano nel marzo 882, secondo arcivescovo di questo nome. Caratteristica essenziale dell'azione di A., sia [...] , p. 12; C. G. Mor, L'età feudale, l, Milano 1952, pp. 4, 13 s., 42; E. Besta-G. P. Bognetti, Dall'invasione dei barbari all'apogeo del governo vescovile, in Storia di Milano, II, Milano 1954, pp. 422 s., 427, 429, 432, 436, 790-792, 798, 800 s., 809 ...
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Poeta (Recanati 29 giugno 1798 - Napoli 14 giugno 1837). Tra i massimi scrittori della letteratura italiana di tutti i tempi, nella sua opera risulta centrale il tema dell’infelicità costitutiva dell’essere [...] che s'intitola a lui e a Plotino, energicamente afferma quella necessità, Plotino lo dissuade: non ci è lecito, è da barbari, privarci della consolazione che ci viene dall'affettuosa presenza delle persone che ci vogliono bene, togliendo a queste la ...
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CATTANEO, Carlo
Ernesto Sestan
Nacque a Milano il 15 giugno 1801, da Melchiorre e da Maria Antonia Sangiorgi già vedova Cighera (Epistolario, IV, p. 260).
La famiglia era scesa nel Milanese nel secolo [...] fino a questi ultimi anni inedita; abbozzò un geniale schema, nel 1824, di un lavoro Della influenza delle invasioni dei barbari sulla favella italica, ma rimase uno schema (Scr. lett., I, 405-410).
Erano anche gli anni della sempre più stretta ...
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CASTIGLIONE (Castiglioni), Valeriano
Gino Benzoni
Come informa il profilo, sulla base di dati da lui forniti incluso nel volume glorificante gli Incogniti, nacque a Milano, il 3 genn. 1593, da Anna [...] quale aveva rapporti, se non d'amicizia, per lo meno di studio ché la sua epitome Del regno d'Italia sotto i barbari uscirà, in varie edizioni [1 ed., Torino 1660], corredata di ben 782 "annotationi" del C. volte all'ampliamento esplicativo del testo ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Ludovico Antonio Muratori
Fabio Marri
La più ampia antologia di scritti muratoriani tuttora disponibile (Opere, a cura di G. Falco, F. Forti, 1964), che non trascura nessuno dei molteplici interessi [...] ultimi secoli (cfr. Giarrizzo 1962, pp. 35 e 41; Tabacco, in L.A. Muratori storiografo, 1975, pp. 13-17). Le invasioni barbariche sono viste come evento decisivo per la nuova era, segnata dalla frantumazione dell’impero romano; già si è detto della ...
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COLOCCI (Colocci Vespucci), Adriano
Sergio Anselmi
Nacque a Iesi il 7 sett. 1855 dal marchese Antonio e da Enrichetta Vespucci, discendente dalla famiglia fiorentina del navigatore Amerigo.
I Colocci, [...] germanica, avversava l'Austria come "tradizionale nemica", vedeva nell'Inghilterra soltanto "egoismo" e considerava gli Slavi come barbari che insidiavano l'Adriatico e il confine orientale. Non era dunque triplicista, e neppure per l'Intesa, mentre ...
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CALCONDILA (Calcocondila, Χαλκονδύλης Χαλκοκανδύλης), Demetrio
Armando Petrucci
Nacque ad Atene nell'agosto del 1423 da Basilio, di nobile famiglia ateniese; suo zio Giorgio, padre del ben noto storico [...] su Omero con l'orazione famosissima sul poeta greco, egli esaltava, a confronto dell'Atene caduta in mano ai barbari, quella Firenze, i cui cittadini ormai erano divenuti autonomamente provetti conoscitori della lingua e della letteratura greche e ...
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barbariato
s. m. [der. di Barbarìa, per Barberìa (v.)]. – Coltura mista, di grano e segale seminati assieme sullo stesso terreno (o anche, talora, di grano, orzo e vecce); è in uso, per es., in Piemonte.
barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...