BARBARI
La parola barbaro, di origine onomatopeica (Strabo, xiv, 2, 28), indica originariamente l'individuo che pronuncia suoni inarticolati, che balbetta (Aristoph., Aves, 521, per gli Sciti, 1681, [...] la statua di un Persiano caduto, nudo, rappresentazione dunque di tradizione greca, e in un certo senso idealizzata; il tipo barbarico resta caratterizzato solo dalla mitra. Un altro Persiano caduto su un fianco è al Museo Naz. di Napoli: ha in capo ...
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Vedi COLONNA dell'anno: 1959 - 1994
COLONNA
S. Donadoni
Red.
G. Matthiae
G. Matthiae
G. Matthiae
S. Donadoni
G. Matthiae
G. Becatti
L. Rocchetti*
G. Becatti
G. Becatti
G. Becatti
S. Ferri
È [...] piedi (m 29,78), donde il nome di centenaria dato alla colonna nell'antichità. Il basamento è ornato di trofei d'armi barbariche scolpite a rilievo molto basso; segue poi un grande toro, formato da una corona di alloro, sopra il quale si inizia la ...
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Comune della prov. di Savona (36,5 km2 con 23.735 ab. nel 2007).
Antichissima città dei Liguri Ingauni ( Albium Ingaunum), poi municipio romano, fu distrutta più volte dalle invasioni dei barbari e dei [...] saraceni. Risorta durante la prima crociata, nella prima metà del 13° sec. lottò a lungo contro Genova, cui si sottomise dopo la morte di Federico II (1250), rimanendole legata fino alla ribellione del ...
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L'Europa tardoantica e medievale. I popoli delle migrazioni nelle regioni occidentali: I barbari
Alessandra Melucco Vaccaro
I barbari
Il termine deriva dal greco βάρβαρος (“straniero”); analogamente al [...] 1978), Spoleto 1980, pp. 89-106.
F. Coarelli, Il Foro Romano, I, Roma 1983, p. 282 ss.
L. Cracco Ruggini, I barbari in Italia nei secoli dell’impero, in G. Pugliese Carratelli (ed.),Magistra Barbaritas, Milano 1984, pp. 3-48.
S. Lusuardi Siena, Sulle ...
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Vedi ROMANA, Arte dell'anno: 1965 - 1997
ROMANA, Arte
R. Bianchi Bandinelli
Red.
H. J. Eggers
F. Coarelli
I. I problemi dell'arte romana. La sua importanza storica. - II. Dalle origini a circa il [...] qua dal Tevere sino ai tempi moderni (v. roma, c, 2, pp. 903, 904).
Se i rilievi con figure di Vittorie e Barbari, conservati a Firenze nel Giardino di Boboli, appartennero effettivamente all'Arcus Novus eretto a Roma nel 294 (Kähler), vi si potrebbe ...
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PROBO (M. Aurelius Probus)
F. Panvini Rosati
1°. - Imperatore romano. Nacque a Sirmium in Pannonia il 19 agosto 232; aveva il comando militare delle province d'Oriente allorché nel 276 fu proclamato [...] imperatore dai soldati contro Floriano. Durante il suo regno combatté continuamente contro i barbari che sul Reno, sul Danubio e nella penisola balcanica minacciavano i confini dell'Impero. Alla fine del 281 ritornò a Roma per celebrarvi il trionfo. ...
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MAGNENZIO (Flavius Magnus Magnetius)
M. Floriani Squarciapino
Imperatore romano; nato ad Amiens poco dopo il 300 d. C. di stirpe germanica, militò sotto Costantino e Costante, proclamato imperatore ad [...] Autun (350), combatté contro Costanzo; sconfitto si uccise a Lione (353).
Era uomo coraggioso ed eloquente, ma di barbari costumi. Il ritratto suo, come quello del fratello Decenzio, nelle monete di zecca romana è ingentilito e rifatto sul tipo di ...
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BELGICA
G. C. Susini
Provincia dell'Impero romano.
Sottomessa già con la conquista cesariana, ordinata da Augusto come provincia imperiale, governata da un legato pro praetore, ridotta da Tiberio, con [...] stabile costituzione delle due Germaniae, entro i confini che praticamente mantenne sino ai primi rovesci militari contro i barbari e alla riforma tetrarchica, la provincia romana della B. trovava la sua ragion d'essere essenzialmente nella compagine ...
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Antica città della Libia (od. Al-Khums, nota anche con il nome di Hòms) fondata dai Fenici all’inizio del 1° millennio a.C. Vi nacque l’imperatore romano Settimio Severo (146), che si prodigò per il suo [...] abbellimento. Fra 4° e 5° sec., la regione e la città furono devastate dai barbari.
Il nucleo originario fenicio era forse sul luogo dove poi si sviluppò la città romana. Alla foce del fiume era scavato il porto; il fiume stesso fu deviato con una ...
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barbariato
s. m. [der. di Barbarìa, per Barberìa (v.)]. – Coltura mista, di grano e segale seminati assieme sullo stesso terreno (o anche, talora, di grano, orzo e vecce); è in uso, per es., in Piemonte.
barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...