Letterato (Torino 1592 - ivi 1675). Entrato nel 1611 nella Compagnia di Gesù, fu insegnante di retorica e predicatore, quindi precettore e storico di corte dei Savoia; nel 1635 uscì dalla Compagnia, restando [...] al servizio dei principi di Carignano. Autore di numerose opere storiche ed erudite (Del Regno d'Italia sotto i barbari, 1669; Campeggiamenti, 1674, sulle guerre del Piemonte contro la Spagna; l'incompiuta Historia dell'augusta città di Torino, post ...
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Successore (m. 428) del re Godigiselo, riuscì a spezzare la resistenza franca alla marcia dei Vandali (406), varcando il Reno, saccheggiando tutta la Gallia e passando poi in Spagna (409), ove i Vandali [...] a un accordo con Costantino III (411). G. iniziò allora una sistematica conquista del paese, assoggettando gli altri popoli barbari che lo avevano preceduto e le stesse città romane di Cartagena e di Siviglia (425). Inoltre, volendo acquistare il ...
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Edward Gibbon. Costantino nella History of the Decline and Fall of the Roman Empire
Heinrich Schlange-Schöningen
The History of the Decline and Fall of the Roman Empire di Edward Gibbon, pubblicata [...] costumi e la debole politica di Costantino e dei suoi successori armò e istruì, per la rovina dell’impero, il rude valore dei mercenari barbari».
44 Ivi, p. 1421.
45 Ivi, I, cit., cap. 14, p. 396, nota 3.
46 Ivi, p. 397: «Le immediate e memorabili ...
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barbariche, invasioni
Chiara Frugoni
La fine del mondo antico
Alla fine del 4° secolo d.C. l'Occidente era povero, in piena decadenza; l'Oriente invece era ricco, con grandi e belle città. Di fronte [...] anche un innocente, se aveva la sfortuna di far parte di quella famiglia.
Oltre a essere guerrieri e cacciatori, i 'barbari' erano pastori e allevatori di cavalli, pecore, mucche e maiali. In generale l'occupazione del paese vinto procedeva in questo ...
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Le invasioni barbariche
Paolo Delogu
Con la nozione di invasioni barbariche si designa l’ingresso di popoli provenienti dalla Germania e dall’Europa centro-orientale all’interno dei territori dell’impero [...] non più barriera, ma area di comunicazione e di scambio. L’idea della organicità etnica e culturale delle stirpi barbariche venne così messa seriamente in discussione.
D’altra parte anche i rapporti col mondo romano durante e dopo le invasioni ...
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Città della Francia sud-orientale (30.000 ab. ca.), nel dipartimento di Vaucluse, 30 km a N di Avignone, posta a 46 m. s.l.m. al centro di una fertile piana alluvionale su un braccio del fiume Aygues.
Antica [...] Arausio, centro fortificato dei Cavari e poi colonia romana, fondata da Cesare nel 1° sec. a.C. Rovinata dai barbari, fece parte del Regno dei Burgundi e di quello d’Austrasia, fu conquistata dai saraceni, ripresa da Carlomagno e annessa al Regno di ...
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(gr. ῾Ελλάς) Nell’antichità, nome dapprima di una regione della Tessaglia meridionale, poi anche dei popoli abitanti più a S. Già nel 6° sec. a.C. per E. s’intendeva tutta la Grecia e con il nome di [...] i Greci chiamavano sé stessi nel loro complesso. Al tempo di Erodoto (5° sec.) è già netta la distinzione tra Elleni e barbari e un secolo dopo di lui Elleni significa non più soltanto una comunità nazionale bensì una comunità di cultura. In tal modo ...
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Usurpatore dell'Impero romano (m. 269 d. C. circa). Generale degli imperatori Valeriano e Gallieno, quando questi gli affidò la difesa del confine del Reno, lo tradì, uccise il figlio di lui, e si fece [...] si sottoposero la Germania, la Gallia, la Britannia e la Spagna. Riportò nella difesa della Gallia importanti vittorie sui barbari. Vinse a Magonza il ribelle Ulpio Cornelio Leliano, ma fu ucciso dai suoi stessi soldati, insofferenti della dura ...
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Galli
Tommaso Gnoli
Gli antenati dei Francesi
Con il nome di Galli si intende un vasto insieme di popoli di lingua celtica che, nel mondo antico, occupavano gran parte di quella che oggi costituisce [...] che i Romani chiamarono Gallia. Benché non abbiano lasciato testimonianze scritte nella loro lingua, i Galli erano tutt'altro che barbari ed erano in possesso di importanti tecniche metallurgiche
La terra dei Galli
Tra l'inizio del 7° e la fine del ...
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L’arco di Costantino
Un monumento dell’arte romana di rappresentanza
Alessandra Bravi
Per celebrare la battaglia vittoriosa di Costantino contro Massenzio a ponte Milvio, il 28 ottobre 312 d.C., venne [...] offerta dall’imperatore Marco Aurelio, che siede su uno sgabello su un podio: tra signiferi e legionari, un vecchio capo barbaro fa atto di sottomissione69. Sul rilievo accanto, davanti a un portico con colonne corinzie decorate da corone d’alloro, l ...
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barbariato
s. m. [der. di Barbarìa, per Barberìa (v.)]. – Coltura mista, di grano e segale seminati assieme sullo stesso terreno (o anche, talora, di grano, orzo e vecce); è in uso, per es., in Piemonte.
barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...