DELLA SCALA (Scaligero), Giulio Cesare
Giorgio Patrizi
Sul luogo di nascita del D. e sul suo stesso nome è stato vivo, a lungo, un dibattito critico teso a far luce sulla reale identità di un letterato [...] e accusò i Guasconi e gli studenti di altre "nazioni" meridionali di abbassare i valori umanistici con la loro barbarie. Dolet cercò incautamente l'appoggio dell'autorità del D. che, sposato ad una guascone, non poteva certo condividere quelle ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Lorenzo Valla
Francesco Tateo
Nell’opera di recupero del pensiero e della lingua dell’antichità e nella revisione critica della cultura filosofica e storiografica del Medioevo, Lorenzo Valla occupa [...] sia la raffigurazione di sé come il Camillo restauratore di Roma dopo la sua fondazione e la sua caduta in mano ai barbari, sia il tema dell’impero portatore della pace nel mondo, meglio e più delle armi. Anzi, come il tema dell’unificazione apre ...
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DOTTORI, Carlo de'
Antonio Daniele
Nacque a Padova, secondogenito di cinque fratelli, il 9 ott. 1618 da Antonio Maria, di antica e nobile famiglia, e da Nicolosa Mussato, in contrada S. Bartolomeo, [...] usare un'espressione autocritica), appena venata da punte di civile risentimento negli accenni alla condizione umiliante dell'Italia, ai barbari che "credono che l'inclita nostra nazione abbia perduto, con l'imperio, i semi d'una vera virtù" (lett ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Francesco Gabrieli
Massimo Campanini
Nel 20° sec. l’arabistica italiana ha prodotto numerosi studiosi di livello internazionale che hanno anche insegnato in università arabe e islamiche: tra questi [...] . negli studi sul mondo barbaresco, emergono le costanti del lavoro di Gabrieli: l’eurocentrismo (i turchi ottomani sono «barbari», gli italiani e i salentini in particolare sono «civili»); la positività della storia intesa come studio di sintesi di ...
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PASCARELLA, Cesare
Gabriele Scalessa
PASCARELLA, Cesare. – Nacque a Roma il 28 aprile 1858 da Pasquale, di origini ciociare, che, arruolatosi nella legione romana, partecipò alla guerra d’indipendenza [...] di Roma, sorvolando sull’epoca imperiale (a parte Augusto e Nerone), fino alla diffusione del Cristianesimo e alla calata dei barbari. Dedicati pochi sonetti al Medioevo dei papi e degli antipapi e a quello dei pirati, un salto vertiginoso porta ...
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ILDERICO di Montecassino
Mariano Dell'Omo
Osta a che si identifichi senza incertezze la figura di I. il fatto che questo nome sia attribuito a più soggetti tutti apparentemente distinti l'uno dall'altro, [...] , XXVII (1984), pp. 70 s.; G. Cavallo, Libri e continuità della cultura antica in età barbarica, in Magistra barbaritas. I barbari in Italia, Milano 1984, pp. 638, 651; Id., Dallo scriptorium senza biblioteca alla biblioteca senza scriptorium ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] di Tacito: interprete di una visione tragica della storia, legge i segni della fine del mondo romano nella ‘ferinità’ dei barbari del Nord. La grammatica, la filologia, e l’erudizione letteraria prosperano: sono di quest’epoca gli scoliasti Donato e ...
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Stato federale, esteso per la massima parte nell’America Settentrionale, salvo una piccola porzione nell’America Centrale, oltre l’Istmo di Tehuantepec. I confini con gli USA, a N, e con il Guatemala e [...] e sociali determinarono il crollo a sud dei principali centri maya, le regioni centrali furono invase da popoli barbari e bellicosi (Chichimechi). Grande rilievo acquistò la cultura dei Toltechi (950-1150), che dominarono gran parte dell’altopiano ...
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L’Oratio ad sanctorum coetum
Un imperatore cristiano alla ricerca del consenso
Roberto Cristofoli
L’Oratio ad sanctorum coetum1, giuntaci nei manoscritti col titolo Βασιλέως Κωνσταντίνου λόγος ὅν ἔγραψε [...] , e negli anni successivi avvennero tante stragi quante sarebbero bastate a garantire una pace perpetua, se avessero riguardato i barbari. L’esercito del suddetto imperatore, passato nelle mani di un incapace che si era impadronito dell’Impero con la ...
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GUICCIARDINI, Francesco
Pierre Jodogne
Gino Benzoni
Nacque a Firenze il 6 marzo 1483, terzogenito di Piero di Iacopo e di Simona di Bongianni Gianfigliazzi, che ebbero undici figli, tra cui cinque [...] Quêtes d'une identité collective chez les Italiens de la Renaissance…, Paris 1991, pp. 67-119; J.-L. Fournel, Guichardin et la "barbarie" française, in L'image de l'autre européen: XVe-XVIIe siècles, a cura di J. Dufournet et al., Paris 1992, pp. 109 ...
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barbariato
s. m. [der. di Barbarìa, per Barberìa (v.)]. – Coltura mista, di grano e segale seminati assieme sullo stesso terreno (o anche, talora, di grano, orzo e vecce); è in uso, per es., in Piemonte.
barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...