BARBARI, Iacopo de'
Creighton Gilbert
Veneziano, la sua prima opera datata (1500) è una grande Veduta di Venezia (xilografia, di M.2, 83 per 1,36, su sei legni, siglata col caduceo che in altre sue [...] An unknown Portrait by -7., in The Burlington magazine, LXXII (1938), pp. 42 s.; H. Tietze-E. Tietze Conrat, Dúrer or Barbari, in Print Collectors Quarterly, XXVIII (1941), pp. 111-116; Id., Drawings of the Venetian Painters..., New York 1944, pp. 40 ...
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BARBARI, Giuseppe Antonio
Mario Gliozzi
Nacque a Savignano (Forlì) il 4 febbr. 1647, da famiglia patrizia. Compiuti i primi studi nella città natale e a Rimini, s'iscrisse poi all'università di Bologna, [...] dove fu discepolo di G. Montanari, allora professore di matematica nell'ateneo bolognese, che lo ebbe molto caro. Tornato a Savignano, nel 1682 sposò Laura Giannini, morta poi nel 1686; nel 1692 rifiutò ...
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Pittore e incisore (n. probab. a Venezia 1440-50 circa - m. forse a Bruxelles prima del 1515-16); conosciuto anche col nome di Maestro del caduceo, emblema che usò come firma, forse da identificarsi anche con quel "Meister Jacon der Weylische" noto da alcune fonti tedesche e con quel Jacob Waltch o Walch conosciuto da A. Dürer. La sua formazione avvenne a Venezia sotto gli influssi di Alvise Vivarini, ...
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Pittore (Venezia, fine 15º - prima metà 16º sec.), probabilmente parente di Iacopo, del quale riflette l'influenza. Noto per un dipinto firmato (Cristo e l'adultera, Roma, Mus. di Pal. Venezia), gli vengono attribuiti pochi altri dipinti ...
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Costantino e i barbari
Johannes Wienand
Nei trentuno anni del suo regno non vi è mai stato un momento nel quale Costantino non abbia dovuto occuparsi, in un modo o nell’altro, dei ‘barbari’ – così i [...] pp. 441-448.
113 Eus., l.C. 6,21.
114 Eus., l.C. 7,2.
115 Eus., l.C. 7,2. Eusebio parla degli ἀφανεῖς ἐχθροί. Un altro tipo di barbari: Eus., l.C. 6,21 (ἄλλων τουτωνὶ βαρβάρων).
116 Eus., l.C. prol. 5; 1,2; 1,5; 6,18.
117 Eus., l.C. 3,6.
118 Eus., l ...
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Re goto (m. 406); nel 405 invase l'Italia con un'orda di Barbari (Goti, Alamanni, Vandali, Svevi, Burgundi); divisi i suoi in tre schiere, iniziò l'assedio di Firenze, ma sopravvenne Stilicone, che l'obbligò [...] a ritirarsi sulle colline fiesolane. Fallito un tentativo di fuga, fu fatto prigioniero e decapitato ...
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Pittore (forse Kulmbach 1480 circa - Norimberga 1522). A Norimberga, dove giunse intorno al 1500, guardò a I. De Barbari e iniziò la sua attività come incisore accanto a Dürer: xilografie per le commedie [...] completamento dell'altare di S. Nicola di J. Koeler (1505, Norimberga, Museo e St. Lorenz): in essa la presenza di De Barbari e di Dürer è sentita nell'impostazione e realizzazione delle figure; invece, nelle storie dei ss. Pietro e Paolo, ora agli ...
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DOMENICO della Madre di Dio
Fiamma Satta
Nacque nei pressi di Viterbo il 22 giugno 1792 da Giuseppe Barberi (Barbari), agricoltore, e da Mariantonia Pacelli, ultimo di undici figli. Rimasto ben presto [...] orfano di padre (1798) e poi di madre (1803), venne adottato dallo zio Bartolomeo Pacelli, anch'egli agricoltore, che lo accolse nella sua casa di Merlano.
Nel 1810, subito dopo il decreto napoleonico ...
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Letterato italiano (Palermo 1851 - ivi 1917). Si occupò di folclore (Poesie dei popoli selvaggi e poco civili, 1892; I proverbi dei popoli barbari, 1893; La poesia dei selvaggi, 1896); scrisse anche poesie [...] (L'eterno romanzo: canzoniere, 1883; Odi, 1889, ecc.); fu efficace giornalista. Ma forse il meglio di sé lo diede nei bozzetti (Aloe, 1878) e nel romanzo Il signor di Macqueda (1881), che sono tra i più ...
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barbariato
s. m. [der. di Barbarìa, per Barberìa (v.)]. – Coltura mista, di grano e segale seminati assieme sullo stesso terreno (o anche, talora, di grano, orzo e vecce); è in uso, per es., in Piemonte.
barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...