Adriano
Daniela Motta
Un imperatore romano amante della pace
L'impero di Adriano si caratterizza come un ventennio di sostanziale cambiamento rispetto a quello del predecessore Traiano. Ispirandosi [...] in parte visibile. Posto all'incirca fra le odierne Scozia e Inghilterra, aveva lo scopo di separare i Romani dai barbari. Costituito da un muro, intervallato a distanze regolari da fortini e torri di avvistamento e protetto da un profondo fossato ...
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ambasciatore
Marzia Ponso
Il più importante rappresentante diplomatico di uno Stato
L'ambasciatore rappresenta il capo di Stato del proprio paese presso un altro Stato. Suoi compiti sono: proteggere [...] la loro immunità, a condizione che venissero concessi i medesimi privilegi ai propri inviati. Nel 9° e 10° secolo re barbari e imperatori si servirono della diplomazia pontificia per tutelare i propri interessi. Soltanto dalla metà del 15° secolo le ...
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Aloisio (o Aloiosus)
A. Iacobini
Architetto attivo in Italia settentrionale al principio del 6° secolo. In una lettera ascrivibile agli anni 507-511, riportata da Cassiodoro (Variae, II, XXXIX), il re [...] , Das Grabmal Theoderichs zu Ravenna, Wiesbaden 1971.
S. Lusuardi Siena, Sulle tracce della presenza gota in Italia: il contributo delle fonti archeologiche, in Magistra Barbaritas. I Barbari in Italia (Antica Madre, 7), Milano 1984, pp. 509-558. ...
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L'arma è uno dei più antichi strumenti dell'uomo; si può teoricamente concepire che essa sia stata preceduta da utensili che non servivano per la lotta, quali sarebbero bastoni per abbattere la frutta, [...] una Vittoria alata porta un labaro con la scritta Victuria, e due scudieri presentano al re le corone dei vinti. Il latino è barbaro come le figure: il re, le Vittorie, gli scudieri, non sono se non larve grottesche. Ed è questo uno dei pochi esempî ...
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Si vuole che la parola derivi da una voce semitica (p. es. l'assiro Açu) significante "oriente", e che sarebbe stata usata dai Fenici e dai Greci per indicare il Paese d'Oriente, in contrapposto a Europa [...] turche che le chiudevano le vie dell'Oriente, dà alla storia dei viaggi asiatici i nomi di Caterino Zeno nel 1471, di Giosafat Barbaro e di Ambrogio Contarini tra il 1473 e il 1479, tutti e tre ambasciatori a Ŭzun Ḥasan, re di Persia: le loro ...
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Comune della provincia di Udine, con 8687 abitanti, di cui 1211 nel capoluogo. È congiunta alla laguna di Grado e al mare dal fiume Natissa, che scorre poco lontano; e, se le sue campagne sono feconde [...] , quasi sommersa nel primo periodo dell'impero dal prevalere del gusto ellenizzante, prenda la rivincita nel momento in cui i barbari minacciano la compagine romana e più tenaci sono gli sforzi per salvarla. Ecco allora i magnifici ritratti a musaico ...
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SARCOFAGO (σορός, σαρκοϕαγός, sarcophăgus)
Goffredo BENDINELLI
Antonia NAVA
Custodia fabbricata in materia qualsiasi (legno, terracotta, pietra, marmo, piombo o altro metallo), per contenere un cadavere. [...] secolo VII e dell'VIII, i motivi si fanno solo zoomorfi e vegetali.
Continuazione forse di questa tradizione ravennate, ad opera dei barbari, sono le grandi e rudi arche del sec. IX e del X, intorno a Ravenna e nel Veneto, prive di decorazione, che ...
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SABINA (A. T., 24-25-26 bis)
Riccardo RICCARDI
Francesco PALMEGGIANI
Regione dell'Italia centrale, che comprende i Monti Sabini, la conca di Rieti, la media e bassa valle del Turano, gran parte delle [...] in cui Augusto aveva divisa l'Italia i Sabini fecero parte della quarta.
Fiaccata la potenza di Roma, i popoli barbari che scesero in Italia, invasero anche la Sabina ponendo il quartier generale presso Antemnae, mentre dopo Costantino la Sabina era ...
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GRADO (lat. ad aquas gradatas, con probabile allusione al tenue declivio della spiaggia; A. T., 24-25-26)
Elio MIGLIORINI
Ferdinando FORLATI
Pier Silverio LEICHT
Cittadina veneta, in provincia di [...] acquistò importanza particolare soltanto quando Aquileia fu rovinata dagli Unni nel 453, e la sua popolazione, sfuggita ai barbari invasori, si disperse negli abitati dell'estuario, fra i quali Grado, nome che il vicus portensis aveva ricevuto ...
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PAVAN, Massimiliano
Giorgio Bonamente
Storico dell'antichità e della cultura classica, nato a Venezia il 30 agosto 1920, morto a Padova il 17 gennaio 1991. Allievo di A. Ferrabino e di A. Degrassi, [...] sulla mediazione esercitata dal cristianesimo fra romanesimo e un mondo germanico (Sant'Ambrogio e il problema dei barbari, 1978). Quest'ultimo problema ha orientato P. verso la terza tematica, della romanizzazione dell'area adriatico-danubiana ...
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barbariato
s. m. [der. di Barbarìa, per Barberìa (v.)]. – Coltura mista, di grano e segale seminati assieme sullo stesso terreno (o anche, talora, di grano, orzo e vecce); è in uso, per es., in Piemonte.
barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...