Primavere e autunni
Primo periodo (771-481 a.C.) della dinastia cinese dei Zhou orientali (771-220 a.C.), testimone di grandi cambiamenti politici e sociali, seguito dall’era degli Stati combattenti [...] della nobiltà ereditaria e alla nascita della figura dello xiang («ministro»), nominato per fiducia del sovrano. La periferia, invece, fu soggetta alle incursioni barbariche di rong al Nord e di man e di yi al Sud. Nel 7° sec., per sconfiggere i ...
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(lat. Raetia) Regione delle Alpi Centrali, corrispondente al Tirolo, a parte della Baviera e della Svizzera (oggi Grigioni), abitata anticamente da popolazioni di discussa origine etnica, di cui la più [...] parte montagnosa meridionale, e Raetia secunda, la pianura settentrionale lungo il Danubio. Con l’intensificarsi delle pressioni barbariche, malgrado le lotte sostenute dagli imperatori del 4° sec., la R. seconda cadde sotto Alamanni, Bavari, Svevi ...
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L'etimologia della parola italiana (dal lat. civitas) ci fa risalire solo a uno dei due concetti fondamentali che tale parola racchiude. La città infatti può essere considerata e studiata o dal lato materiale, [...] romano chiude il suo ciclo imponendo sempre il tipo geometrico elementare della città a scacchiera. Le invasioni dei barbari in Europa hanno trovato come stato di fatto un'impronta ortogonale assolutamente romana nelle città presidiate da guarnigioni ...
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POLIBIO (Πολύβιος, Polybius)
Gaetano De Sanctis.
Storico greco, nacque di ragguardevole famiglia in Megalopoli, città arcadica allora appartenente alla Lega achea. Il padre Licorta fu più volte stratego [...] l'esempio circa il filo conduttore con cui legare la narrazione delle vicende d'Oriente e d'Occidente, dei Greci, dei Romani e dei barbari, legame che al tempo di Posidonio s'era fatto in tanto più stretto in quanto più saldo e più pieno s'era venuto ...
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MARTINO di Tours, santo
Mario NICCOLI
Giuseppina SOAVE
Raffaele CORSO
È il santo più popolare che la Francia abbia avuto nell'antichità e nel Medioevo.
È difficile sceverare dalla leggenda largamente [...] (o 22?) anni, ricevette il battesimo. Poco appresso abbandonò la milizia, essendosi rifiutato di prendere le armi contro i barbari (campagna di Giuliano del 356?). Per quanto appaia inconciliabile con i dati della biografia di Ilario di Poitiers (v ...
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TELAMONE (dal latino telamo, gen. al plurale telamones)
Luigi Crema
Si chiamano telamoni le figure virili impiegate nelle architetture a sostegno di trabeazioni o cornici e nella scultura decorativa [...] nessuna cornice o trabeazione, ma sono semplicemente addossati ai sostegni di esse. Tali sono, ad es., le statue di barbari prigionieri trovate a Corinto, che erano addossate a pilastri corinzî.
I telamoni assunsero presso i Romani anche la forma di ...
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È fra i più antichi scrittori di lingua siriaca e il più importante fra essi. Nacque a Nisibi, sentinella avanzata dell'impero romano nella Siria orientale, fra il 306 e il 307; suo padre, sacerdote idolatrico, [...] a Cesarea a visitare il celebre Basilio (v.); è invece inverosimile che facesse una lunga dimora anche in Egitto. Invasioni di barbari e carestie gli offrirono occasione negli ultimi due o tre anni della sua vita di prodigarsi in favore dei bisognosi ...
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LANUVIO (A. T., 24-25-26; già Civita Lavinia)
Roberto ALMAGIA
Giuseppe LUGLI
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Borgata della provincia di Roma, situata a 324 m. s. m. sul fianco meridionale esterno dei Colli Albani, a 20 km. in linea [...] , da un quaestor, da un praetor e da un senatus, a somiglianza di quello di Roma.
Devastata durante le invasioni dai barbari, risorse a nuova vita nel sec. XI col nome di Civita Lavinia, ma non poté sviluppare pienamente le forme d'una rigogliosa ...
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Popolazione della Sicilia antica, abitante una zona dell'estremo angolo occidentale dell'isola. La maggior parte degli scrittori greci riteneva che gli Elimi, profughi dalla Troade dopo la caduta di Ilio, [...] sarebbe, quindi, da interpretarsi con la tendenza dei Greci ad assimilare i popoli con cui lottavano in Occidente ai barbari coi quali avevano combattuto i loro avi secondo l'epopea, mentre con l'alleanza coi Fenici si potrebbero spiegare alcuni ...
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IEFTE
Vincenzo Cavalla
. Giudice, cioè capitano d'Israele, originario della regione di Galaad. Fu costretto a fuggire di casa dai suoi fratelli che non lo volevano coerede perché figlio illegittimo. [...] fatto, dandole la morte. L'atto era contrario alla stessa legge mosaica, e può essere solo in parte spiegato con i costumi barbari dell'epoca, da cui Israele stesso non andava esente.
I. era di un temperamento duro e incline al sangue, come è pure ...
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barbariato
s. m. [der. di Barbarìa, per Barberìa (v.)]. – Coltura mista, di grano e segale seminati assieme sullo stesso terreno (o anche, talora, di grano, orzo e vecce); è in uso, per es., in Piemonte.
barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...