MARZIALE, Marco
Gino Fogolari
Pittore veneziano della fine del Quattrocento. Nel 1492 lavorava ai grandi "teleri" della sala del Gran consiglio di Palazzo ducale agli ordini del Giambellino e l'anno [...] ), al museo di Berlino, risentono in modo curioso l'influsso, che agisce allora anche su Bartolomeo Veneto e su Iacopo de Barbari, di Alberto Dürer; il ritratto del quale si vorrebbe vedere in quei due dipinti. Oltre che a Venezia e a Cremona dipinse ...
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La figura di Costantino nell’Ordo Panegyricorum
I panegiristi e la nascita del potere costantiniano
Giulia Marconi
La voce si propone di indagare l’immagine che di Costantino hanno fornito i Panegirici [...] quelle del figlio sui re franchi e sui brutteri, e la costruzione del ponte di Colonia sul Reno, monito per i barbari (2-13). La seconda parte dell’elogio ricorda la congiura di Massimiano e lo scontro con Costantino, che culmina nella battaglia ...
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Razza
Brunetto A. Chiarelli
Il termine razza compare per la prima volta in Europa nel 14° secolo e viene usato inizialmente nell'ambito dell'allevamento degli animali (probabilmente originato dal francese [...]
Nelle civiltà che hanno forgiato la cultura europea il concetto di razza non esiste. Gli antichi greci definivano barbari i non appartenenti alla cultura greca, ma questi potevano accedere alla 'grecità' semplicemente assorbendola. La civiltà romana ...
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TREVIRI (ted. Trier; A. T., 53-54-55)
Elio MIGLIORINI
Pietro ROMANELLI
Hans MOHLE
Delio CANTIMORI
Città della Germania occidentale, capoluogo d'una delle provincie della Renania, posta sulla destra [...] , da Costantino in poi, sappiamo che più o meno a lungo passarono una parte del loro regno a Treviri: tuttavia i barbari andavano via via sempre più avvicinandosi ad essa e la minacciavano sempre più da presso, fino a impadronirsene qualche volta: fu ...
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Uomo politico, storico e letterato, nato a Torino da Prospero B. il 27 novembre 1789, morto ivi il 3 giugno 1853.
Cesare Balbo risentì, nella sua formazione mentale e morale, delle tendenze dell'epoca [...] sulla rivoluzione greca e le questioni balcaniche; abbozzò, in gran parte, i Pensieri ed esempi, la Storia d'Italia sotto i barbari; e, a distrarsi di tanto lavoro, compose le Novelle di un maestro di scuola. Per la sua incontentabilità di sostanza e ...
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Nacque nel 1572 dal principe Cristoforo Báthory. A nove anni, rimasto orfano di padre, fu assunto al principato di Transilvania. Per desiderio dello zio Stefano Báthory, re di Polonia, dapprima gli stette [...] a porsi dalla parte dell'imperatore Rodolfo contro i Turchi, e a partecipare all'unione della cristianità contro i barbari. Questa nuova politica trovò forte opposizione nel paese, ma egli soffocò nel sangue ogni intenzione ribelle. Fece imprigionare ...
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PANENO (Πάναινος, Panaenus)
Goffredo Bendinelli
Pittore greco, forse ateniese, vissuto intorno alla metà del sec. V a. C. Fu parente di Fidia, forse fratello più che nipote, come afferma Strabone, essendo [...] di Maratona. L'artista, sicuro dei proprî mezzi espressivi, aveva rappresentato la mischia al suo culmine, con la rotta dei barbari e la loro fuga verso le navi. Si vedevano anzi i Persiani bersagliati dai Greci, mentre cercavano scampo sulle navi ...
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Vedi CINESE, Arte dell'anno: 1959 - 1994
CINESE, Arte
P. Corradini
V. Elisséeff
Red.
P. Corradini
V. Elisséeff
M. P. David
A. Salmony
M. P. David
A. Salmony
G. Barluzzi
G. Scaglia
1. Cronologia [...] dalla ceramica nera di Lungshan si colloca più a E e il popolo che la abitò entra nella leggenda col nome di "barbari accoccolati". La terza area culturale dovrebbe essere quella dei proto-Shang, i quali, dopo aver conquistato il gruppo orientale dei ...
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Il saeculum: l’elefante nella stanza
Peter Brown
Ritornare alle lezioni tenute al Warburg Institute nel 1958 su Il conflitto tra paganesimo e cristianesimo nel quarto secolo significa ritornare a una [...] neoplatonismo alessandrino, in Il conflitto tra paganesimo e cristianesimo, cit., p. 143.
6 E.A. Thompson, Il cristianesimo e i barbari del Nord, in Il conflitto tra paganesimo e cristianesimo, cit., p. 88.
7 A. Momigliano, Introduzione, cit., p. 13 ...
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Saracino
Alessandro Niccoli
È la denominazione con la quale il Medioevo cristiano designa abitualmente gli Arabi del Mediterraneo orientale, della Sicilia e della Spagna, e, in genere, i musulmani.
D. [...] è difficile sottrarsi all'impressione di un atteggiamento polemico e spregiativo, se non altro perché il concetto di barbaro istintivamente si collega a quello di selvaggio e perché sulle donne musulmane si lascia velatamente cadere l'imputazione di ...
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barbariato
s. m. [der. di Barbarìa, per Barberìa (v.)]. – Coltura mista, di grano e segale seminati assieme sullo stesso terreno (o anche, talora, di grano, orzo e vecce); è in uso, per es., in Piemonte.
barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...