Regione dell'antica Grecia, a oriente del golfo d'Ambracia e ad occidente della Dolopiȧ, dalla quale la divide, almeno approssimativamente, il fiume Inaco (oggi Aspropotamo). Essa è prevalentemente montuosa [...] , 34; Pseudo-Scimno, 455 segg.; Dionisio Callifonte, 46 segg.; Tolomeo, III, 14, 6; Pomponio Mela, VI, 53. Per la pretesa barbarie, Tucidide, II, 68, 5; Polibio, XVIII, 5, 8. Per le vicende politiche dal quarto secolo in poi: Tucidide, III, 105,1 ...
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Nome di vari capi di orde galliche, che invasero territorî d'Italia, della Penisola Balcanica e dell'Asia Minore. L'opinione, un tempo assai diffusa, che Brenno non sia un nome proprio, ma significhi in [...] nel 279 la Macedonia, il cui re Tolomeo Cerauno era stato ucciso pochi mesi prima da altri Galli. Devastato il paese, i barbari si rivolsero poi contro la Tessaglia, e quindi contro la Grecia centrale, attratti dai tesori di Delfo. Brenno fu dapprima ...
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(lat. Visigothi) Popolazione dei Germani orientali, appartenente alla gente dei Goti.
Origini ed espansione in Occidente
I V., secondo il loro antico mito, emigrarono dalle rive del Baltico nella Russia [...] Pianura Padana, a Pollenzo sul Tanaro (402). Cogliendo il pretesto di una strage compiuta da truppe romane tra i mercenari barbarici alla morte di Stilicone, Alarico ritornò nel 408, arrivando a saccheggiare per tre giorni Roma (410). In un’Italia ...
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SIRMIO (Sirmium, Σίρμιον)
Pietro Romanelli
Città della Pannonia inferiore, posta alla confluenza del fiumicello Bacuzio nella Sava, nel sito dell'odierna Mitrovica. Fu in origine abitata dai Taurisci, [...] importanza essa acquistò prima per le campagne contro i Daci, poi, nel sec. III, per le guerre contro i barbari che premevano sul confine del Danubio. Fu pertanto assai spesso residenza imperiale, e considerata come la città più importante della ...
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OMONOIA (῾Ομόνοια; sulle monete più tarde anche ῾Ομόνυα; lat. Homonòia)
A. Bisi
Personificazione della concordia sulle monete ellenistiche e di età imperiale romana.
Il concetto di O. quale universale [...] di natura e legge. Antifone nel suo scritto Περὶ ῾Ομονοίας formula per primo quell'idea della parità fra elleni e barbari che viene realizzata nella politica pratica da Alessandro Magno.
Pausania (v, 14, 6) ricorda un altare eretto in Olimpia ad ...
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Soldato che esercita il mestiere delle armi mettendosi al soldo di chi lo arruola temporaneamente.
In Grecia i m. nascono nell’8°-7° sec. a.C. come guardie del corpo dei tiranni, mentre nello stesso tempo [...] a quelle degli eserciti ellenistici. Solo verso la metà del 2° sec. d.C. incominciano ad affluire nell’esercito barbari dei paesi foederati, pagati dall’amministrazione imperiale; in seguito il loro numero va crescendo sino a diventare prevalente.
M ...
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Regione compresa, in senso stretto, nelle Alpi Giulie; secondo un’accezione più ampia si estende, discontinuamente, tra queste e le Alpi Dinariche, dalla Carinzia al Montenegro, articolandosi in varie [...] permette la coltivazione e il conseguente insediamento umano.
Il C. Monfalconese non rappresentò mai una valida difesa contro i barbari, e anche dopo la caduta dell’Impero Romano, con il dominio di Venezia, non poté resistere con successo alle ...
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Nell’antica Grecia, scudo ellittico troncato in alto con uno o due incavi nella parte superiore; era piccolo e leggero, essendo costituito di un’anima di legno e di graticcio di vimini e di un rivestimento [...] decorativo.
I peltasti erano i fanti greci (v. fig.), di armatura leggera, che avevano come scudo la pelta. Dapprima truppe leggere barbariche, furono organizzati da Ificrate (4° sec. a.C.), che armò i suoi mercenari sul modello dei peltasti ...
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RAZZISMO
Alfonso Maria di Nola
(App. II, II, p. 669)
Il termine, entrato nell'uso comune negli ultimi sessant'anni, definisce anzitutto una posizione ideologica che, fondata su una grande varietà di [...] Il divario etnico, apparentemente superato in modo definitivo, sparisce con il cristianesimo: nella Chiesa "non vi è né Gentile né Ebreo, né barbaro né Scita, né schiavo né uomo libero, ma il Cristo è tutto in tutti" (Paolo, Ai Colossesi, 3,11). Nel ...
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SOSTENE (Σωσϑένης, Sosthĕnes)
Piero Treves
Secondo l'opinione comune, che poggia su una notizia di Giustino (XXIV, 5, 12), S. fu un alto dignitario macedone, che, nel 279 a. C., dopo la morte di Tolomeo [...] tempo fronteggiò, sì da permettere agli Etoli e ai loro alleati di preparare la resistenza, che respinse da Delfi i barbari assalitori. Benché ne fosse pregato dalle milizie, S. rifiutò la corona e continuò a governare la Macedonia, soggetta alle ...
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barbariato
s. m. [der. di Barbarìa, per Barberìa (v.)]. – Coltura mista, di grano e segale seminati assieme sullo stesso terreno (o anche, talora, di grano, orzo e vecce); è in uso, per es., in Piemonte.
barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...