MORGENGABE
Camillo Giardina
. La morgengabe ("dono del mattino") era un dono che, secondo una consuetudine germanica dell'età barbarica, il marito faceva alla sposa, in presenza dei parenti e degli [...] vedova, la portava seco passando a seconde nozze.
Scomparso a poco a poco, per influenza romano-cristiana, il costume barbarico di poter ripudiare la sposa non vergine, la morgengabe perdette il suo fine originario e si trasformò in assegno vedovile ...
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TESSUTI
F. v. Lorentz
F. v. Lorentz
H. Reusch
F. v. Lorentz
1. - L'arte del tessere e del filare è tanto antica quanto la civiltà umana. Le sue origini risalgono ad epoche preistoriche e non è possibile [...] e, come oggi quella di "tappeto persiano" è una denominazione tipo, nell'antichità si parlava di βαρβάρων ὑϕάσηατα, di t. barbari (v. anche tappeto). Così, ad esempio, nei tempi antichi la provincia della Belgica era famosa per le sue stoffe di lana ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’etnologia e l’antropologia culturale nascono nel corso dell’Ottocento come saperi riconoscibili [...] dell’uomo. I popoli del pianeta appaiono così sotto una nuova luce: tra tutti i popoli della Terra, quelli primitivi e barbari sono adesso la prova dell’esistenza di epoche, o fasi, nello sviluppo complessivo dell’umanità, dove ogni epoca precede un ...
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ANTEMIO
Paolo Lamma
Era figlio del magister militum Procopio e di una figlia del prefetto del pretorio Antemio. Ennodio, nella Vita Epiphani, lo chiama galata, ma la espressione messa in bocca a Ricimero, [...] perduto dell'antica e per l'unità dell'iinpero di " tempo. Mentre è pieno di riguardi per Ricimero e per la sua forza barbarìca, non può fare a meno di esaltare la grandezza della tradizione patrizia e consolare di A. e la sua forza vera o presunta ...
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SPINA
Pericle DUCATI
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. Antica città situata nella bassura padana accanto alle sponde dell'Adriatico, la cui esistenza è attestata da varie fonti. Tra queste Dionisio di Alicarnasso (Ant. rom., I, [...] un accampamento, che si trasformò nella florida città di Spina, che mandava doni votivi a Delfi; ai Pelasgi successero i barbari (cioè i Celti), poi i Romani. Spina, come riferiscono Strabone e Plinio, aveva un edificio per contenere doni votivi, nel ...
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GIORGIO
Irene Scaravelli
Arcivescovo di Ravenna (835-846 circa), successore di Petronace e predecessore di Deusdedit.
Con la sua biografia si chiude il Liber pontificalis Ecclesiae Ravennatis di Agnello, [...] , lotte intestine nell'Impero, decadenza culturale e morale del clero, rovina delle chiese e degli arredi liturgici, incursioni dei barbari infedeli (Liber, cap. 166, pp. 384-386: si tratta di una profezia, con evidente allusione all'episcopato di G ...
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Kamakura
Periodo della storia giapponese iniziato nel 1185 e conclusosi nel 1333, caratterizzato dal dominio dello shogunato di Kamakura. Nel 1185 la battaglia di Dan no ura segnò il prevalere del clan [...] militari del Paese (➔ ); nel 1192 fu nominato dall’imperatore Go Toba seii taishogun, «grande generale conquistatore dei barbari», termine comunemente abbreviato in shogun, e instaurò nel Paese un governo militare, lo shogunato (➔ ), con il diritto ...
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stupefare III plur. imperf. ind. stupefaciensi]
Alessandro Niccoli
Usato anche come intransitivo pronominale, vale " esser preso da stupore " (v.), cioè, secondo la definizione dantesca (cfr. Cv IV [...] e quindi stupefatto fui; XXVI 80 quasi stupefatto domandai / d'un quarto lume ch'io vidi tra noi; XXXI 35 Se i barbari... / veggendo Roma e l'ardüa sua opra, / stupefaciensi... / ïo, che al divino da l'umano / ...era venuto, / di che stupor dovea ...
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Famiglia, originaria probabilmente di Barberino in Val d'Elsa, stabilitasi sin dal sec. 13º a Firenze (partecipò attivamente alla vita politica e fu della fazione antimedicea) e nel 1530 trasferitasi a [...] tiara, il saccheggio dei monumenti antichi per le loro costruzioni, cui sembra alludere il celebre detto "quod non fecerunt barbari, B. fecerunt", e le ulteriori complicazioni internazionali con la guerra di Castro, resero inviso il loro nepotismo; e ...
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Nacque, secondo Ribadeneira, a Medina del Campo (Spagna), nel 1539, l'anno stesso in cui Paolo III autorizzò la costituzione della Compagnia di Gesù. A 15 anni, entrò nel collegio dell'ordine in quella [...] , perché, come egli dice, "non agognavo incarichi né cattedre famose, anzi chiesi di essere inviato alle Indie fra i popoli barbari". Fu mandato infatti, nell'aprile 1569, in missione al Perù. Nel 1571 fu mandato missionario alle Indie Occidentali e ...
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barbariato
s. m. [der. di Barbarìa, per Barberìa (v.)]. – Coltura mista, di grano e segale seminati assieme sullo stesso terreno (o anche, talora, di grano, orzo e vecce); è in uso, per es., in Piemonte.
barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...