GUNDOBALDO o Gundobado o Gondebaldo, re dei Burgundi
Francesco Cognasso
Regnò dal 480 circa sino al 516. Era successo al padre Gundiok con i fratelli, di cui pare si sia liberato con mezzi violenti [...] , perché vi si afferma il concetto dell'uguaglianza di tutti, Romani e Barbari, davanti alla legge. G. era re per i suoi Barbari, per i Gallo-romani patrizio e rappresentante dell'Impero; negli atti, nelle monete, conservò fede alla tradizione ...
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RIGOMAGO
Arturo Solari
. Nome d'origine celtica, il cui significato è Campo del re, dato nell'antichità a diversi luoghi: in Italia i varî itinerarî fanno cenno di un Rigomago nell'Italia settentrionale, [...] la tradizione, da tre castelli innalzati da tre capi longobardi, a scopo difensivo, sul luogo dove sorgeva Rigomago, distrutta dai barbari.
Bibl.: H. Nissen, Italische Landeskunde, II, Berlino 1902, p. 176; Corp. Inscr. Lat., V, ii, pp. 715 e 748 ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Un modello alternativo: la Grecia degli ethne
Marco Bettalli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Non esiste solo la Grecia delle poleis. [...] La Grecia degli ethne, spesso considerata contigua al mondo dei barbari, si rivelerà, soprattutto a partire dalla fine dell’età , fino a relegarli nel grande e indistinto gruppo dei popoli barbari. Lo scarso o inesistente sviluppo, in tali zone, di ...
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I Cimbri, secondo gli antichi scrittori, abitavano la regione che ebbe il nome di Chersoneso Cimbrico e corrisponde all'odierno Schleswig. Accanto a loro, nell'attuale regione del Holstein, erano i Teutoni, [...] (103 a. C.), nel quale fu a Mario rinnovato il consolato, non si compirono imprese di qualche importanza. Non essendosi i barbari fatti vedere nemmeno l'anno che stava per spirare, Mario si recò a Roma per conseguire il quarto consolato, che ebbe di ...
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Poeta latino (4º-5º sec. d. C.), nato in Alessandria d'Egitto, visse a Roma dal 395 d. C. al 404 (forse data della sua morte) e frequentò la corte imperiale; fra il 400 e il 401 ottenne la dignità di patrizio. [...] copiosa, ma senza vera poesia, celebrò la grandezza di Roma esaltando Stilicone, salvatore dell'Italia e di Roma dai barbari. Usò l'esametro nei panegirici, nelle invettive, nei poemi storici e mitologici, negli epitalamî; il distico elegiaco nelle ...
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Si chiamava così l'assemblea popolare spartana. Da una glossa del lessicografo Esichio, secondo la quale il verbo ἀπέλλω significava "chiudere" e il plurale ἀπέλλαι equivaleva a "steccati" e "adunanze [...] estesa anche a questa. Gli Spartani avevano la loro assemblea popolare, come l'avevano tutti i Greci e anche molti popoli barbari; ma, mentre in altri paesi, come ad Atene e Cartagine, qualunque cittadino che vi partecipava aveva libertà di parola e ...
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Divinità gallica, creduta un tempo latina, protettrice dei cavalli e in genere delle bestie da soma. L'origine celtica è resa indubbia, oltre che dall'etimologia del nome (gallico epo, lat. equus "cavallo"), [...] Spagna, in Inghilterra; se ne sono trovate anche in Roma, ma il ritrovamento avvenne presso la caserma degli Equites singulares, barbari che erano la guardia degl'imperatori; in Roma E. si trova citata con altre divinità barbare già note, ed è culto ...
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Scultore (n. Worms 1480 circa - m. probabilmente Anversa 1550 circa), noto anche come Corrado Fiammingo. Lavorò dapprima nella bottega di L. Cranach; nel 1514 era a Malines, scultore aulico di Margherita [...] ) e per la madre Margherita di Borbone (dal 1526 al 1531). Dapprima sotto l'influsso di Dürer, di Cranach, di Iacopo De' Barbari, poi, in un viaggio in Italia, M. apprese elementi del Rinascimento che fuse con quelli d'origine tedesca e fiamminga. ...
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Antica località dell'Italia settentrinale nel territorio abitato dai Galli Insubri, sull'Adda (Addua). Attuale Gera, presso Pizzighettone. La Tabula Peutingeriana pone Acerra esattamente sul tratto fra [...] uno dei passaggi principali del fiume, e ricorrendo perciò più volte nelle narrazioni delle guerre tra Romani e Barbari. Contemporaneamente alla strepitosa vittoria riportata da M. Claudio Marcello a Clastidium (Casteggio) nel 222 a. C., sopra il ...
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RAVELLO e SCALA
F. Aceto
Centri della Campania (prov. Salerno), situati a ridosso di Amalfi, sulle ultime propaggini dei monti Lattari.Le origini di R. e di Scala, al pari di quelle delle altre località [...] molti abitanti della Campania ad abbandonare i centri della pianura, esposti ai pericoli delle guerre e alle devastazioni dei barbari, per cercare sicurezza tra queste aspre e protette balze. Per tutto l'Alto Medioevo la storia delle due località ...
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barbariato
s. m. [der. di Barbarìa, per Barberìa (v.)]. – Coltura mista, di grano e segale seminati assieme sullo stesso terreno (o anche, talora, di grano, orzo e vecce); è in uso, per es., in Piemonte.
barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...