Re di Babilonia (1646-1626 a. C.); sotto il nome di A. ci è giunto un editto di capitale importanza per la conoscenza del diritto e della società paleo-babilonesi. ...
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Assiriologo (Parigi 1872 - ivi 1944), conservatore delle Antichità orientali del Louvre e membro dell'Institut de France, uno dei più profondi conoscitori della lingua sumerica, editore di testi babilonesi [...] e assiri. Tra le sue opere: Recherches sur l'origine de l'écriture cunéiforme (1898-99); Les inscriptions de Sumer et d'Akkad (1905); Les cylindres de Gudea (1907); Arslan-Tash (in collab. con altri studiosi, ...
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Salmanassar
Nome di cinque re assiri.
S. I (1273-1244 a.C.) sconfisse Khanigalbat, riducendo l’alta Mesopotamia a dominio diretto. Batté gli ittiti a Nikhriya e i babilonesi a Kar-Ishtar. Fondò Kalkhu [...] (Nimrud), restaurò il tempio di Assur.
Di S. II (1030-1019), re oscuro, resta solo la stele funeraria.
S. III (858-824) ereditò da Assurnasirpal II un regno ricompattato entro i confini tradizionali, e ...
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Diplomatico e orientalista (Chadlington, Oxfordshire, 1810 - Londra 1895), uno dei fondatori degli studî assiriologici. Trascrisse la grande iscrizione cuneiforme di Dario sulla roccia di Bīsutūn e ne [...] decifrò il testo persiano; raccolse antichità babilonesi, persiane e sabee che poi cedette al British Museum; curò la pubblicazione del vol. I delle Cuneiform inscriptions of Western Asia (1861). Socio corrispondente (1877) poi straniero (1883) dei ...
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Uahabre
(o Aprie) Faraone della XXVI dinastia (6° sec. a.C.). Figlio e successore di Psammetico II; regnò dal 589 al 570 a.C.; aizzò i potentati della Siria e Palestina contro i babilonesi e accorse [...] in loro aiuto, ma dovette ritirarsi; seppe però tener testa a Nabucodonosor quando questi cercò d’invadere l’Egitto; cadde in battaglia contro Amasi ...
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Corodidascalo ateniese della commedia attica antica (5º sec. a. C.). Aristofane (che poi si valse della sua opera per gli Uccelli e la Lisistrata) fece rappresentare sotto il nome di C. le sue prime commedie [...] (Banchettanti, Babilonesi e Acarnesi). ...
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Re di Mesopotamia; secondo il racconto biblico (Gen., 14), mosse guerra con altri tre re collegati ai cinque re della Pentapoli, e fu poi disfatto per l'intervento armato di Abramo. È stato da taluni identificato [...] con Rim-Sin, re di Larsa secondo le fonti babilonesi (18º sec. a. C.). ...
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Orientalista irlandese (Cork 1792 - Killyleagh, Down, 1866); pioniere del deciframento dei caratteri cuneiformi. Scoprì contemporaneamente a H. C. Rawlinson le vocali dei cuneiformi antico-persiani (On [...] the first and second kinds of Persepolitan writing, 1846), e negli anni seguenti dette decisivi contributi all'illustrazione di quelli babilonesi. ...
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Nabonedo
Re di Babilonia (regno 555-539 a.C.). Figlio di una sacerdotessa di Sin a Harran, in territorio già assiro. Militare, N. salì al trono con un colpo di mano e cercò di legittimarsi come vero [...] . Tuttavia, affiancando il culto di Sin a quello di Marduk si alienò il favore del sacerdozio e della popolazione babilonese. Attratto forse dal dislocamento delle vie carovaniere, conquistò parte dell’Arabia settentr. e rimase dieci anni a Teima (in ...
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Profeta ebreo, le notizie sul quale sono raccolte nel libro biblico che ne porta il nome. Nato in Anatot intorno al 645 a. C., ebbe la vocazione profetica nell'anno 13º del re di Giuda Giosia. Gli elementi [...] e alla classe dominante, perciò G. fu perseguitato e imprigionato a più riprese. Quando, sotto il re Sedecia, i Babilonesi conquistarono Gerusalemme, G. fu trattato con deferenza e in un primo tempo rimase in Palestina presso il governatore Godolia ...
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babilonese
babilonése agg. – Della regione storica di Babilonia: civiltà, cultura, letteratura, arte b.; lingua b. (o, come s. m., il b.), lingua semitica, uno dei due rami, insieme con l’assiro, dell’accadico; anche, della città di Babilonia:...
assiro-babilonese
assiro-babilonése agg. – Dell’Assiria e della Babilonia, considerate come unità linguistica, storica e culturale: religione, cultura a.-b.; lingua a.-b., v. accado.