STORIA DELLA MATEMATICA
Luigi Borzacchini
STORIA DELLA MATEMATICA
Il tempo della scienza senza tempo
La matematica è la più antica e la più immutabile delle discipline. Si può dire che la matematica [...] attraverso il ii libro degli Elementi di Euclide (secc. iv-iii a.C.), era probabilmente già in qualche misura nota ai babilonesi. Tramite essa si potevano mostrare proprietà che noi chiamiamo algebriche, come per esempio nelle figure 3 e 4 le formule ...
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SHAMASH (sumerico Utu, Babbar "splendente"; accadico Shamash "sole")
A. Bisi
Nome dato dai Semiti di Mesopotamia alla divinità solare che i Sumeri chiamavano Utu o Babbar.
S. è detto figlio di Sin (v.) [...] der Vorgeschichte, IV, 2, Berlino 1926, pp. 424-5, s. v. Götterbild, tavv. CXCVIII b, CXCIV a-d; G. Furlani, La religione babilonese e assira, I, Bologna 1928, pp. 162-9; E. Dhorme, Les religions de Babylonie et d'Assyrie, Parigi 19492, p. 60-7; J ...
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Stato dell’Asia sud-occidentale, confinante per via di terra con l’Armenia, l’Azerbaigian e il Turkmenistan a N (dove, peraltro, il limite è fornito per un tratto anche dal Mar Caspio), l’Afghanistan e [...] il mondo antico. Sotto Ciro, fu abbattuto il regno dei Medi (550), poi il regno lidio (546), infine quello babilonese (539). Quando nel 528 Ciro morì combattendo sulla frontiera nord-orientale dell’Impero, questo si estendeva già dal Caucaso all ...
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È una ghiandola annessa all'intestino; la più grossa del corpo; riversa il suo secreto in un complesso sistema di canali denominati vie biliari; esse sono costituite dapprima dai sottili dotti biliferi, [...] al disopra dello stomaco e dell'intestino (v. digerente, apparato).
Sin dalle epoche più remote della storia assiro-babilonese, il fegato fu considerato come la parte più importante delle interiora delle vittime sacrificate, dal punto di vista della ...
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SIBILLA
Alberto PINCHERLE
Nicola TURCHI
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. La Sibilla (l'etimologia del nome è sconosciuta) è una vergine, giovane ma talora pensata anche come decrepita, la quale quando viene ispirata e quasi posseduta [...]
16. Sibilla Persica. Non si ha di lei nessuna notizia speciale; è identificata con la Caldaica.
17. Sibilla Caldea o Babilonese. Sconosciuta a Varrone. È venuta in voga grazie allo sviluppo preso dall'astrologia caldea nel mondo ellenistico. È detta ...
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Tutte le molteplici razze e varietà di barbabietole coltivate si ammette che derivino dalla Beta vulgaris L., della famiglia Chenopodiacee: se, però, per diretta mutazione, o per incrocio con altre specie [...] barbabietola nella fabbricazione dello zucchero e dell'alcool.
Il più antico accenno alla pianta si troverebbe in un catalogo babilonese, secondo cui la barbabietola sarebbe stata coltivata nel giardino del re Merodak-baladan (722-711 a. C.), ivi ...
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NINIVE
Giuseppe Furlani
. Fu la più famosa delle capitali dell'Assiria e dell'impero assiro. Il nome Ninive è quello che le dà l'Antico Testamento, mentre presso gli Assiri, nelle iscrizioni in caratteri [...] regno assiro.
La città è di origine pieistorica, come hanno dimostrato gli scavi recenti fatti da R. C. Thompson. Il re babilonese Hammurabi vi restaurò il famoso tempio della dea Istar. Il re assiro Salmanassar I lo restaurò di nuovo. Fu questo re ...
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SABOREI (aram. sābōrā'ē, sing. sābōrā, probabilmente nel senso di "opinanti")
Umberto Cassuto
Denominazione dei dottori ebrei di Babilonia del periodo intermedio fra quello degli amorei (v. āmōrā) e [...] la concezione dominante, salve divergenze nei particolari, è presso a poco questa: che l'opera di redazione del Talmūd babilonese, dovuta agli ultimi amorei, ricevette dai saborei l'ultima mano, con un riesame critico del materiale, col chiarimento e ...
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È il nome che l'Antico Testamento dà alla città sudbabilonese, situata sulla sponda destra dell'antico Eufrate che dai Sumeri era chiamata Unug, dagli Accadi Uruk e dai Greci "Ορχη. Essa ebbe grande importanza [...] , Travels and reseraches in Chaldaea and Susiana, Londra 1857; J. Jordan, Uruk-Warka, Lipsia 1928; G. Furlani, Sul tempio Bît-rês di Uruk all'epoca dei Seleucidi, in Aegyptus, 1929; id., La religione babilonese e assira, I, Bologna 1928, pp. 7-8. ...
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PARTHICA, Arte
E. Will
Suole chiamarsi "parthica" in senso stretto l'arte che si svolse nell'impero dei re parthi, non tuttavia per tutta la durata di esso (250 circa a. C.-224 d. C.), ma soltanto per [...] . Per le sale da banchetto e quelle a gradini, si possono stabilire dei rapporti con la Siria occidentale. La tradizione babilonese, infine, è sensibile anche ad Uruk (tempio di Gareus) e ad Assur (tempio detto "periptero"). I culti nuovi o non ...
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babilonese
babilonése agg. – Della regione storica di Babilonia: civiltà, cultura, letteratura, arte b.; lingua b. (o, come s. m., il b.), lingua semitica, uno dei due rami, insieme con l’assiro, dell’accadico; anche, della città di Babilonia:...
assiro-babilonese
assiro-babilonése agg. – Dell’Assiria e della Babilonia, considerate come unità linguistica, storica e culturale: religione, cultura a.-b.; lingua a.-b., v. accado.