Divinazione in base ai sogni.
La religione vedica conosce riti contro i cattivi sogni considerati alla stregua di ogni altro male; ma questa concezione cede presto, nella letteratura brahmanica, all’idea [...] un valore divinatorio, con o senza un esplicito riferimento alla sua origine divina (per Omero «il sogno viene da Zeus» e i Babilonesi avevano una dea dei sogni). La credenza in sogni indicatori di eventi futuri è documentata sin dal 2° millennio a.C ...
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Scrittore e traduttore iracheno naturalizzato italiano (n. Mosul 1957). In gioventù ha pubblicato poesie su diverse riviste irachene e nel 1978 ha vinto il Premio di Poesia nazionale. All’età di ventidue [...] sua carriera ha pubblicato dodici libri (romanzi, saggi, raccolte di poesie), tra i quali si ricordano Apparizione della dama babilonese (raccolta di poesie del 1994), La Straniera (2001, romanzo d’esordio, vincitore del Premio Grinzane Cavour e di ...
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MANUMISSIONE
Emilio Albertario
. È la liberazione dalla schiavitù: così chiamata dai Romani in quanto nasce da una rinuncia del dominus alla potestà che ha sullo schiavo (manus). Lo schiavo manomesso [...] che l'incaricato compiva. La manumissio testamento ha certe corrispondenze con la manumissione per adozione esistente nel diritto babilonese.
Accanto ai modi di manumissione già descritti, nel diritto romano se ne aggiunsero altri. Divenne d'uso viȧ ...
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Il termine latino indicò in origine il detto, la parola, pronunziata dalla divinità: essa rappresenta per gli uomini il volere degli dei (vox Iovis, Serv., Ad Aen., X, 628, pari al gr. Διὸς αἷσα) e quindi [...] Nona, Decima), simili alle Moire dei Greci (v. parche). Il concetto di fato come destino, elaborato dalla speculazione astrologica babilonese, si diffuse dall'Oriente (donde le personificazioni diverse di Gad, Τύχη) in Roma, dove esso - e con esso il ...
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È un determinato punto fissato nel tempo, generalmente in corrispondenza del verificarsi d'un avvenimento di speciale importanza, e dal quale si cominciano a contare gli anni.
Oriente. - Nell'antico Oriente [...] alessandrini sino alla riforma giuliana del calendario.
Le ere in uso presso gli Ebrei furono, dopo il ritorno dall'esilio babilonese, o la datazione secondo gli anni dei sovrani persiani, o, più tardi l'era seleucidica (v. sotto), detta anche "dei ...
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GERICO (ebr. Yeriḥü; ar. Erīhā; A. T., 88-89)
Donato BALDI
Fu la prima città che gl'Israeliti, al comando di Giosuè (v.), incontrarono nel paese di Canaan dopo il passaggio del Giordano e la cui conquista [...] . Nella città israelitica fiorì una scuola di profeti spesso visitata da Elia ed Eliseo.
Saccheggiata al tempo dell'invasione babilonese, e deportata la popolazione, la città venne riedificata e tornò a prosperare dopo l'esilio. Per gli splendidi ...
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MENANT, Joachim
Giuseppe Furlani
Magistrato e assiriologo, nato a Cherbourg il 16 aprile 1820, morto a Parigi il 30 agosto 1899. Fu giudice dal 1846 al 1890, nel quale anno fu collocato a riposo col [...] dell'assiriologia è cospicua, poiché coi lavori di decifrazione della scrittura cuneiforme, le edizioni di testi assiri e babilonesi e gli studî sulla glittica mesopotamica aprì alla giovane scienza dell'assiriologia nuove vie. Scrisse: Recueil d ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Introduzione alla storia del Vicino Oriente antico
Lucio Milano
La “culla della civiltà”
Siamo da tempo abituati a considerare il Vicino Oriente antico come la “culla della civiltà”, se non altro per [...] e riflette le trasformazioni che vi sono intervenute dopo il crollo degli imperi del III millennio a.C. I re babilonesi continuano a essere pastori dei loro sudditi, come già lo erano stati quelli sumerici, ma ora si caratterizzano soprattutto per ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La matematica del tardo ellenismo
Paolo Del Santo
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Diofanto, generalmente considerato il massimo algebrista [...] manuale di algebra applicata. “Insomma” – per dirla con J. D. Swift – “in Diofanto l’approccio all’algebra è fondamentalmente babilonese. La capacità di generalizzazione e di astrazione è greca. L’opera può essere vista come un episodio del declino ...
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caos
Nelle antiche cosmologie greche, il complesso degli elementi materiali senza ordine che preesiste al κόσµος, cioè all’Universo ordinato. Il nome greco χάος (che contiene la stessa radice χα- dei [...] o realtà si è venuta generando. Sotto questo aspetto, Chaos si accosta notevolmente all’«Abisso» (Apsu) che la cosmogonia babilonese pone all’origine delle realtà divine e cosmiche. In seguito, ha finito con il designare senz’altro la materia ...
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babilonese
babilonése agg. – Della regione storica di Babilonia: civiltà, cultura, letteratura, arte b.; lingua b. (o, come s. m., il b.), lingua semitica, uno dei due rami, insieme con l’assiro, dell’accadico; anche, della città di Babilonia:...
assiro-babilonese
assiro-babilonése agg. – Dell’Assiria e della Babilonia, considerate come unità linguistica, storica e culturale: religione, cultura a.-b.; lingua a.-b., v. accado.