Māmētu Divinità femminile babilonese-assira. Il nome significa «giuramento» e «maledizione» e la divinità è appunto quella del giuramento e della maledizione che colpisce chi lo infrange, e anche della [...] maledizione in genere, del peccato e della contaminazione ...
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arallū Nome babilonese e assiro del regno dei morti. Ne è regina la dea Ereshkigal, che sola può consentire l’ingresso delle ombre nella città infernale, circondata da sette mura con sette porte doppie [...] custodite da guardiani ...
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Dio babilonese e assiro del Sole. Subentra nel pantheon mesopotamico al sumerico Utu e costituisce, insieme al dio lunare Sin e alla dea del pianeta Venere Ishtar, la suprema triade astrale delle genti [...] semitiche. Era anche considerato dio della giustizia. Le sedi principali del culto erano Sippar e Larsa ...
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shangū Termine babilonese e assiro, derivato dal sumero sanga, che denotava il capo di un tempio e di tutta la vasta azienda (funzionari, sacerdoti, operai, contadini, servi) a esso correlata; lo s. supremo [...] o quello di un grande tempio era detto shangamakhkhu («grande s.») ...
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Nome babilonese di un re amorreo della città di Mari (1725-1693 a. C. circa). Alla morte di Shamshi-Adad I re di Assiria riconquistò il trono che quegli aveva tolto alla sua famiglia, mantenendolo per [...] più di trenta anni, finché la città non fu vinta e annessa da Hammurabi di Babilonia. Durante il suo regno Mari raggiunse la massima prosperità ...
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Subartu Parola babilonese e assira che designava, nella divisione della Terra in quattro regioni, quella a N della Babilonia, comprendente l’Assiria e la Mesopotamia settentrionale. Deriva dal nome dei [...] Subaru (o Subarei), stirpe non semitica, da taluni identificata coi Mitanni o cogli Urriti, stanziata in tempi antichi nella parte settentrionale della valle dei due fiumi ...
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(o Ninurta) Divinità babilonese connessa con la guerra e la vegetazione; partecipa largamente alla natura del sumerico Ningirsu; nel corso della storia religiosa mesopotamica è stato esaltato in una figura [...] che comprende anche il padre Enlil e la madre Ninlil. Oggetto di culto a Nippur, in Babilonia gli era dedicato un tempio, l’Epatutila ...
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Re babilonese (circa 2000 a. C.), della 3a dinastia di Ur, nella Babilonia meridionale. A lui risale una stele trovata in frammenti nelle rovine della città, divisa sui due lati in varî compartimenti, [...] con raffigurazioni del re nell'atto di rendere omaggio e sacrificare al dio della luna, di costruire il tempio e in altri atteggiamenti. Pure a Ur-N. risale un piccolo codice di leggi, importante specie ...
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Nome babilonese («Giorno di vita») dell’eroe del diluvio universale, che i Sumeri chiamavano Ziusuddu. Le sue gesta sono narrate nell’Epopea di Gilgamesh. Il dio Ea, di cui era stato adoratore a Shuruppak, [...] lo incaricò di costruirsi una nave, che lo salvò con la sua famiglia e vari animali dal diluvio. Una volta uscito dalla nave, U. fece un sacrificio e da parte del dio Enlil gli fu conferita vita eterna. ...
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Edoardo Volterra
. Diritto babilonese. - Il matrimonio babilonese, quale appare dal codice di Hammurabi, ha base nella compera della donna e, per quanto ormai il prezzo (tiréatu) abbia perduto [...] il carattere reale per assumere un carattere più che altro simbolico, serba tuttavia le caratteristiche dell'antica funzione. In un primo tempo il matrimonio doveva consistere in una compravendita a contanti; ...
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babilonese
babilonése agg. – Della regione storica di Babilonia: civiltà, cultura, letteratura, arte b.; lingua b. (o, come s. m., il b.), lingua semitica, uno dei due rami, insieme con l’assiro, dell’accadico; anche, della città di Babilonia:...
assiro-babilonese
assiro-babilonése agg. – Dell’Assiria e della Babilonia, considerate come unità linguistica, storica e culturale: religione, cultura a.-b.; lingua a.-b., v. accado.