Secondo la tradizione giudaica e cristiana spirito del male, nemico di Dio e degli uomini, che tenta per indurli a peccare. Nella letteratura apocalittica e nel Nuovo Testamento il d., o Satana, è il [...] tra Dio e l’uomo, chiamati angeli, è piuttosto tarda. All’affermarsi della credenza contribuirono la religiosità popolare, l’influenza babilonese e, più tardi, la religiosità ellenistica: è così che nella Sapienza il serpente del Genesi diviene il d ...
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(ebr. Estēr, gr.'Εσϑήρ, lat. Esther) Protagonista dell'omonimo libro biblico. Ebrea, adottata alla morte del padre dal cugino Mardocheo, un beniaminita esule a Babilonia, fu eletta regina da Assuero [...] la storicità del racconto: alcuni studiosi hanno pensato a una favola (H. Gunkel), alcuni a un mito egiziano (H. Willrich) o babilonese (P. Jensen, W. Erbt, ecc.: Mardocheo corrisponderebbe a Marduk, E. a Ishtar). Il libro di E. ci è giunto in ...
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(ebr. Mal’ākī) Titolo dell’ultimo libro dei Profeti minori nell’Antico Testamento. Si tratta di un libro anonimo, essendo M. un appellativo comune (in ebraico «il mio messo»), tratto da una frase del [...] intorno al 430, tra le due missioni di Neemia, sta nel suo contenuto documentario riguardo all’epoca del ritorno dalla cattività babilonese e nella dottrina circa il culto e l’esigenza che la comunità resti unita e incontaminata tra le genti. ...
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Si designa con questo vocabolo il culto sia degli organi genitali, considerati come vere e proprie entità divine per sé stesse (p. es. il dio Φάλη e il dio Fascinus), sia di rappresentazioni di divinità [...] il particolare rilievo dato agli organi genitali (Satiri itifallici della ceramica greca, Priapo, statuette nude della dea babilonese Ishtar, ecc.).
Tuttavia, la tendenza a sopravvalutare l'elemento sessuale nelle origini della religione - e quindi a ...
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teoforo, nome In onomastica (anche assolutamente teoforo), nome di persona che contiene un nome divino. Lo scopo dell’uso è di assicurare la protezione della divinità all’individuo che già nel suo nome [...] sumerico Ur Nanshe «servitore [letteralmente cane] della dea Nanshe») a intere sentenze che esaltano la divinità (per es., babilonese Nabū-Kudurri-uṣur [Nabucodonosor] «il dio Nabū protegga il confine»). Nel monoteismo ebraico vari nomi o epiteti di ...
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GENESI (la o il; v. Dante, Inf., XI, 107)
Alberto Vaccari
Primo libro della Bibbia (v. VI, p. 884), così chiamato nella versione greca, e di qui in quasi tutte le lingue; gli Ebrei lo intitolano dalla [...] e nel Samaritano; per Enoch, rapito a 365 anni, v. enoch) e (IV, 26) l'introduzione del culto religioso. La tradizione babilonese (Beroso e cuneiformi) ricorda dieci re antidiluviani, ai quali dà una vita di molte (da 20 a 70) migliaia di anni; vuole ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
L'arte cassita
Luigi Turri
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il grande impero di Babilonia creato da Hammurabi nel XVIII secolo a.C. cade [...]
L’attitudine cassita a preservare la vecchia cultura babilonese è esemplificata bene dai lavori compiuti nei grandi santuari una scena processionale, che potrebbe riferirsi ad un rito babilonese a noi sconosciuto: sette suonatori di liuto, ognuno con ...
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(ebr. Ḥebrōn; arabo al-Khalīl) Città della Cisgiordania (166.000 ab. nel 2006), posta sui Monti della Giudea, a 620 m s.l.m. e a 29 km da Gerusalemme, cui è congiunta da una strada. Mercato agricolo e [...] la sua prima capitale; suo figlio Assalonne vi organizzò la sua rivolta. Fortificata da Roboamo, fu durante l’esilio babilonese occupata dagli Edomiti. Nei secoli successivi non se ne hanno più notizie, finché di H. si parla durante l’occupazione ...
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Essere demoniaco o genio malefico che, secondo antiche credenze mitologiche, opprime la persona nel sonno, soprattutto se in uno stato febbrile, dandole un senso di soffocamento o congiungendosi carnalmente [...] rispondenza in figure analoghe quali l’Efialte (᾽Εϕιάλτης) in Grecia, l’Alp e il Mahr nel mondo germanico, il babilonese Alu ecc.
Nelle tradizioni popolari italiane figure di i. sono ampiamente conosciute in varie forme; oltre alla credenza in uomini ...
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. L'Antico Testamento dà agli antichi abitanti della Palestina e della Siria in genere il nome di Amoriti. In alcuni passi sono chiamati con questo nome gli abitanti precananei della Palestina, Isaia, [...] ha trovato che pochi seguaci; è seguita però da molti in forma attenuata. I dati forniti dagli scavi e dalle fonti babilonesi ed egiziane non la confermano. Non c'è dubbio alcuno che gli Amoriti s'infiltrarono e invasero la Babilonia e che fondarono ...
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babilonese
babilonése agg. – Della regione storica di Babilonia: civiltà, cultura, letteratura, arte b.; lingua b. (o, come s. m., il b.), lingua semitica, uno dei due rami, insieme con l’assiro, dell’accadico; anche, della città di Babilonia:...
assiro-babilonese
assiro-babilonése agg. – Dell’Assiria e della Babilonia, considerate come unità linguistica, storica e culturale: religione, cultura a.-b.; lingua a.-b., v. accado.