KUGLER, Franz Xaver
Astronomo e assiriologo, nato a Königsbach (Palatinato) il 27 novembre 1862, morto a Lucerna il 25 gennaio 1929. Nel 1886 entrò nella Compagnia dì Gesù nel cui collegio a Valkenburg [...] 3 e un supplemento alle prime due parti), fondamentale per lo studio delle conoscenze astronomiche e dell'astrolatria babilonese; Von Moses bis Paulus, ivi 1922; Sibyllinischer Sternkampf und Phaëthon in naturwissenschaftlicher Beleuchtung, ivi 1927. ...
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sinagoga Nel giudaismo postesilico, luogo di riunione per la preghiera e la lettura sacra. Con riferimento a epoche più recenti, adunanza religiosa di appartenenti alla religione ebraica e il tempio stesso [...] (più propriamente in ebraico bēt kĕneset «casa dell’assemblea»).
È probabile che l’istituto della s. risalga al periodo dell’esilio babilonese (586-38 a.C.) e che si sia mantenuto anche dopo il ritorno a Gerusalemme; distrutto il Tempio (70 d.C ...
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(gr. Τύρος) Antica città fenicia sulla costa del Mediterraneo orientale, a SO di Sidone, quasi a mezza strada fra le odierne Beirut e Haifa. Fondata fin dal 3° millennio a.C., raggiunse ampia fioritura [...] Cartagine. Più volte assediata dai re assiri, T. fu poi definitivamente conquistata da Nabucodonosor nel 573. Dal dominio babilonese passò a quello persiano fino al 332, quando fu presa da Alessandro Magno. Disputata dai Diadochi, rimase ai Seleucidi ...
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SIMEONE (ebraico Shim‛ün; greco Συμεών)
Giuseppe Ricciotti
1. Nome del secondo figlio di Giacobbe, e della tribù ebraica che discese da lui. Il racconto biblico (Genesi, XXIX, 33) mette l'origine del [...] madre Lea un "esaudimento" (dalla radice èm ‛, "[es] audire") da parte di Dio; ma il nome ha un parallelo nel babilonese Shamaqūnu. Il personaggio è nominato a proposito della strage fatta degli abitanti di Sichem (v.) dai figli di Giacobbe (Genesi ...
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MICHELE Arcangelo, santo
E. Federico
Arcangelo il cui nome, che in ebraico significa 'chi come Dio?' (Mīkā'el), è più volte esplicitamente citato nei libri vetero e neotestamentari e nei testi apocrifi [...] uno degli arcangeli riconosciuti dalla Chiesa, i cui nomi ebbero origine, secondo la tradizione rabbinica, durante la cattività babilonese, nonostante la credenza in simili entità fosse precedente al contatto con l'impero di Babilonia (Bussagli, 1991 ...
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LARSA
R. Dolce
Antica città sumerica, sull'odierno Tell Senkere, situato nell'Iraq meridionale. Dista 20 km da Uruk/Warka e 40 km da Ur/Tell el-Muqayyar; doveva trovarsi sulle rive dell'Eufrate, che [...] , sull'area di culto di Šamaš, e gli scavi più recenti hanno definito la presenza e i limiti dell'occupazione neo-babilonese, di un'installazione ellenistica e partica nell'area dell’É-babbar. Nabucodònosor II, nella prima metà del VI sec. a.C ...
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spezie Sostanze aromatiche di origine vegetale (pepe, zenzero, chiodi di garofano, cannella, noce moscata ecc.) generalmente di provenienza esotica, usate, oltre che per aromatizzare e insaporire cibi [...] .; esse provenivano per lo più dall’Estremo Oriente o dalle regioni rivierasche del Mediterraneo dove pure, al tempo degli Imperi babilonese, assiro, egizio, se ne fece grande uso. Il massimo impiego si ebbe nell’età imperiale per la cucina, nei vini ...
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Scienza greco-romana. La scienza greca e l'Oriente
André Pichot
La scienza greca e l'Oriente
La scienza e la filosofia sono state a lungo considerate il frutto del 'miracolo greco', un frutto incomparabile [...] , per esempio, una tabella delle potenze successive di 2, di cui abbiamo qualche esempio (come la tavoletta MLC 2078, I dinastia babilonese):
In questa tabella si nota l'esistenza di rapporti tra 2, 3 e 8, che indichiamo come 2³=8 o come log ...
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Talmadge, Constance (propr. Constance Alice)
Lulli Bertini
Attrice cinematografica statunitense, nata a New York il 19 aprile 1900 e morta a Los Angeles il 23 novembre 1973. All'inizio degli anni Venti [...] e ottimiste. La sua interpretazione di maggior rilievo fu quella dell'appassionata fanciulla della montagna nell'episodio babilonese di Intolerance (1916) di David W. Griffith, dove mostrò una grande abilità nel combinare i toni umoristici ...
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Profeta ebreo vissuto sino ai tempi di Ciro, deportato tra i primi a Babilonia, autore del libro omonimo. Di lui parla, come di uomo distintosi per santità e saggezza, il contemporaneo Ezechiele (Ezech., [...] des soixante-dix semaines de Daniel, in Rev. bibl. 1930, pp. 171-198.
Per i problemi storici e il sincronismo assiro-babilonese: F. Talbot, Illustrations of the Prophet Daniel from the Assyrian writings, in Trans. Soc. bibl. archaeol., II (1873); A ...
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babilonese
babilonése agg. – Della regione storica di Babilonia: civiltà, cultura, letteratura, arte b.; lingua b. (o, come s. m., il b.), lingua semitica, uno dei due rami, insieme con l’assiro, dell’accadico; anche, della città di Babilonia:...
assiro-babilonese
assiro-babilonése agg. – Dell’Assiria e della Babilonia, considerate come unità linguistica, storica e culturale: religione, cultura a.-b.; lingua a.-b., v. accado.