sessagesimale
sessagesimale [agg. Der. del lat. ordinale sexagesimus "sessantesimo"] [ALG] Di sistema di numerazione in base 60, di origine babilonese, come il sistema duodecimale e legato a questo e [...] all'indigitazione dal fatto che computando sulle dita di una mano si va da 1 a 12 e contando le dozzine sulle dita dell'altra mano si arriva a 5╳12=60. Il sistema s. è ancora in uso per le misure di tempo, ...
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Vicino Oriente antico. La cura del corpo
Marten Stol
Danielle Cadelli
Lucio Milano
La cura del corpo
La medicina: il trattamento terapeutico
di Marten Stol
L'espressione 'medicina babilonese' è comunemente [...] la vera natura della malattia e ne conosceva l'esito: la vita o la morte. Ciò lo rendeva, agli occhi dei Babilonesi, l'autorità suprema. Il medico, infatti, non trattava i casi senza speranza, quelli in cui l'esorcista prevedeva che "il paziente ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Antonio Clericuzio
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’astrologia si sviluppa sulla base dell’eredità babilonese e della filosofia greca [...] ed è accettata dai Romani. È il caldeo Berosso che nel III secolo a.C. fa conoscere ai Greci l’astrologia babilonese. Per i Babilonesi (già nel II millennio) la Terra, i suoi abitanti e gli eventi che su di essa hanno luogo sono considerati come ...
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Vicino Oriente antico. La matematica
Jöran Friberg
La matematica
Gli esercizi metro-matematici nel III millennio
La ricerca sulla matematica mesopotamica conobbe il suo periodo pionieristico a partire [...] n′ il suo reciproco, allora il numero 1/n è n′ moltiplicato per qualche potenza di 1/60. Nel sistema di notazione posizionale babilonese, dove tutte le potenze di 60 sono scritte come '1' (non esiste un segno per indicare lo zero), la frazione 1/n è ...
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sette Accanto al tre, il numero sacro più diffuso nelle varie religioni, ma per diversi motivi nelle diverse civiltà. In quella babilonese, i 7 pianeti (cioè il Sole e la Luna considerati come tali, più [...] i 5 pianeti allora conosciuti) fondavano la sacralità del numero che rappresentava così il cosmo, la sua perfezione e totalità. Inoltre, anche l’osservazione del ciclo lunare può portare, mediante il calcolo ...
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Vicino Oriente antico. Teologia
Wilfred G. Lambert
Alfonso Archi
Lester L. Grabbe
Gherardo Gnoli
Teologia
Teologia mesopotamica
di Wilfred G. Lambert
Le moderne categorie di scienza, di filosofia [...] . In ogni caso, egli era più importante del dio Sole e la sua superiorità era dimostrata dal fatto che nel pantheon sumero-babilonese il dio Sole era suo figlio. I membri di questo pantheon erano per lo più legati da un tipo di relazione familiare ...
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(o pambabilonismo) Corrente storico-religiosa affermatasi alla fine del 19° sec., tendente a dimostrare come tutte le religioni e civiltà derivassero dall’antica religione babilonese e in particolare [...] . Secondo i sostenitori (H. Winckler, A. Jeremias, P. Jensen, F. Delitzsch ecc.), l’osservazione del cielo da parte dei Babilonesi sarebbe stata la fonte di ogni scienza e mitologia, e avrebbe fornito i temi fondamentali alla storiografia e all ...
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Giudea
Designazione della Palestina merid. (già regno di Giuda), in età persiana, in cui vi fu il rientro dei giudei dall’esilio babilonese, ed ellenistica, quando la regione fu contesa tra Seleucidi [...] e Tolomei. Con la rivolta dei maccabei, la G. divenne regno autonomo sotto gli Asmonei; fu poi (63 a.C.) regno vassallo dei romani, e provincia romana (6 d.C.) fino alla rivolta repressa da Tito (70) ...
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Zorobabele
Principe ebraico figlio di Sealtiel e nipote del re Iechonia, posto a capo del primo nucleo di ebrei rientrati dall’esilio babilonese all’epoca della ricostruzione del Tempio di Gerusalemme, [...] della quale, oltre che della ripresa del culto, sarebbe stato uno dei promotori insieme al sommo sacerdote Giosuè. Nel racconto biblico si perdono le sue tracce, al punto che si è pensato che il suo nome ...
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MENEPTAH
Giulio Farina
. Faraone della XIX dinastia, il cui nome (propriamente Mer-ne-ptah) vale "l'amato da (l dio) Ptah" (medio-babilonese Mar-ni-ptal, nei tempi tolemaici contratto in Menephtha; [...] mal reso nell'epitome manetoniana Ammenephthē-Amenephtis, confuso con Aménüphis). Tredicesimo figlio di Ramessése, forse natogli dalla regina Esnófre circa il 1290 a. C., designato erede verso il 1244, ...
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babilonese
babilonése agg. – Della regione storica di Babilonia: civiltà, cultura, letteratura, arte b.; lingua b. (o, come s. m., il b.), lingua semitica, uno dei due rami, insieme con l’assiro, dell’accadico; anche, della città di Babilonia:...
assiro-babilonese
assiro-babilonése agg. – Dell’Assiria e della Babilonia, considerate come unità linguistica, storica e culturale: religione, cultura a.-b.; lingua a.-b., v. accado.