Poeta turco (presso Baghdād 1495 - Baghdād 1556), è considerato il maggiore autore classico ottomano, pur essendo legato alla letteratura turca azerī. Nato in Iraq, vide la conquista di Baghdād da parte [...] gioventù, espresso fedeltà allo scià alide Ismā‛īl, il grande rivale degli Ottomani. Passò tutta la vita nel territorio di Baghdād e lì morì di peste, senza mai avere visto la capitale imperiale, Istanbul. I suoi scritti maggiori sono il Canzoniere ...
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ī Poeta arabo (Baghdād 836 - ivi 897 circa), di origine greca. Visse e poetò alla corte abbaside di Baghdād, ove ebbe una vita difficile, per il mancato riconoscimento dei suoi versi. Fu anche autore di [...] un diwān, che costituisce uno dei più suggestivi documenti del tempo ...
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ā Scrittore arabo (Baghdād 823 - ivi 894). La più nota delle sue opere è il Faraǵ ba῾da sh-shidda ("Gioia dopo l'angoscia"), raccolta di racconti su questo tema, che ebbe numerosi imitatori, fra cui at-Tanūkhī. ...
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Scrittore arabo (m. Baghdād 757 circa), vissuto a Bassora; celebre per le sue traduzioni in arabo di opere pehleviche. Di esse è giunta a noi la versione del Kalīla wa Dimna, risalente a un originale sanscrito, [...] e che tanta fortuna ebbe poi nel mondo orientale e occidentale. Scrisse inoltre libri originali, come l'Adab al-Kabīr, di etica ed etichetta di corte. Sebbene convertito all'Islam, fu di dubbia ortodossia, ...
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Naturalista e scrittore arabo musulmano (Baghdād 1162 - ivi 1231), è noto soprattutto per una sua descrizione dell'Egitto (trad. di S. De Sacy, 1810). ...
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Scrittore e poeta arabo (n. Baghdād 1863 - m. 1936), la maggior figura della moderna letteratura araba nell'Iraq. La sua ricca produzione lirica ha una forte impronta filosofica, di tipo pessimistico e [...] sociale ma mostra anche una notevole potenza fantastica ...
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Letterato arabo (Iṣfahān, Persia, 897 - Baghdād 967), autore, oltre a opere minori, del Kitāb al-aghānī ("Libro dei canti"), fonte preziosa per la storia della cultura araba antica, per le notizie intorno [...] agli autori dei versi e delle melodie e ai cantori delle cento "arie" o poesie musicate ivi raccolte ...
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Scrittore arabo-palestinese (Bethlehem 1919 - Baghdād 1995). Compì gli studî in Palestina e in Gran Bretagna e dal 1944 al 1948 insegnò letteratura inglese a Gerusalemme; dopo la nascita dello Stato d'Israele [...] si trasferì in Iraq. Letterato poliedrico, poeta, filosofo, critico d'arte e traduttore, è noto soprattutto per i suoi romanzi, tra i quali si ricordano: aṣ-Ṣurākh fī layl tawīl ("Le urla nella lunga notte", ...
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Poeta e rapsodo arabo (Kūfa 695 - Baghdād 772 circa), famoso come raccoglitore, trasmettitore e insieme falsificatore della poesia araba preislamica. Si deve a lui la raccolta delle Mu‛allaqāt. ...
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Grammatico e poeta ebreo originario di Baghdād ed educato a Fez (sec. 10º); fu uno degli iniziatori in Europa degli studî linguistici ebraici e della poesia metrica ebraica sul modello della poesia araba; [...] nella spiegazione del significato delle parole ricorse anche all'arabo e all'aramaico ...
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zona verde
loc. s.le f. In un’area interessata da un conflitto armato, zona militarmente protetta e sorvegliata. ◆ E sotto una delle tende gli uomini della Kfor e i serbi firmano un piccolo ma fondamentale accordo: a quasi due anni dalla fine...
Esse Bi
Esse Bì s. m. inv. Trascrizione della realizzazione fonetica della sigla SB, Silvio Berlusconi. ◆ Emilio Fede non ha solo una cotta per Esse Bì, è anche un iperbushista d’assalto: l’ha voluto dimostrare sgridando in diretta, sul suo...