Brecht, Bertolt (propr. Eugen Berthold Friedrich)
Scrittore, poeta e drammaturgo tedesco, nato ad Augusta il 10 febbraio 1898 e morto a Berlino Est il 14 agosto 1956. Il rapporto di B. con il cinema risulta [...] sua opera omonima e alla cui sceneggiatura collaborò anche Béla Bálasz. L'adattamento però provocò la reazione di B trad. it. Piccolo contributo al tema del realismo, in Scritti teatrali I. Teoria e tecnica dello spettacolo, 1975, pp. 104-05), in ...
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Autore
Giorgio De Vincenti
Concetto generale, non specifico del cinema, che nel campo dell'estetica individua il soggetto dell'operazione artistica. Su questo concetto si focalizzano alcune delle principali [...] il "consumatore di prodotti culturali" e il "materiale reale": mentre prima tra i due si frapponeva l'artista e l'opera d'arte si trovava al primo posto l'"uomo visibile" come protagonista del cinema secondo Béla Balázs (1924); il cinema (e prima di ...
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Muto e sonoro
Alberto Boschi
Il mito del muto
Nel 1975 François Truffaut intitolava Le grand secret la sezione di Les films de ma vie "consacrata a registi che hanno cominciato la loro carriera con [...] l'idea di un'estraneità radicale fra i due periodi, leggendo l'introduzione dell'elemento acustico nel quadro di un processo evolutivo generale del linguaggio cinematografico. Così, se ancora nel 1949 Béla Balázs affermava che il film sonoro non ...
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Piani, scala dei
Dario Tomasi
L'espressione scala dei piani indica le diverse possibilità di un'inquadratura di mostrare da una distanza variabile un determinato soggetto (personaggio, ambiente o oggetto [...] in sé e per sé a prescindere da ciò che lo precede e ciò che lo segue. Da Jean Epstein a Béla Balázs, da Vsevolod I. Pudovkin a Sergej M. Ejzenštein, da Jean Mitry a Edgar Morin, sino ai contemporanei Pascal Bonitzer, Gilles Deleuze e Jacques Aumont ...
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Espressionismo
Leonardo Quaresima
Le origini dell'Espressionismo
Con il termine Espressionismo si indica l'orientamento artistico che si diffuse nella seconda metà degli anni Dieci nell'Europa centrale, [...] entfesselte Kamera (v. oltre). D'altra parte, Béla Balázs si avvicinò alla formulazione di una teoria del (a eccezione del terzo e del quarto): Scherben (1921) di L. Pick, i già citati Hintertreppe di L. Jessner e P. Leni, Schatten di A. Robison, ...
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Film
Giorgio Tinazzi
Una fotografia degli anni Venti ritrae il regista Sergej M. Ejzenštejn mentre guarda controluce ‒ presumibilmente davanti a una moviola ‒ una pellicola, con delle forbici in mano. [...] : Lumière e Méliès. Tutti i creatori di cinema hanno cercato di farlo in ogni tempo" (1976, p. 113). Béla Balázs lo ha detto in come capacità di conciliare il già visto con il nuovo. I soli nomi di John Ford e di Alfred Hitchcock possono costituire ...
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Fantastico, cinema
Alessandro Cappabianca
Tra i generi cinematografici, il fantastico appare forse il meno facilmente definibile, presentando numerose tangenze con l'horror, l'avventura, la fantascienza, [...] orrore metafisico. Contrariamente ai vampiri tenebrosi ma affascinanti di Bela Lugosi o Christopher Lee, a quelli giovani e sexy Maurice, tra cui Cat people (1942; Il bacio della pantera), I walked with a zombie (1943; Ho camminato con uno zombie), ...
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Film sull'arte
Paola Scremin
Cade sotto la definizione di f. sull'a. una varietà eterogenea di filmati dedicati alla cultura storico-figurativa: dal profilo biografico di un creatore di varia natura [...] traduzione di Der Geist des Films (1930) di Béla Balász. Anche il tedesco Paul Heilbronner, allievo di miriade di particolari pittorici inediti all'epoca. Longhi e Barbaro, con i loro due documentari, affermarono una linea purista per il f. sull' ...
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Formalismo
Pietro Montani
Con il termine formalismo ci si riferisce a un insieme di innovative ricerche sulla letteratura e la poesia elaborate in Unione Sovietica nel corso degli anni Venti del Novecento [...] "l'uomo visibile" oppure "l'oggetto visibile", come ritiene Béla Balász, bensì il mondo visibile "restituito non come tale ma che un suo ampio saggio del 1923 intitolato Literatura i kinematograf (Letteratura e cinema) proclami perentoriamente che " ...
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Horror
Federico Chiacchiari
Il film horror affonda le sue radici nella letteratura di fine Settecento e Ottocento, in particolare nel romanzo gotico (il cui capostipite è The castle of Otranto, 1764, [...] 1886) di R.L. Stevenson, Dracula (1897) di B. Stoker e i racconti di E.A. Poe.
L'h. si configurò quindi ben presto altro attore destinato a diventare egli stesso un mito, l'ungherese Bela Lugosi. Erano gli anni della Universal di Carl Laemmle, ma ...
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