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Giorgio De Vincenti
Concetto generale, non specifico del cinema, che nel campo dell'estetica individua il soggetto dell'operazione artistica. Su questo concetto si focalizzano alcune delle principali [...] il "consumatore di prodotti culturali" e il "materiale reale": mentre prima tra i due si frapponeva l'artista e l'opera d'arte si trovava al primo posto l'"uomo visibile" come protagonista del cinema secondo Béla Balázs (1924); il cinema (e prima di ...
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FALIER, Marino
Giorgio Ravegnani
Nacque verso il 1285 da Iacopo figlio di Marco, dei Falier della contrada dei Ss.Apostoli, e da Beriola figlia di Giovanni Loredan. Poche sono le notizie certe sugli [...] dieci fra il 1315 e il 1320 e fu più volte eletto fra i capi e fra gli inquisitori.
Come membro dei Dieci ebbe nel 1320, , nella lezione più comunemente riportata, suonano "Marin Falier de la bela moier, altri la galde [la gode] e lui la mantien". ...
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La transizione nell’economia russa
Domenico Mario Nuti
L’evoluzione della Russia nel primo decennio del 21° sec. vede la continuazione del processo di transizione postsocialista, iniziato nel 1992 dopo [...] paragonando gli indici di RCA (teorizzati dall’economista Béla Balassa nel 2000 e nel 2004) anche quindi, per calcolare la percentuale di realizzazione dell’obiettivo OECD, si devono convertire i voti EBRD a una scala da 0 a 1. Si trova allora che ...
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Muto e sonoro
Alberto Boschi
Il mito del muto
Nel 1975 François Truffaut intitolava Le grand secret la sezione di Les films de ma vie "consacrata a registi che hanno cominciato la loro carriera con [...] l'idea di un'estraneità radicale fra i due periodi, leggendo l'introduzione dell'elemento acustico nel quadro di un processo evolutivo generale del linguaggio cinematografico. Così, se ancora nel 1949 Béla Balázs affermava che il film sonoro non ...
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Piani, scala dei
Dario Tomasi
L'espressione scala dei piani indica le diverse possibilità di un'inquadratura di mostrare da una distanza variabile un determinato soggetto (personaggio, ambiente o oggetto [...] in sé e per sé a prescindere da ciò che lo precede e ciò che lo segue. Da Jean Epstein a Béla Balázs, da Vsevolod I. Pudovkin a Sergej M. Ejzenštein, da Jean Mitry a Edgar Morin, sino ai contemporanei Pascal Bonitzer, Gilles Deleuze e Jacques Aumont ...
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Tradizione, culto e teologie serbe
Nebojsa Ozimic
Il culto di Costantino il Grande si sviluppa durante il suo regno nell’area che più tardi sarebbe diventata l’Impero bizantino. La sepoltura dell’imperatore, [...] terra dei Goti […], da lì andò nella terra serba dove ebbe un figlio e gli diede il nome Bela Uroš [bela = bianco], poiché i suoi capelli erano bianchi alla nascita37.
Più avanti, Pajsije ripete l’affermazione di Konstantin il Filosofo sul legame ...
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La seconda rivoluzione scientifica: scienze biologiche e medicina. Dall'immunita al sistema immunitario
Gilberto Corbellini
Dall'immunità al sistema immunitario
Lo studio sperimentale dell'immunità [...] immunologica e con il crescente spazio che gli studi e i problemi immunologici acquisivano nei congressi di medicina o di igiene precipitanti verso quell'antigene ‒ condussero i pediatri Clemens von Pirquet e Bela Shick a definire, nel 1905, ...
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Sport e musica nella storia
Federico Del Sordo
L'incontro di due mondi
L'origine della molteplicità di relazioni fra attività sportive e musica va ricercata in senso generale nel significato che le [...] Marenco servì a Luigi Manzotti per far esibire in "evoluzioni atletiche e ginniche" i protagonisti e tutto il corpo di ballo (Rossi 1972, pp. 78-9). della musica pianistica, è necessario citare almeno Béla Bartók con il suo A Budapesti tornaverseny ...
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SCARLATTI, Domenico (Giuseppe Domenico). – Nacque a Napoli il 26 ottobre 1685, sesto di dieci figli di Antonia Anzalone e di Alessandro Scarlatti, musicista palermitano che l’anno prima si era trasferito [...] 28 volumi, in due serie quasi gemelle passate poi a Farinelli: i volumi I-XIII della prima, adornati di fregi e stemmi portoghesi e spagnoli, Stravinskij, Manuel de Falla, Alfredo Casella, Béla Bartók, Goffredo Petrassi e Salvatore Sciarrino.
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La critica cinematografica
Daniele Dottorini
Il cinema, sin dalla sua nascita, ha sempre prodotto discorsi. La sua apparizione, la sua trasformazione e la sua penetrazione all’interno della coscienza [...] contro i pilastri, dal punto di vista della teoria, della critica militante moderna, da André Bazin a Béla Balázs, e dal critico Denis Lévy, con l’intento di ripensare il cinema e i film che costituiscono la sua storia come opere d’arte, vale a dire ...
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