coro
Antonietta Pozzi
Il gusto di cantare insieme
Il coro, un insieme di più voci che cantano contemporaneamente, è una forma di espressione diffusa nelle culture umane e presso le civiltà antiche. [...] , Modest P. Musorgskij, Nikolaj A. Rimskij Korsakov).
L'interesse per la coralità è rimasto vivo anche nei compositori del Novecento, come testimoniano, tra l'altro, le opere di Arnold Schönberg, BélaBartók, Igor F. Stravinskij, Benjamin Britten. ...
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Sport e musica nella storia
Federico Del Sordo
L'incontro di due mondi
L'origine della molteplicità di relazioni fra attività sportive e musica va ricercata in senso generale nel significato che le [...] ora burlesche considerazioni, ora malinconici soliloqui. Rimanendo nell'ambito della musica pianistica, è necessario citare almeno BélaBartók con il suo A Budapesti tornaverseny ("Il concorso ginnico di Budapest") del 1890.
Temi di carattere ...
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PETRASSI, Goffredo
Raffaele Pozzi
PETRASSI, Goffredo. – Nato il 16 luglio 1904 a Zagarolo (Roma) da Eliseo ed Erminia Calzoletti.
Fu ultimo di sette figli di una modesta famiglia rurale: prima di lui [...] orchestra d’archi (1954) rivelò influenze provenienti dalla Musica per archi, percussione e celesta di BélaBartók, intrecciate con elaborazioni dodecafoniche del materiale. Alla pienezza della compagine orchestrale tornò invece il Quinto Concerto ...
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Musica, storia della
Luisa Curinga
Il mondo dei suoni attraverso i secoli
La musica è l’arte che consiste nell’ideare e nel produrre successioni strutturatedi suoni. In quanto attività sociale, essa [...] solo alle note, ma anche alle intensità, alle durate e ai timbri (serialismo integrale), mentre l’ungherese BelaBartók elaborò un linguaggio atonale basato sullo studio scientifico del folclore.
In Italia il tentativo di emanciparsi dal melodramma ...
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BRUGNOLI, Attilio
Silvana Simonetti
Nato a Roma il 7 ott. 1880 da Luigi e da Zelinda Scarpellini, venne avviato in tenera età agli studi musicali, che compì a Napoli presso il conservatorio S. Pietro [...] figurasse anche un compositore che, più tardi, si sarebbe rivelato come uno dei grandi musicisti del '900: l'ungherese BélaBartók. Stimato dal Busoni, da E. D'Albert e da altri celebri pianisti dell'epoca, nel 1907 ebbe un nuovo prestigioso ...
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sonata
Luisa Curinga
Quando lo strumento è protagonista
Il termine sonata, adoperato correntemente a partire dal 16° secolo, ha indicato nel corso dei secoli differenti composizioni strumentali. Esso [...] , César Franck, Camille Saint-Saëns, Gabriel Fauré.
Molti musicisti del Novecento – tra cui Claude Debussy, Alban Berg, BélaBartók, Alekandr N. Skrjabin, Igor F. Stravinskij, Paul Hindemith, Sergej S. Prokof´ev, Francis Poulenc, Pierre Boulez – si ...
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Musicologo ungherese (n. Debrecen 1920). Prof. (dal 1955) di estetica e teoria della musica nell'Accademia di musica di Budapest, della quale è anche stato rettore (1980-88); direttore (1973-80) dell'Istituto [...] "Le basi dell'estetica e la musica", 1968; On music, on aesthetics, 1981). Ha pubblicato una monografia su Debussy (Achille-Claude Debussy, 1959) e una su Bartók (BartókBéla, 1965, 2a ed. 1970), del quale ha raccolto lettere, scritti e documenti in ...
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Stato interno dell’Europa orientale, confinante con la Slovacchia a N, l’Ucraina a NE, la Romania a E, la Serbia e la Croazia a S, la Slovenia e l’Austria a O.
Il territorio ungherese si presenta per [...] alle leggi. Un tentativo di riaffermazione del potere regio fu compiuto da Béla IV (1235-70), ma l’invasione mongola (1241) gettò l’ e pubblicato nei primi anni del 20° sec. da B. Bartók e Z. Kodály. Sul versante della cosiddetta ‘musica colta’ un ...
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