L’insieme degli organismi microscopici o di dimensioni molto piccole (Batteri, Funghi, Alghe, Protozoi, Rotiferi, Tardigradi, Oligocheri, microinsetti ecc.) che vivono negli strati superficiali del terreno. [...] che la compongono, è stata paragonata al plancton, o al microbenthos lacustre. Ha grande importanza per le piante terrestri perché modifica la composizione chimica del terreno (mineralizzazione delle materie organiche, fissazione dell’azoto ecc.). ...
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Catalisi
Herbert Gutfreund
Alessandro Cimino
Jack Halpern
Catalisi enzimatica, di Herbert Gutfreund
Catalisi eterogenea, di Alessandro Cimino
Catalisi omogenea, di Jack Halpern
Catalisi enzimatica
di [...] N2.
Soltanto nel 1965 fu scoperto e caratterizzato da Allen e Senoff il primo complesso stabile contenente la molecola biatomica dell'azoto fungente da legante, precisamente Ru(NH3)5(N2)2+. La struttura e il legame di questo complesso e dei complessi ...
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La condizione degli organismi dotati di una forma specifica, di una costituzione chimica determinata, capaci di mantenersi in una situazione di equilibrio dinamico, cioè di avere un ambiente interno costante [...] terrestre e dell’atmosfera. I quattro elementi più abbondanti nella biosfera sono idrogeno (H), ossigeno (O), carbonio (C), azoto (N), mentre i quattro elementi più abbondanti nella crosta terrestre sono ossigeno, silicio (Si), alluminio (Al) e ferro ...
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Composto chimico di formula H2O, assai diffuso in natura nei suoi tre stati d’aggregazione: solido, liquido e aeriforme. Nel linguaggio corrente s’intende in genere l’a. allo stato liquido.
Per la sua [...] un gran numero di elettroliti con piccole quantità di materie azotate e minime percentuali di colloidi; un problema che solleva 200-600 ppm di sostanze sospese e 30-90 ppm di azoto totale; tali valori corrispondono a consumi di a. pro capite compresi ...
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In biologia, la condizione degli organismi viventi che per costruire le sostanze organiche del proprio corpo devono assumere sostanze organiche già elaborate da organismi autotrofi (➔ autotrofia). È caratteristica [...] intermedie tra e. e autotrofia: per es., i batteri autotrofi parziali, come quelli delle Leguminose, organicano l’azoto ma non il carbonio. Anche le piante carnivore, pur avendo capacità fotosintetiche, sono eterotrofi parziali: vivendo in ambienti ...
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Proprietà di alcuni organismi di nutrirsi sintetizzando le sostanze organiche del proprio corpo, a partire da sostanze inorganiche e utilizzando energia luminosa (fotosintesi) o chimica (chemiosintesi). [...] ); con il carbonio e con l’idrogeno e l’ossigeno ricavati dall’acqua, sintetizzano i carboidrati; con questi e con l’azoto, nonché con altri elementi contenuti nei sali inorganici, costituiscono poi le complesse molecole proteiche. L’a. è anche una ...
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elettronaccettori
Nelle reazioni di ossidoriduzione sono le molecole, gli ioni o gli atomi che, accettando elettroni dagli elettrondonatori, si riducono. In generale sono gli acidi di Lewis che accettano [...] vi è una correlazione molto stretta fra elettronaccettori e elettrondonatori: i comuni elettronaccettori extracellulari comprendono l’ossigeno, le forme ossidate dell’azoto (per es. nitriti e nitrati) e i solfati. (*)
→ Depurazione biologica ...
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LIPOIDI (XXI, p. 234)
Camillo ARTOM
Denominazione molto usata in passato per indicare varî gruppi di sostanze, chimicamente differenti fra loro e dai grassi propriamente detti, ma somiglianti a questi [...] fosfolipidi derivati.
Dei fosfolipidi tipici la maggior parte risulta dalla combinazione, con legami di estere, di una sostanza azotata, dell'acido fosforico, della glicerina e di due acidi grassi, uno dei quali è generalmente insaturo. Il componente ...
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Forma modificata di batterio; in particolare, quella generata dai batteri azotofissatori, come Rhizobium, quando vivono nei noduli delle radici delle Leguminose. La colonia batterica si sviluppa sul pelo [...] corticali della radice. Quando le cellule corticali sono colonizzate, i batteri si modificano morfologicamente fino a diventare b., non più in grado di dividersi. La pianta nutre i b., creando vasi che arrivano ai noduli, mentre i b. fissano l’azoto. ...
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DE' ROSSI, Gino
Federico Di Trocchio
Nacque a Pisa il 17 febbr. 1874 da Giuseppe ed Emilia Sadun. Compì nella città natale tutto il corso degli studi, frequentando, in particolare, durante i corsi universitari [...] Stabiliva inoltre che, senza il concorso della pianta, esso non era in grado di fissare sul proprio protoplasma l'azoto libero. In tal modo, il D. portava un contributo chiarificatore nel campo delle ricerche relative alla importante questione della ...
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azoto
ażòto s. m. [dal fr. azote, voce coniata (1787) dal chimico fr. L.-B. Guyton de Morveau, con il gr. ἀ- priv. e ζωή «vita»]. – Elemento chimico tri- e pentavalente, di simbolo N, numero atomico 7, peso atomico 14,007, appartenente al...
azotare
ażotare v. tr. [der. di azoto] (io aṡòto, ecc.). – 1. In agraria, concimare un terreno con fertilizzante contenente azoto. 2. In chimica, combinare con l’azoto, far reagire con l’azoto.