GONZAGA, Luigi, detto Rodomonte
Gino Benzoni
Nasce il 16 ag. 1500 a Mantova, e non a Gazzuolo residenza ordinaria dei suoi, da Ludovico e dalla genovese Francesca (ma chiamata pure Franchetta) di Gianluigi [...] altri parenti vicini e lontani non senza rischio di sfociare in guerricciola il G. è al fianco d'Uberto Pallavicino, marchese di e, ancorché domata, resterebbe nella memoria urbana tenace l'avversione per il dominio papale. Costrette, il 22, le ...
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CAVRIANI, Filippo
Gino Benzoni
Nacque a Mantova, da Antonio, nel 1536.
Nobile e ricca famiglia, quella del C., eminente già nel sec. XIII e destinata ad imporsi, nel sec. XVIII, come la più ricca proprietaria [...] " scalfisce la virulenza di questa sua avversione per la Spagna e i Guisa: precisa che eliminasse il rischio di essere "strapazzato dalli -807; una lettera del C. del 6 apr. 1568 al duca di Mantova in Due lettere... che riguardano Lodovico Gonzaga ...
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DE APIBUS, Venturino (Venturino da Bergamo, Venturinus de Lemine), beato
Ambrogio Maria Piazzoni
Nacque a Bergamo il 9 apr. 1304 da Lorenzo Domenico e da Caracosa.
I De Apibus "de Lemine" (originari [...] e, soprattutto, gli procurò l'avversione del vescovo di Bologna, Bertrand Tissandier voleva, probabilmente, correre il rischio che anche all'interno era stato estraneo. La cessione definitiva della regione al Regno di Francia si avrà nel 1349.
La ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Giuseppe Mazzini
Nunzio Dell'Erba
Il pensiero politico di Giuseppe Mazzini si colloca nella storia del Risorgimento e s’intreccia con il movimento che condusse l’Italia all’unificazione nazionale. Fondamentale [...] sfiducia tra i militanti. Il rischio di essere espulso dalla Svizzera lo ferme la scelta repubblicana e l’avversione per il federalismo, considerato da Mazzini egli si batte affinché sia resa accessibile al maggior numero di cittadini: «Non bisogna ...
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CONTARINI, Domenico
Gino Benzoni
Primogenito dei cinque figli (ebbe due fratelli, Angelo e Piero, e due sorelle, Paolina e Giulia) di Giulio, del ramo Ronzinetti, unico figlio ed erede del doge Domenico, [...] " e insieme stipati delle voci relative al tortuoso profilarsi - di contro ai rischi di "rotture" e di "universal combustione colmare la voragine delle spese belliche. C'è la spiccata avversione - che attesta sintomaticamente sino a che misura il C. ...
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GIACOMELLI, Giacomo
Michele Di Sivo
Nato intorno al 1498 da una famiglia romana di accademici, si laureò in medicina alla Sapienza di Roma, dove insegnò filosofia, sicuramente dal 1539 al 1542, ma probabilmente [...] Tridentinum, X, 1916, p. 173). Di fronte a tale rischio il G. si offriva come agente per ottenere la traslazione anche e al cardinale Nicolas Granvelle; l'urto tra i due raggiunse il culmine all'inizio del 1548. La vicenda acuì l'avversione tra il ...
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BOTTA ADORNO, Antonio
Adam Wandruszka
Nacque a Pavia intorno al 1688 da antica famiglia genovese.
Il padre Alessandro fu, secondo l'Arneth, cancellato per un delitto dal libro d'oro della nobiltà genovese; [...] come anche questo episodio non contribuisse che ad alimentare l'avversione dei Toscani verso il Botta. Del resto egli era ormai lasciare il compito, la gloria e il rischio della grande riforma al futuro sovrano. Secondo l'intenzione dell'imperatore- ...
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BORRONE, Broccardo
Giovanni Busino
Nato a Busseto (Parma) verso la prima metà del sec. XVI, studiò a Padova. Come chierico incaricato dell'insegnamento delle umanità fece parte del seguito di Girolamo [...] , il B. riprese questa idea. Ormai la sua violenta avversione per i Grigioni lo portava a odiare tutti i protestanti, mancano. Se l'autore non cede di più al gusto delle rivelazioni è perché avverte il rischio d'essere attratto, incantato, e quindi di ...
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GIZZI, Tommaso Pasquale
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Ceccano, nel Frusinate, il 22 sett. 1787 da Domenico Nicola e da Cecilia Ciavaglia. Di famiglia benestante e tradizionalmente legata alla Chiesa [...] la diplomazia austriaca, avversione dichiarata per la cultura in guardia contro il rischio di apparire troppo interessato un segnale chiaro della propria volontà riformatrice e di rafforzare al tempo stesso il progetto di governo che gli stava a ...
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GONZAGA, Vincenzo
Grazia Fallico
Raffaele Tamalio
Nacque nel 1605 da Ferrante (II), duca di Guastalla (conte fino al 1621), e da Vittoria Doria. Fu preceduto da numerosi fratelli, fra i quali Cesare [...] al punto da richiedere, sul finire di quell'anno, la presenza a Guastalla dello zio; questi, fermo ancora nella sua avversione prosperità economica della città, senza le quali poteva essere a rischio la quiete di tutto il Regno.
Nei primi giorni del ...
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