Sotto l’etichetta di indefiniti si raggruppano una serie di determinanti o sostituti del nome che danno informazioni quantitative sul referente del nome a cui si collegano. È una classe che comprende elementi [...] lat. nē ūnu(m).
(e) Veruno < lat. vēre ūnu(m) «in verità uno solo», poi «nessuno» (con passaggio dell’avverbio vere da rafforzativo a focalizzatore in frasi negative).
(f) Niente: di origine discussa, forse derivante dal lat. medievale nec ente(m ...
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In linguistica, il termine collocazione indica la combinazione (tecnicamente co-occorrenza) di due o più parole, che tendono a presentarsi insieme (contigue o a distanza) più spesso di quanto si potrebbe [...] semantico, indica un’entità più piccola, o il gruppo cui appartiene un determinato oggetto / essere.
(19) avverbio + aggettivo
a. fermamente convinto
b. diametralmente opposto
c. gravemente ferito
A questo tipo appartengono collocazioni formate da ...
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L’aferesi (lat. aphaeresis, dal gr. aphairéo «sottrarre») è un fenomeno fonetico che consiste nella caduta di uno o più foni all’inizio di parola (Del Popolo 20042).
L’aferesi è diffusa soprattutto nel [...] in pronomi atoni: (ĭl)lŭm > lo, (ĭl)lăm > la, (ĭl)li > li, da cui poi i e gli, ecc. Anche gli avverbi lì e là e i pronomi lui, lei e loro sono forme aferetiche rientranti in questa serie. L’aferesi è inoltre avvenuta nella sillaba iniziale ...
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Al pari della causa e dei motivi (➔ causalità, espressione della), la relazione concessiva richiede come necessaria condizione che i due processi coinvolti (che indichiamo con p e q) siano reali. Il suo [...] all’espressione della relazione concessiva: la frase in (24), ad es., non è molto naturale. La presenza di un avverbio anaforico adeguato restituisce naturalezza al costrutto (25):
(24) è una splendida giornata: resto in casa
(25) è una splendida ...
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La preposizione semplice su può presentarsi in diverse forme.
Quando si trova prima di un articolo determinativo, si fonde con l’articolo, dando origine alle preposizioni articolate sul, sullo, sulla, [...] , anche se abbastanza diffusa, è ingiustificata e, in quanto tale, sconsigliata, perché non c’è possibilità di confusione con ➔omografi.
La grafia nasce probabilmente dall’influsso dell’avverbio giù, che invece si scrive correttamente con l’accento. ...
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Gli avverbi di quantità sono ➔ avverbi che esprimono in modo indefinito una quantità, sia essa numerabile o no. Essi aggiungono all’elemento che modificano un’informazione concernente la misura di una [...] una precisa indicazione quantitativa, con sintagmi contenenti ➔ numerali (due centimetri; quattro centimetri); in (3) e (4), per mezzo di avverbi di quantità, si ha un’indicazione che fa sì riferimento alla misura scarsa (poco) o grande (molto) dell ...
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Come concetto naturale, la causa è una relazione tra due eventi del mondo fenomenico, e in ciò si differenzia dal motivo, che interessa invece l’ambito delle azioni umane (➔ finalità, espressione della). [...] formulazione della causa. In questo caso, la giustapposizione è ammessa, mentre la coordinazione è coerente solo in presenza di un avverbio conclusivo:
(18) a. la strada è allagata: (dunque) c’è stato un nubifragio.
b. * la strada è allagata e c ...
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RADDOPPIAMENTO SINTATTICO
Il raddoppiamento (o rafforzamento) sintattico o fonosintattico si verifica quando la consonante iniziale di una parola, in particolari condizioni, raddoppia nella pronuncia [...] particolare, il toscano presenta alcune forme specifiche di raddoppiamento sintattico, ad esempio dopo dove, come (anche quando è avverbio interrogativo) e da
Dove vvai?
Come vva?
Da ccasa
A eccezione delle forme ormai consolidate nella grafia, nell ...
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Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno spesso, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa [...] ci;
(b) uno o due clitici del tipo di -se + ne o -se + la (o anche il solo -la);
(c) un avverbio, normalmente esprimente movimento o direzione.
Vediamo partitamente queste classi:
(a) verbo + -ci: questo costrutto ricorre in una varietà di voci di ...
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Le congiunzioni sono elementi invariabili del discorso (➔ parti del discorso) che uniscono (lat. coniunctio, da coniungĕre «unire insieme») due elementi sintattici: elettivamente due frasi; nel caso delle [...] ad ampliare l’uso di preposizioni (in particolare a < lat. ad, di < lat. de, per < lat. per) e avverbi (si veda il caso del citato magis), dall’altro da un processo di espansione delle forme analitiche rispetto alle forme sintetiche. Questi ...
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avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...