Si chiamano dimostrativi tutti quegli elementi ➔ deittici la cui interpretazione presuppone necessariamente il riferimento a componenti della situazione comunicativa (➔ contesto). Della categoria dei dimostrativi [...] : dovuto anche alla loro ampia frequenza d’uso, esso si manifesta nell’utilizzo di ripetuti rafforzamenti, tipicamente costituiti da avverbi di luogo: questo ... qui, quello ... lì/là, ecc. Forme rafforzate di questo tipo sono diventate la norma in ...
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presto (agg.)
Francesco Vagni
Le occorrenze di p. si riscontrano tutte nella poesia di D., mai in prosa; possiamo ordinarle lungo un arco semantico che va dai significati più vicini all'etimo latino [...] disposto " a soccorrere un amante cortese e " pronto ad amare "; l'ipotesi che l'ultimo p. sia avverbio (a soccorrere " prontamente "), resa possibile dalla rima equivoca, comporterebbe una costruzione assai contorta e rappresenterebbe, stando alla ...
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dolere [nella III singol. pres. indic. la forma fiorentina duole si alterna con la forma dole, d'influenza dotta; dolve, III singol. pass. rem.]
Fernando Salsano
Di solito il verbo è attestato nella [...] della causa, in Cv I I 8 ciascuno amico si duole del difetto di colui ch'elli ama. Congiunto con l'avverbio ‛ ben ' indica la contrizione del pentimento e si confonde col valore stesso di " pentirsi ", in Pg XXVI 93 son Guido Guinizzelli ...
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voto (agg.)
Alessandro Niccoli
Aggettivo che qualifica ciò " che non contiene nulla ", " che non ha nulla dentro di sé "; ricorre prevalentemente in funzione attributiva e, in poesia, quasi sempre in [...] accezione pregnante in Pg XXIV 28 Vidi per fame a vòto usar li denti / Ubaldin da la Pila; qui l'avverbio significa " inutilmente ", ma contemporaneamente dà rilevanza al fatto che i denti, masticando, non trovano nulla nella bocca; opportunamente si ...
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La parola regola, applicata a una lingua, ha due significati fondamentali: quello di «descrizione di un meccanismo della lingua stessa» e quello di «precetto, ammonizione per parlare o scrivere bene». [...] , sì come è io, tu, quelli; preposizione, sì come è quando io dico a Giovanni, questo a è la preposizione; avverbio, sì come è pienamente, sufficientemente; interiezione, sì come è in sé; congiunzione, sì come quando io dico Piero ed Uberto, questo ...
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anafora
Francesco Tateo
. Figura retorica appartenente al genere della repetitio, e designata appunto in latino col nome di repetitio, o anche di iteratio e relatio: consiste nel ripetere la medesima [...] / a la sua donna torna; lieta va e soggiorna; lietamente ovra suo gran vassallaggio (vv. 32-34), dove l'alternarsi dell'avverbio e del predicato non attenua l'a., ma vi aggiunge un gioco di variatio. Nella stessa canzone l'a. interviene ben due volte ...
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Il condizionale è uno dei modi del verbo (➔ modi del verbo; ➔ coniugazione verbale). Spesso considerato in relazione con il congiuntivo dalla grammaticografia italiana ed europea (Sgroi 2004), può essere [...] ?; che cosa avrebbe mai fatto?
d. [interrogative totali] verrebbe?; lo farebbe?
e. [esclamative ottative o desiderative introdotte da avverbio] come vorrei andarci!; quanto vorrei farlo!; quanto meno [= ma almeno] ti vorrei con me!
f. [in alcune ...
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La pubblicità, in tutte le sue forme (su manifesti, nei giornali, in radio e televisione), è uno dei tipi testuali che più influenzano l’italiano comune, con coniazione di ➔ neologismi e prestito di parole, [...] .
Alcuni termini possono essere considerati emblematici della pubblicità: delicato, giovane (anche come aggettivo e avverbio), magico, morbido, genuino, sicuro. A garanzia di genuinità, naturalezza e precisa localizzazione geografica di ...
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In italiano standard la congiunzione che è propria di alcune frasi subordinate: le oggettive (vedo che ti stai comportando bene; ➔ oggettive, frasi), le soggettive (è possibile che io sia in ritardo domani; [...] beneficiario, perlopiù animato, e in qualche caso un complemento di luogo (nel qual caso la ripresa è realizzata mediante un avverbio di luogo, come nell’es. (15): in questo contesto che sostituisce dove e la sostituzione è favorita dal verbo esserci ...
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Il termine quantificatori indica una serie di espressioni che forniscono informazioni quantitative sui referenti del nome a cui si collegano e, di conseguenza, sulla frase all’interno della quale quel [...] di quantità che funzionano come ➔ intensificatori (molto, poco, ecc.), graduando l’intensità dell’elemento modificato (verbo, avverbio, aggettivo). Fanno riferimento a un limite presunto gli indefiniti abbastanza e troppo, utilizzati anche con valore ...
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avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...