secondamente
Alessandro Niccoli
È vocabolo con parecchie occorrenze nel Convivio, e una sola nella Commedia.
Nella larga generalità dei casi ha il valore di " in secondo luogo " e ricorre nell'enumerazione [...] del fatto che " lo scrittore parla prima di essenza secondaria, e nel paragrafo successivo usa due volte l'avverbio secondariamente, sempre in riferimento allo stesso esempio " (Riflessioni sul testo del " Convivio ", in " Studi d. " XLIV [1967] 113 ...
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germanismi
Giovanni Battista Pellegrini
Assai prima dell'epoca di D. erano penetrati nelle parlate italiane numerose voci di origine germanica con varia stratificazione: attraverso il latino tardo, [...] avuto in comune con i popoli di stirpe germanica. Non si può d'altro canto escludere che egli abbia udito la forma jó dell'ungherese corrispondente a " buono " (ed equivalente al nostro " bene "?) e l'abbia scambiata per l'avverbio affermativo. ...
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Cardinale, nato a Sora il 30 ottobre 1538 da Camillo Barone (questo il cognome prima che Cesare lo latinizzasse in Baronius) e Porzia Febonia. Conseguì la laurea in giurisprudenza a Roma il 20 maggio 1561 [...] sempre al B. la sua ignoranza dell'ebraico, la scarsa conoscenza del greco (la quale gli fece scambiare una volta un avverbio per il nome d'una martire inesistente), il suo inelegante latino ed i suoi - come s'impegnava a provare Luca Holste ...
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Civiltà
Pietro Rossi
Il termine e l'idea
Il termine 'civiltà', al pari dei suoi omologhi nelle lingue neolatine e nell'inglese, deriva dal latino civilitas, una parola coniata nella seconda metà del [...] morum puerilium (1530). Contemporaneamente si afferma un'accezione tecnico-giuridica: al pari dell'aggettivo civilis e dell'avverbio civiliter, anche civilitas viene a indicare un tipo di diritto distinto da quello penale. Fin dal XII secolo ...
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e
Riccardo Ambrosini
. 1. È la voce più frequente nelle opere di D., con 8.670 attestazioni, di cui 642 nella Vita Nuova (+ 33 ed), 463 nelle Rime (35 ed; in XCI 28 l'articolo i si elide dopo e: E' [...] 130, ecc.; E io a lui, a lei, in If VI 43 e 77, X 61, XIV 121, ecc.
4.5 Tra le espressioni popolari, formate da due avverbi uniti da e, si ricordino qua e là (If XII 24, XXIV 10), qui e altrove (XII 45), no e sì (VIII 111), quinci e quindi (Pg XII ...
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stare (istare)
Ugo Vignuzzi
Verbo di frequenza medio-alta, con 26 presenze nella Vita Nuova, 30 nelle Rime (di cui 3 nelle Rime dubbie), 49 nel Convivio, 132 nella Commedia, 51 nel Fiore e una nel Detto, [...] XLI 5); XIX 49, XXII 28, Pg V 14 e XXVII 5.
Andrà qui anche If XXVII 40 Ravenna sta come stata è molt'anni.
L'avverbio di modo è interrogativo in Pd XXXI 45 peregrin che si ricrea / nel tempio del suo voto... / e spera già ridir com'ello stea (e cfr ...
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Le società tra avvocati
Andrea Pasqualin
Con una norma inserita nella legge annuale per il mercato e la concorrenza del 2017 il legislatore è intervenuto sul tema dell’esercizio della professione forense [...] fosse quello di cui agli artt. 16 ss. d.lgs. n. 96/2001, mantenuto in vita dall’art. 10, co. 9, l. n. 183/2011 (l’avverbio «esclusivamente» di cui all’art. 16 in parola non consentendo il concorso con il modello di cui alla l. n. 183/2011)2 e che l ...
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via (sost.)
Eugenio Ragni
È vocabolo di buona frequenza in tutta l'opera dantesca, nella quale ricorre praticamente in ogni accezione del linguaggio proprio e figurato, spesso peraltro compresenti, particolarmente [...] la corrispondenza del v. 9 piacciavi di restar qui meco alquanto, col v. 6 del sonetto Onde venite, in cui il generico avverbio di luogo è sostituito da via). Analoga accezione, quella di If XXIII 3 n'andavam l'un dinanzi e l'altro dopo, / come ...
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La grammaticalizzazione è il fenomeno per cui forme linguistiche libere (per es., parole) perdono gradualmente l’autonomia fonologica e il significato lessicale, fino a diventare forme legate con valore [...] da una categoria a un’altra (Heine, Claudi & Hünnemeyer 1991: 236). Ad es., forme verbali possono essere usate come avverbi o preposizioni: è il caso dell’italiano tranne, in origine una forma di imperativo (tràine «togline») o di forme come il ...
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Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] , anche dopo sposata, e abbia urlato e si sia contorta in preda a un parossismo nervoso (Maraini 1993: 90)
Gli avverbi una volta o appena sono, in questo contesto, marche di immediatezza e di perfettività; segnalano, cioè, che l’azione espressa ...
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avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...