Le frasi finali devono il nome al loro uso più qualificante: l’espressione del fine (o scopo). Tuttavia, la relazione tra frasi finali e fine non è biunivoca: da un lato, il fine è una relazione concettuale [...] La frase finale in (28) ha una funzione simile a quella dell’avverbio contenuto in (29): formula un commento alla qualità dell’atto di parola. Come l’avverbio equivalente, la finale legata all’enunciazione compare tipicamente in posizione iniziale o ...
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I nomi d’azione (➔ nomi) sono nomi designanti processi: costruzione («l’azione di, il fatto di costruire»), risanamento («l’azione di, il fatto di risanare»), partenza («l’azione di, il fatto di partire») [...] qui → la venuta qui di Piero
(50) Piero ritornerà da Londra → il ritorno di Piero da Londra
Infine anche l’avverbio di negazione è sostituito in qualche caso dall’aggettivo mancato, dalla semantica analoga:
(51) la mancata partenza di Mario è dovuta ...
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Arezzo
Giovanni Cherubini
Pier Vincenzo Mengaldo
Città toscana tradizionalmente avversa alla vicina Firenze. Questo antagonismo che separava le due città si riflette nell'atteggiamento di D.: infatti [...] non troppo caratterizzata dal punto di vista dialettale: l'elemento più specifico è l'avverbio di luogo ovelle (≪ da qualche parte ≫) che rientra nel tipo composto avverbio di luogo + velles, di ampia diffusione centro-meridionale e la cui punta più ...
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etterno (eterno)
Carlo Chirico
Termine molto usato da Dante. Esplicita e decisiva la conferma della grafia ‛ etterno ': il Parodi, con riferimento alla '21, scriveva: " che... nei testi del Convivio [...] tempo illimitato ", e 8 non fuor cose create / se non etterne, e io etterno duro (qui sia l'aggettivo che l'avverbio esprimono un'idea di ‛ perpetuità ', come indicano chiaramente i due verbi del ‛ creare ' prima e del ‛ durare ' poi; così ancora in ...
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puro
Alessandro Niccoli
In senso proprio è attributo di tutto ciò che, non essendo mescolato con sostanze estranee, presenta intatte le proprie caratteristiche: la testa del veglio di Creta è di fin [...] 3 quand'uon conta pura veritate, / molt'è folle colu' che no lla crede; qui infatti p. ha lo stesso valore di un avverbio di esclusione, e tutta la locuzione significa " nient'altro che la verità ". E così Cv IV XI 7 [le ricchezze] vegnono da pura ...
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umile
Francesco Tateo
L'aggettivo, raramente adoperato nel suo senso più comune, acquista un valore pregnante in relazione al tema dell'umiltà (v.), che tiene un posto centrale nella concezione etica [...] umile e onesto, sanguigno), dove u. designa probabilmente la moderatezza del colore (c'è chi l'ha inteso, assieme a onesto, come un avverbio) o la convenienza all'u. giovinetta (" modesto " è anche il significato di u. in Cv III XIII 10 qui si vede s ...
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durare
Lucia Onder
Il verbo compare frequentemente nell'opera di D., quasi sempre con costrutto intransitivo. Con il valore di " continuare a essere, a sussistere " è detto della fama che ancor nel [...] anima, poi che] è partita, perpetualmente dura in natura più che umana.
Il verbo assume il senso di " resistere " ed è unito a un avverbio di tempo, in If III 8 Dinanzi a me non fuor cose create / se non etterne, e io etterno duro; XXIV 6 poco dura a ...
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retro (rietro)
Riccardo Ambrosini
Ricorre una quarantina di volte nelle opere volgari di D., ed è preceduto da di ' una volta nelle Rime, 2 nel Convivio e 27 nella Commedia, da ‛ a ' una volta nelle [...] (Pg XXIV 59 le vostre penne / di retro al dittator sen vanno strette), e chiaramente teorizzata, proprio usando r. quale avverbio, in Cv II XIII 14 la Rettorica... appare da mane, quando dinanzi al viso de l'uditore lo rettorico parla, appare ...
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intero
Vincenzo Valente
Le occorrenze dell'aggettivo si trovano quasi tutte nella Commedia, il più delle volte in rima. Tre volte in prosa nel Convivio.
In senso proprio, con riferimento concreto, col [...] sì è l'anima intera, quando l'ode (la musica), e Pg IV 11 e altra [potenza] è quella c'ha l'anima intera.
Con valore di avverbio in Cv IV Le dolci rime 44 prima dice non vero / e, dopo 'l falso, parla non intero, ripreso in X 4, dov'è anche spiegato ...
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rimirare
Domenico Consoli
Prevale nel verbo il senso di " guardar fissamente, attentamente ", senso non molto dissimile da quello del semplice ‛ mirare ', anche se in r. è talvolta percepibile una connotazione [...] com'io rimango sol, se non restai (Pg IV 44); se la sua natura ben rimiri (Pd III 78: si noti la funzione rafforzativa dell'avverbio); io prego la mente in che s'inizia / tuo moto e tua virtute, che rimiri / ond'esce il fummo che 'l tuo raggio vizia ...
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avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...