dove (do')
Riccardo Ambrosini
1. L'uso di d. e della forma scorciata dov', di fronte a parole inizianti con e-, i- tonici (non è perciò da rifiutare la lettura dove è scritta, in Rime dubbie XII 13, [...] . Nel Fiore, là dove e colà dove occorrono 1 volta ciascuno, dove 9 volte.
3. Le occorrenze di d. quale avverbio interrogativo che introduce una proposizione interrogativa per lo più indiretta, non sono molte; cfr. Rime XCIII 5 Ma ben vorrei saper ...
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Non è facile dare una definizione di analisi grammaticale. L’espressione potrebbe infatti riferirsi ed essere utilizzata a buon diritto per qualunque tipo di analisi, cioè di esame o osservazione minuziosa, [...] si riflette a catena nei cicli scolastici superiori: molti giovani universitari sono convinti che dopo è sempre e solo avverbio e che la è sempre e solo articolo (Voghera et al. 2005).
Sui contenuti dell’analisi grammaticale tradizionale vale ...
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con
Tullio De Mauro
. Preposizione di notevole frequenza, che appare soprattutto nella forma piena semplice con (seguita o no da articolo determinativo), più di rado nella forma articolata col, e apocopata [...] concomitanza a ' (o ‛ di '); 3. c. sostituibile da ‛ mediante '; 4. c. seguito da sostantivo sostituibile dall'avverbio del rispettivo aggettivo denominale (‛ c. gioia ' sostituibile da ‛ gioiosamente ') ovvero da locuzioni come ‛ avendo ', ‛ tenendo ...
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giudicare (iudicare)
Domenico Consoli
L'originario valore di " pronunciare una sentenza " in sede giuridica (da ius e dico) vigoreggia, in una dimensione metafisica, nell'esempio di Pd IX 62 Sù sono [...] tal senso può essere seguito dal complemento di argomento: chi vuole ben giudicare d'una donna (Cv I X 13, dove l'avverbio ‛ bene ', come in altri esempi successivi, forma col verbo una locuzione mirante a rafforzare l'esattezza e la convenienza del ...
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disfare
Antonietta Bufano
Verbo non molto frequente, adoperato però - nelle Rime, nel Convivio e nella Commedia - con notevole varietà di costrutti. Si trova anche al participio, attributivo o predicativo.
È [...] ; nello stesso modo intendono il Venturi e l'Andreoli), quanto rilevare che il participio, in forza anche dell'avverbio che l'accompagna, evoca l'immagine precisa del corpo " ignobilmente massacrato " dalla lunga corsa (Scartazzini-Vandelli; ma il ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La vita religiosa
Anna Benvenuti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
II termine “religioso” è inizialmente riferito al concetto latino di [...] ci trasmettono, per l’alto Medioevo, molti esempi di laici penitenti per i quali il termine religiosus o l’avverbio religiose rinviano alla pratica eremitica o peregrinante. La riforma del costume ecclesiastico nel corso dell’XI secolo, ponendo l ...
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Editoria
Insieme delle fasi lavorative che servono, partendo dall’originale fino all’impostazione o montaggio delle pagine di una segnatura, per la preparazione delle forme, lastre o cilindri da stampa. [...] e temi nominali (tacere, sottacere), e quella nominale, in cui si hanno due nomi (capostazione), o una preposizione o avverbio più un nome (ingiusto) o un tema verbale (schiaccianoci). Tra le lingue indoeuropee, la c. nominale è assai vitale ...
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Firenze
Ernesto Sestan
Ugo Procacci
Eugenio Ragni
* *
Pier Vincenzo Mengaldo
Storia. - F. è collegata a D. per due ragioni: come luogo in cui trascorse una parte della sua vita e al quale pensò [...] ' e risentiti, in If XX 130 Sì mi parlava, e andavamo introcque: e proprio questo verso, certo per via dell'avverbio, citerà il Machiavelli nel Dialogo della lingua come esempio tipico di " goffo " dantesco. I due casi, soprattutto quest'ultimo, sono ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Lavoro impresa corporazione
Umberto Romagnoli
L’ambiguo incontro del lavoro con il diritto corporativo
La denominazione data da Alfredo Rocco alla legge del 3 aprile 1926 – «disciplina giuridica dei [...] » (Studi sulle energie come oggetto di rapporti giuridici, «Rivista di diritto commerciale», 1913, 1, p. 353).
Forse. L’avverbio è buttato lì, come se si trattasse di un dettaglio trascurabile. Benché l’esplicita equiparazione del contratto di lavoro ...
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L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato [...] (detto antecedente o punto di attacco) che modifica, mediante una forma del pronome relativo (che, il quale, cui) o un avverbio di luogo con proprietà di relativo (dove; ➔ relativi, pronomi):
(1) la cravatta che mi hai regalato
(2) la vacanza alla ...
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avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...