Abuso del processo e temerarietà attenuata
Stefano Benini
L’art. 96 c.p.c. (Responsabilità aggravata), è stato completato da un terzo comma, introdotto dalla l. n. 69/2009, che prevede la possibilità [...] diverse a seconda della tesi che s’intenda adottare riguardo al rapporto tra le stesse norme, anche se l’avverbio «altresì », che precede la previsione della condanna al terzo comma, potrebbe far pensare ad una cumulabilità incondizionata. La diversa ...
Leggi Tutto
discrezione (discretio)
Pier Vincenzo Mengaldo
Il vocabolo, che ricorre specialmente (col relativo contorno di aggettivi e avverbi) nel Convivio e nel De vulgari Eloquentia, è impiegato da D. secondo [...] con significati del primo tipo ricorre d. in vari luoghi del De vulg. Eloq.: II I 10 (due volte, e qui è pure l'avverbio discretive, " in modo distinto ", sempre con valore materiale); IV 6, VI 4 (e v. discrevimus, al § 1), XIII 8, XIV 2, cui andrà ...
Leggi Tutto
grave (greve; grieve)
Domenico Consoli
Prevale di gran lunga la forma ‛ grave ', anche in rima (cinque presenze, contro le tre di ‛ greve '; al plurale, in rima e fuori rima, sempre ‛ gravi '). All'interno [...] dentro tutte piombo, e gravi tanto, / che Federigo le mettea di paglia (If XXIII 65: si noti la funzione rafforzativa dell'avverbio; del tutto simile l'occorrenza del successivo v. 90); la grave mora (Pg III 129) insiste sul peso del cumulo di pietre ...
Leggi Tutto
TRASAMONDO
François Bougard
(I). – Duca di Spoleto, è conosciuto soltanto sulla base della Historia Langobardorum di Paolo Diacono, e se ne ignora di conseguenza la data, anche approssimativa, e il [...] di collegialità tra fratelli, più o meno pacifica: oltre a Pertarito e Godeperto, Cacco e Taso in Friuli. Paolo usa l’avverbio pariter (Historia Langobardorum, a cura di L. Bethmann - G. Waitz, 1878, p. 175) per indicare questa cogestione, e non dà ...
Leggi Tutto
lontano (agg.)
Antonio Lanci
Ricorre con notevole frequenza, quasi sempre nel senso proprio di " distante nello spazio ", detto di un luogo o di una persona, con valore attributivo o predicativo: Vn [...] che si estende tra liti sì lontani (II 33, già citato).
Con valore temporale - ma si tratta molto probabilmente di un avverbio (v.) - in Pd XI 55.
Quindi, nel senso di " lungamente esteso nel tempo ", " durevole ": If II 60 0 anima cortese mantoana ...
Leggi Tutto
onorevole (orrevole)
Sebastiano Aglianò
È presente in Convivio, Inferno e Purgatorio; con sincope e assimilazione (‛ orrevole ') solo nel verso. In If IV 72 concorre alla replicatio di ‛ onore ' (v.) [...] di mezzi, di suppellettili, è frequente, nella lingua del tempo, per i derivati di ‛ onore ', e in particolare per l'avverbio 'onorevolmente '.
Orrevoli, riferito a nozze (Pg XXII 143), è dai più spiegato " decorose ". Ma forse converrà accentuare il ...
Leggi Tutto
per
Aldo Duro
La preposizione ha in D. un totale di 3320 ricorrenze: 1386 nella Commedia, 220 nella Vita Nuova, 236 nelle Rime, 1161 nel Convivio, 282 nel Fiore, 35 nel Detto. Non è mai presente, nelle [...] di altri oggetti concreti: l'orribil fiera / per l'altrui membra avviticchiò / le sue (If XXV 60), anche seguito o preceduto dall'avverbio ‛ su ': miseli la coda tra 'mbedue [le cosce] / e dietro per le ren sù la ritese (XXV 57); movendo 'l viso pur ...
Leggi Tutto
strata maior
Eugenio Ragni
È a Bologna il tratto orientale urbano della via Emilia, tra piazza Ravegnana - dove si trovano le torri Garisenda e degli Asinelli - e porta Maggiore.
D. cita questa strada [...] prescindendo da un qualunque giudizio di qualità. Non a caso, infatti, egli si attiene alla genericità di un avverbio come aliter; come non a caso certamente sceglie due luoghi di Bologna non soltanto topograficamente opposti, ma costituenti i ...
Leggi Tutto
manco (agg.)
Antonietta Bufano
È usato spesso come predicativo, e vale " carente " (di perfezione), quindi " difettoso ", " imperfetto ", riferito per lo più a entità astratte: il desiderio di perfezione [...] Grabher e Mattalia); per altri " avere manco può bene significare non avere " (Casini-Barbi; m. sarebbe dunque avverbio, come pare potersi intendere anche nella parafrasi di Benvenuto: " quasi dicat, rectitudinem ascensus non habebat ").
Riferito a ...
Leggi Tutto
come (com o com'; como; con)
Mario Medici
La forma ‛ como ' è usata da D. solo due volte, in rima, nella Commedia, precisamente in If XXIV 112 E qual è quel che cade, e non sa como, e Pg XXIII 36 Chi [...] , / non corse come tu ch'ad esso riedi; XXII 32 Se tu vedessi / com'io la carità che tra noi arde.
1.1. Avverbio e congiunzione di modo (in taluni casi è lecito pensare a un uso preposizionale). Stabilisce, nei più svariati modi formali, e spesso con ...
Leggi Tutto
avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...