veramente
Alessandro Niccoli
Pur essendo attestato poco meno di ottanta volte, è vocabolo in pratica esclusivo del Convivio e della Commedia, fuori dei quali compare una volta nelle Rime dubbie e due [...] esempi in Cv I I 2, IV XII 18, Pg II 98, XXII 28, XXXIII 100, Pd VII 61, XXII 94, XXXII 145. Eccezionalmente l'avverbio è usato con il valore avversativo di " e invece " nel corso del periodo, in Cv II VII 12 è bel modo rettorico, quando di fuori ...
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L’aferesi (lat. aphaeresis, dal gr. aphairéo «sottrarre») è un fenomeno fonetico che consiste nella caduta di uno o più foni all’inizio di parola (Del Popolo 20042).
L’aferesi è diffusa soprattutto nel [...] in pronomi atoni: (ĭl)lŭm > lo, (ĭl)lăm > la, (ĭl)li > li, da cui poi i e gli, ecc. Anche gli avverbi lì e là e i pronomi lui, lei e loro sono forme aferetiche rientranti in questa serie. L’aferesi è inoltre avvenuta nella sillaba iniziale ...
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tosto (agg.)
Ugo Vignuzzi
Aggettivo dalle scarse attestazioni nell'opera dantesca, sempre in poesia, anzi sempre nella Commedia, tranne una presenza nelle Rime (LXXXIII 108, che è pure l'unico caso in [...] (con un'idea già espressa in CLI 11 i' fu' troppo tosto nata).
Qualche perplessità per l'attribuzione all'aggettivo o all'avverbio è data dal passo di Pd XXVI 13 Al suo piacere e tosto e tardo / vegna rimedio (il Mattalia preferisce racchiudere tra ...
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PROPOSIZIONE (o frase; fr. proposition, phrase; sp. proposición; ted. Satz; ingl. proposition)
Giacomo Devoto
Realizzazione linguistica di un giudizio, che contiene almeno un predicato (v.), di solito [...] può essere indicata senza che la natura delle proposizioni si muti, con una determinazione del solo verbo (cioè con un avverbio) o con una determinazione dell'intera frase (cioè con una congiunzione): adesso lavora, poi si riposerà; lavora, perciò lo ...
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piangere (piagnere; solo in poesia, accanto ai più diffusi pianga, piange, piangi, e salvo in un caso sempre in rima, si hanno piagna di Pg XV 48, piagne (per es. in Pg VI 112) e piagni, per es. in Rime [...] si combinano in vario modo nei luoghi danteschi in cui il verbo ricorre in senso proprio come intransitivo, spesso unito a un avverbio o a un'espressione avverbiale che ne sottolinea i modi e l'intensità.
Particolare frequenza ha l'uso di p. (con l ...
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Al pari della causa e dei motivi (➔ causalità, espressione della), la relazione concessiva richiede come necessaria condizione che i due processi coinvolti (che indichiamo con p e q) siano reali. Il suo [...] all’espressione della relazione concessiva: la frase in (24), ad es., non è molto naturale. La presenza di un avverbio anaforico adeguato restituisce naturalezza al costrutto (25):
(24) è una splendida giornata: resto in casa
(25) è una splendida ...
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ritornare
Alessandro Niccoli
È sinonimo di ‛ tornare ' e vale " andare, o venire, nel luogo da dove si era venuti ": If I 36 [la lonza] 'mpediva tanto il mio cammino, / ch'i' fui per ritornar più volte [...] ": Pg VII 14 [Stazio] chinò le ciglia, / e umilmente ritornò ver' lui. Il luogo dove si torna è spesso indicato mediante un avverbio: Rime CXVI 84 ritornar qui; If VIII 96 ritornarci, " tornare qui, sulla terra "; Pg XIII 140 giù ritornar; XXXII 105 ...
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jo
Pier Vincenzo Mengaldo
Delle genti reduci da Babele che pervengono (o ritornano) in Europa recandovi un ydioma tripharium a sua volta poi variamente frazionato, un gruppo occupa septentrionalem regionem [...] a parte l'ipotesi di tramite austriaco e alamannico formulata dal Galvani, si può ricordare che iò è menzionato come avverbio affermativo germanico non solo dal Marsili, chiosatore trecentesco del Petrarca, e più tardi nelle note al canto XXXIII dell ...
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mille [plur. mila, milia]
Bruno Bernabei
È concepito da D. quale simbolo del moto accrescitivo, poiché le cifre ad esso superiori si designano con i suoi multipli: Cv II XIV 4 mille significa lo movimento [...] il poeta riferisce il numero delle creature che popolano i mondi del suo mistico viaggio. La voce, quasi sempre rafforzata dall'avverbio ‛ più ', ricorre in If V 67 più di mille / ombre [di lussuriosi] mostrommi; VIII 82 Io vidi più di mille [diavoli ...
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carco (agg.)
Emilio Pasquini
Ottenuto per sincope da ‛ carico ' (mai adoperato da D.); è di uso ristretto - tranne un esempio - alla Commedia.
In senso proprio, con complemento retto da ‛ di ', vale [...] ove equivale a " oppresso, afflitto da gravami morali " e regge uno strumentale appoggiato alla preposizione ‛ di ʼ o altrimenti implicito in avverbio relativo: Rime c 11 non disgombra / un sol penser d'amore, ondʼio son carco, / la mente mia; If I ...
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avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...