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comunemente

Enciclopedia Dantesca (1970)

comunemente Andrea Mariani . L'avverbio, a differenza dell'aggettivo da cui deriva, compare nell'opera dantesca ben poche volte: in due passi paralleli del Convivio, e in Rime dubbie XX 4. L'uso è, [...] in tutti e tre i casi, quello dell'italiano antico, in diretta relazione con l'etimologia e in corrispondenza con l'avverbio communiter: c. vale, infatti, " in comune ", " insieme ". Ciò risulta evidente non solo nei due passi del Convivio (III V 1 ... Leggi Tutto

solamente

Enciclopedia Dantesca (1970)

solamente Ugo Vignuzzi Avverbio limitativo di non alta frequenza nel lessico dantesco, con 97 occorrenze in tutte le opere (escluso il Detto), anche se in massima parte concentrata nel Convivio e nelle [...] , mentre è in normale rima in Vn XVI 8, Cv IV Le dolci rime 97 e Pg XXXIII 70. 1. Il principale impiego dell'avverbio è quello in cui esso compare a restringere, limitare nella portata i termini di un'affermazione (con un valore analogo a quello di ... Leggi Tutto

ASSAI

La grammatica italiana (2012)

ASSAI Quando l’avverbio assai viene usato con il significato di ‘molto’, precede l’aggettivo o l’avverbio a cui si riferisce assai buono, assai bello, assai prima. Usi È molto frequente, in alcune regioni [...] del Meridione, l’uso di assai posto dopo l’aggettivo o l’avverbio a cui si riferisce (buono assai, bello assai, prima assai). Si tratta di un uso fortemente connotato in senso locale, dunque da evitarsi nello scritto, ma anche nel parlato di una ... Leggi Tutto
CATEGORIA: GRAMMATICA

subito

Enciclopedia Dantesca (1970)

subito (avverbio) Alessandro Niccoli Ricorre in tutte le opere meno che nel Convivio. Nella maggior parte degli esempi compare nella forma ‛ di s. ' con il significato di " improvvisamente ", " tutt' [...] tuon che si dilegua, / se sùbito la nuvola scoscende, per quanto il Fiammazzo registri l'occorrenza tra gli esempi dell'avverbio, s. sia un aggettivo, come del resto interpreta il Mattalia (" subitaneo "). Si ha invece sempre s. quando ha l'accezione ... Leggi Tutto

altrove

Enciclopedia Dantesca (1970)

altrove È avverbio di stato in luogo, usato generalmente nel valore di "in altro luogo ", diverso da quello in cui ci si trova: If VII 25 Qui vid'i' gente più ch'altrove troppa, cioè più che " negli [...] ; in Pg VI 120 son li giusti occhi tuoi rivolti altrove ?; in If XI 78 o ver la mente dove altrove mira?: l'avverbio dove indica il luogo, mentre a., usato nel senso figurato di " a quale erronea dottrina ", rende più forte il senso di " altro luogo ... Leggi Tutto

regalmente

Enciclopedia Dantesca (1970)

regalmente Luigi Blasucci Avverbio adoperato due volte nella Commedia, entrambe con valore estensivo: Pg XXX 70 regalmente ne l'atto... proterva, ossia in atteggiamento di altero e regale disdegno (dove [...] / ma...), che ne fanno risaltare per contrasto la carica di eroismo e di grandezza. Non è escluso che l'impiego dell'avverbio sia stato suggerito a D. da un passo della Legenda di Bonaventura, nel quale il santo qualifica la povertà come " dignitatem ... Leggi Tutto

compiutamente

Enciclopedia Dantesca (1970)

compiutamente Andrea Mariani . L'avverbio, presente solo in prosa, indica sempre la " completezza " di un'azione, sia pure con sfumature di volta in volta alquanto diverse. In Vn II 7, ad esempio ([Amore] [...] ch'avea di discovrire lo mio secreto, infine, c. vale " esattamente ", " precisamente ", " per filo e per segno ". Più pregnante l'uso dell'avverbio nelle due occorrenze di Cv II III 10 e v 11, in cui è usato per descrivere la " completezza " e la ... Leggi Tutto

u'

Enciclopedia Dantesca (1970)

u' Ugo Vignuzzi Avverbio di luogo diffuso particolarmente nei dialetti toscani (all'infuori del fiorentino), nei quali compaiono anche forme come ‛ uve ', ‛ duve ', probabilmente legate alla protonia [...] XL 5 Disio verace, u' rado fin si pone. 1.2. L'avverbio compare anche in diretta relazione con verbi di moto, quali ‛ discendere ' ( dissi..., in una variatio con precipuo fine stilistico; l'avverbio nelle parole di s. Tommaso ha quasi un valore ... Leggi Tutto

massimamente

Enciclopedia Dantesca (1970)

massimamente Antonietta Bufano L'avverbio è adoperato soltanto nella prosa del Convivio, dove ricorre con notevole frequenza. Il significato prevalente è quello di " soprattutto ", " in particolare [...] conviene... essere due poli fermi, e uno cerchio equalmente distante da quelli, che massimamente giri. Per il valore dell'avverbio in I XIII 4 (" principalmente "), v. MASSIMO. Unito a verbi come ‛ desiderare ', ‛ amare ' e simili: nobilitade d'animo ... Leggi Tutto

immediate

Enciclopedia Dantesca (1970)

immediate Avverbio latino, per rafforzare l'idea di stretta vicinanza nello spazio: è conchiuso ciò che si promise nel principio del capitolo dinanzi a questo immediate (Cv I VII 16). Posto a chiusura [...] del capitolo, il termine contribuisce forse, anche per la sua concisione, a dar rilievo e solennità a tutto il periodo. L'avverbio, naturalmente, è spesso usato nelle opere in latino di D. e, solo nella Monarchia, ben dodici volte. ... Leggi Tutto
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Vocabolario
avvèrbio
avverbio avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
mòdo
modo mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...
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