Architetto (Cuenca, seconda metà sec. 16º - Madrid 1610). Allievo e collaboratore di Juan de Herrera, ne seguì lo stile, volgendone la semplicità in modi più pittoreschi. Nel 1591 divenne "maestro maggiore" [...] dei palazzi reali di Madrid e del Pardo. Ricostruì l'Alcázar reale di Segovia (1587-98). Dal 1604 realizzò per Francisco de Sandoval y Rojas il notevole complesso urbanistico di Lerma e nel 1608 diede i piani per la chiesa di S. José di Ávila. ...
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Ispanista (Campobasso 1918 - Pisa 1990); prof. di letteratura spagnola prima a Roma poi a Pisa. Nei primi anni Sessanta fondò il Gruppo per gli studî di iberistica e organizzò l'Istituto di Pisa, che possiede [...] (1976) e il semestrale Linguistica e letteratura (1976). Tra le sue opere: Figure del teatro spagnolo contemporaneo (1950); Gli entremeses di Quevedo (1955); Teatro spagnolo del Cinquecento (1978); Teresa de Ávila. La libertà del sublime (1981). ...
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Scrittore e poeta spagnolo (Amusco forse 1412 - Toledo 1490 circa). Partecipò attivamente alla agitata vita politica del tempo. Il suo Cancionero comprende 108 composizioni, di carattere amoroso, di imitazione [...] el magnífico señor don Íñigo López de Mendoza. La sua migliore opera sono le Coplas para el señor Diego Arias de Àvila sulla vanità del mondo e l'instabilità della grandezza umana. Scrisse, fra l'altro, un trattato politico, Regimiento de Príncipes ...
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Poeta francese (n. Bordeaux 1841 - m. presso Saint-Germain-en-Laye 1909). Dopo aver fondato la Revue fantaisiste (1861), che ebbe breve vita ma notevole importanza per il costituirsi della scuola parnassiana, [...] braises du cendrier (1900), drammi in versi (La reine Fiammette, 1889; Scarron, 1905; Glatigny, 1906; La vierge d'Avila, 1906), racconti e romanzi di scarso valore (Monstres parisiens, 1882), e la Légende du Parnasse contemporain (1884) che interessa ...
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PETRONI, Giacinto
Laura Carotti
PETRONI (Petronio), Giacinto. – Nacque intorno al 1580, forse da una famiglia di antica nobiltà, i Petroni da Siena.
Entrato adolescente nella provincia romana dell’Ordine [...] reputazione che era riuscito a costruire a Salamanca, durante gli anni di studio – l’incarico di lector artium ad Avila. La carriera di professore lo condusse poi nuovamente a Roma: nel 1608 divenne lettore in teologia e baccelliere nello studium ...
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Carmelitana scalza, al secolo Marie-Françoise-Thèrese Martin (Alençon 1873 - Lisieux 1897). Entrata nel convento di Lisieux (1888), vi fece la professione nel 1890; fu insigne per semplicità spirituale [...] Pio XI nel 1925; festa, 1º ottobre. Nel 1997, ricorrendo il primo centenario della morte, venne proclamata da Giovanni Paolo II dottore della Chiesa (terza donna dopo santa Teresa d'Avila e santa Caterina da Siena, proclamate da Paolo VI nel 1970). ...
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Architetto (n. 1683 circa - m. Madrid 1742). Aiuto di T. Ardemans (n. 1664 - m. 1725) e suo successore come maestro mayor di Madrid, R. è uno dei rappresentanti più significativi del barocco spagnolo, [...] 1720), di s. Cayetano (progetto 1722-27), la cappella con la facciata-retablo del Hospicio de S. Fernando (dopo il 1722); ad Ávila, la cappella del convento di S. Antonio (1731). Si devono ricordare ancora il ponte sul Manzanares a Toledo (1719) e il ...
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Conquistatore spagnolo (n. Jerez de los Caballeros, Estremadura, 1475 circa - m. Acla 1517), governatore delle province di Coiba e Panamá. Sin dal 1500 fu fra i pionieri dell'esplorazione e della colonizzazione, [...] (da lui detto Mar del Sur), proclamandone signore il re di Spagna, dal quale ebbe il titolo di governatore alle dipendenze di Gil González de Ávila: ma questi, nel timore di iniziative politico-coloniali di N., lo fece arrestare e condannare a morte. ...
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Pittore (n. Paredes de Nava, Palencia, verso la metà del sec. 15º - m. prima del 1504). Studiò in una bottega di tradizione fiamminga, e passò poi in Italia ove su lui influirono, a Urbino (1477), Piero [...] Gall. Naz. di Urbino, nella Nat. Gall. di Londra e al Louvre). Della sua attività spagnola (dopo il 1483) sono esempio i polittici di s. Domenico e s. Pietro Martire per il convento di S. Tommaso ad Avila (smembrati e, in parte, conservati al Prado). ...
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Alessandro Ludovisi (Bologna 1554 - Roma 1623); dottore in giurisprudenza, primo giudice capitolino, poi arcivescovo di Bologna e cardinale (1616), fu eletto papa per acclamazione il 19 febbr. 1621, succedendo [...] il codice elettorale del conclave, istituì le congregazioni dell'immunità ecclesiastica e di Propaganda Fide e si adoperò per la purificazione dei costumi ecclesiastici. Canonizzò Ignazio di Loyola, Francesco Saverio, Filippo Neri e Teresa d'Ávila. ...
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carmelitano
agg. e s. m. (f. -a). – 1. Dell’ordine religioso del Carmelo, così chiamato perché fondato nel sec. 13° sul monte Carmelo, in Palestina: frati c., suore carmelitane; come sost., religioso appartenente a quest’ordine: i c. scalzi,...