Nome col quale è noto in Occidente il filosofo e medico musulmano Abū ῾Alī Ibn Sīnā (Afshana, presso Buchara, 980 - Hdmadhān 1037), di stirpe iranica, ma le cui opere sono per la massima parte composte [...] A. ebbe influenza notevole, sia come autorità medica sia come filosofo, sul pensiero del Medioevo latino, in seno al quale fu tentata una conciliazione di agostinismo e avicennismo che trovavano punti di accordo nella comune ispirazione neoplatonica. ...
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Traduttore (metà sec. 12º), a Toledo, delle opere filosofiche di Avicenna dall'arabo in latino, in collaborazione con Domingo Gundisalvi. Dall'arabo tradusse in latino anche il Fons vitae di Ibn Gĕbīrōl [...] e opere di astronomia e di astrologia. Ebreo, non è certo che si sia convertito al cristianesimo; non va confuso con G. di Siviglia ...
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Poeta e filosofo ebreo spagnolo (1225 -1290 circa). Nelle sue opere filosofiche seguì le dottrine di Aristotele e Avicenna. Commentò la sezione filosofica della Guida dei perplessi di Maimonide; compilò [...] un trattato sui sogni ...
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Teologo (m. 1249), dal 1228 vescovo di Parigi. È uno dei primi maestri di Parigi a utilizzare ampiamente le nuove traduzioni delle opere di Aristotele, insieme però a quelle delle opere di Avicenna, sì [...] per il tentativo di conciliare le dottrine peripatetiche con quelle agostiniane, facilitato in ciò dai commentarî di Avicenna che interpretavano Aristotele in chiave neoplatonica. Difensore degli ordini mendicanti, combatté il cumulo dei benefici ...
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Chirurgo (m. Bologna 1423), prof. di medicina e chirurgia a Bologna (1397-1421). A lui si devono, tra l'altro, interessanti osservazioni sulla chirurgia ossea. È ricordato come traduttore di Avicenna e [...] per i suoi Libri sex chirurgiae o Cirurgia (post. 1480, e dipoi più volte) ...
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Teologo e filosofo (n. Strasburgo - m. Parigi 1278). Domenicano, fu discepolo di Alberto Magno e maestro a Parigi. Inserendo nell'agostinismo motivi di derivazione neoplatonica (tramite il Liber de causis, [...] Avicenna e l'insegnamento di Alberto), nella sua Summa de bono U. delinea una metafisica della luce in cui la creazione è presentata con la simbologia del perpetuo raggiare da Dio, fonte luminosa dalla quale "fluiscono" gli esseri e da cui le ...
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Anatomista e chirurgo (m. Padova 1460), tra i primi a eseguire sezioni anatomiche complete. Fu professore di chirurgia a Padova (1420); ha scritto un commento al 4º trattato del Canone di Avicenna, in [...] cui ha esposto pregevoli osservazioni personali (pubbl. postumo, 1490) ...
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Filosofo e medico ebreo francese, chiamato pure Maestro Vidal Blasom (n. Perpignano fine sec. 13º - m. dopo il 1362); grande ammiratore di Averroè, compose commenti ad Aristotele, allo stesso Averroè, [...] ad Avicenna, ad al-Ghazzālī, a Maimonide, nonché altri scritti filosofici. ...
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Incisore, fonditore di caratteri e tipografo (sec. 16º), attivo a Parigi (1551) e a Lione (1558); la sua attività principale si svolse a Roma, dove lavorò nella stamperia vaticana. Incise, tra l'altro, [...] piccoli caratteri arabi (Avicenna, in folio, 1593) e un alfabeto caldeo-siriaco (1589). ...
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Famiglia di ebrei italiani dei secc. 13º e 14º, noti quali traduttori di opere scientifiche dall'arabo in ebraico. Dei membri della famiglia Nātān visse a Roma, dove intorno al 1280 tradusse molte opere, [...] tra le quali il Canone di Avicenna e gli Aforismi di Maimonide; Salomone e Samuele tradussero più tardi scritti di Galeno. ...
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avicennia
avicènnia s. f. [lat. scient. Avicennia, dal nome del filosofo e medico Avicenna (v. avicennismo)]. – Genere di piante verbenacee delle regioni tropicali: sono alberi provvisti di radici respiratorie che vivono lungo le spiagge marine,...
avicenniano
agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al pensiero del filosofo e medico musulmano Avicenna (v. avicennismo): teoria, concezione a., indirizzo avicenniano. 2. s. m. Seguace del pensiero di Avicenna; in partic., al plur. avicenniani,...