POMPONAZZI, Pietro (latinizz. in Petrus Pomponatius)
Guido Calogero
Pensatore italiano del Rinascimento, nato a Mantova il 16 settembre 1462, morto a Bologna il 18 maggio 1525. Dopo avere studiato all'università [...] "alessandrismo" (v. alessandristi), in contrapposizione all'"averroismo", il quale risaliva invece all'interpretazione di Averroè. gli uomini e in sé immortale: e gli averroisti cristiani ricorrevano a questa immortalità dell'intelletto per salvare ...
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Alberto Magno (Alberto de la Magna, Alberto di Cologna, Alberto)
Eugenio Massa
Filosofo (nato a Lauingen tra il 1193 e il 1206; morto a Colonia nel 1280); studiò a Padova, dove si fece domenicano nel [...] Intellectu et intelligibili I) composte fra gli anni 1254-1257 o 1258-1260, cioè prima di un anno cruciale per l'averroismo latino (condanna del 1270): perciò anche con tale dottrina A. può aver contribuito non all'arginamento ma al costituirsi di un ...
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Filosofo (n. forse Sessa 1469-70 - m. forse Salerno fra il 1539 e il 1546). Studiò filosofia all'univ. di Padova, insegnò a Padova, Napoli, Salerno, Pisa. Sotto l'influenza di Nicoletto Vernia, suo maestro, [...] sostenne (De intellectu et daemonibus, 1492) l'averroismo moderato di Sigieri di Brabante; voltosi poi al tomismo, confutò (De immortalitate animae, 1518, dedicato a Leone X), l'opera omonima di P. Pomponazzi. Commentò Aristotele; scrisse il De ...
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Filosofo, esegeta e lessicografo ebreo (n. L'Argentière, Languedoc, verso il 1250 - m. verso il 1340). Scrisse una serie di opere filosofiche ed esegetiche, sulla scia della scuola averroistica. Sostenne [...] l'identità della filosofia con la rivelazione, insieme alle dottrine tipiche dell'averroismo: l'eternità del mondo, l'immanenza della Provvidenza divina, l'interpretazione razionale dei miracoli, il senso allegorico del testo biblico. Vi è tuttavia ...
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Kaspi, Yosef
Kaspī, Yōsēf
Filosofo, esegeta e lessicografo ebreo (n. L’Argentière, Languedoc, verso il 1250 - m. verso il 1340). Scrisse opere filosofiche ed esegetiche, sulla scia della scuola averroistica. [...] Sostenne l’identità della filosofia con la rivelazione, insieme alle dottrine tipiche dell’averroismo: l’eternità del mondo, l’immanenza della provvidenza divina, l’interpretazione razionale dei miracoli, il senso allegorico del testo biblico. Vi è ...
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Nome sotto cui è noto il filosofo e teologo Paolo Nicoletti (Udine 1368 circa - Venezia o Padova 1428 o 1429). Eremitano, studiò a Oxford e Padova, ove divenne professore (1408); ambasciatore della Repubblica [...] veneta presso il re di Polonia (1413). Nei suoi numerosi commenti ad Aristotele si dimostra seguace dell'averroismo di Sigieri di Brabante e di Giovanni di Jandun; d'ispirazione occamistica i suoi trattati di logica, tra i quali di particolare ...
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Filosofo e teologo scolastico, detto il doctor resolutus (n. Baconthorpe, Norfolk - m. Londra prob. 1346). Provinciale (1327-33 circa) dei carmelitani, prof. a Oxford e Cambridge, fu considerato come il [...] " per l'ampia conoscenza delle opere di Averroè e per la sua difesa di alcune dottrine fondamentali dell'averroismo latino; non ammetteva, tuttavia, l'unità dell'intelletto possibile. Autore di un commento alle Sentenze di P. Lombardo, di commenti ...
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Orientalista e storico del cristianesimo (Tréguier, Bretagna, 1823 - Parigi 1892). Storico e filologo acuto anche se spesso incline a trarre dai testi interpretazioni soggettive, pubblicò molti lavori [...] suo stato prima di essere ordinato suddiacono (1845). Proseguì intensi gli studi: nel 1849 fu in Italia per le ricerche sull'averroismo, tema della sua tesi, poi fu più volte in Oriente per missioni scientifiche. Prof. di ebraico al Collège de France ...
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Storico del pensiero medievale (Beaumont, Puy-de-Dôme, 1858 - Kain, Hainaut, 1936); domenicano, professore all'università di Friburgo in Svizzera (1891-1918), della quale fu anche rettore, successivamente [...] verso la filosofia medievale del sec. 13º, hanno dato un importante impulso alle ricerche sull'aristotelismo latino, il tomismo e l'averroismo: Sigier de Brabant et l'avérroisme latin au XIIIe siècle (1899; 2a ed., 2 voll., 1908-11); Des écrits ...
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ZIMARA, Marco Antonio
Delio Cantimori
Filosofo e medico italiano della "Scuola Padovana", nato a San Pietro in Galatina (Lecce) nel 1460, morto nel 1523 a Padova.
Non si distinse per una dottrina propria, [...] aristotelica, e come editore di commentarî e commentatore egli stesso. Rimase fedele ai temi magici e astronomici dell'averroismo tradizionale: ma conobbe anche gli altri commentatori arabi. L'opera sua principale è Antrum magico-medicum, seu ...
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averroismo
s. m. [der. di Averroè, adattam. occidentale del nome arabo (Abū l-Walīd Muḥammad) Ibn Rushd]. – La dottrina del filosofo e scienziato arabo di Spagna Averroè (1126-1198) e dei suoi seguaci. Più in partic., corrente della filosofia...
averroista
s. m. (pl. -i). – Seguace del filosofo arabo Averroè (v. averroismo); in partic., denominazione degli scolastici rappresentanti dell’averroismo latino.