La civilta islamica: condizioni materiali e intellettuali. Scienza e filosofia
Thérèse-Anne Druart
Scienza e filosofia
Nella cultura islamica medievale manca una netta distinzione tanto tra filosofia [...] esercitava la professione medica e scrisse un lungo poema mnemonico sulla medicina oltre ad alcuni testi dedicati all'astronomia.
Averroè (1126-1198) il commentatore per eccellenza dei testi aristotelici, operò sia nel campo del diritto sia in quello ...
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Teoria filosofica che nell’interpretare gli eventi del mondo naturale e il corso della storia umana assume la materia come unico principio esplicativo.
La filosofia greca
All’interno delle mitologie antichissime [...] averroistica di Aristotele, fedele alle tesi dell’eternità del mondo e dell’esclusione della provvidenza.
Alla posizione di Averroè si oppose la concezione della materia dell’aristotelismo latino: nella sintesi di Tommaso d’Aquino, la distinzione tra ...
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BENZI, Ugo
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Nacque a Siena il 24 febbr. 1376 da Andrea e da Minoccia, il cui cognome Pagni (o Panni) sembra da considerare un'attribuzione secentesca.
La scoperta della Vita del B., scritta dal figlio [...] nell'anno accademico 1402-03) il B. vi riorganizzò l'insegnamento della filosofia, promuovendovi lo studio delle opere di Averroè e di Alberto Magno, con tale successo da essere chiamato "non modo philosophus sed philosophorum princeps" (Vita, p. 152 ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Egidio Romano
Gian Carlo Garfagnini
Egidio Romano fu uno dei più brillanti e influenti intellettuali e uomini di Chiesa tra la fine del Duecento e gli inizi del Trecento. Il suo De regimine principum [...] ’Università e nella società, della sempre maggiore fortuna di un commento al corpus aristotelico, come quello di Averroè, che si prefiggeva di studiare e interpretare il pensiero dello Stagirita nel suo contesto specifico, scevro da preoccupazioni ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Girolamo Fracastoro
Francesca Maria Crasta
Girolamo Fracastoro, nella cui visione si fondono tradizione aristotelica, suggestioni lucreziane e neoplatoniche, si colloca al centro della scena intellettuale [...] dei moti planetari attraverso il recupero del modello cosmologico aristotelico, avvalendosi anche di alcune soluzioni contenute nel Commento di Averroè al De coelo di Aristotele. Il sistema è basato sul principio che l’asse di ciascuna sfera celeste ...
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BOMBOLOGNO da Bologna
Francesco Lazzari
Nacque a Bologna all'inizio del sec. XIII.
Benché nessun autore parli della famiglia cui egli apparteneva, essa è indicata con sicurezza in un documento che si [...] , ma si caratterizza anche per l'ampia conoscenza ed i frequenti riferimenti ad Aristotele ed ai filosofi arabi. Tra questi, Averroè è ricordato il maggior numero di volte, ma non mancano richiami ad Avicenna ed Algazali. B. possiede inoltre una ...
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DE FERRARIIS, Antonio
Angelo Romano
Nacque a Galatone (od. prov. di Lecce), donde trasse il nome accademico di Galateo, verso la metà del secolo XV dal notaio Pietro e da Giovanna d'Alessandro. Non [...] la dottrina di Aristotele, ma conobbe anche il pensiero di Platone, Euclide, Teofrasto, Temistio e degli arabi Averroè e Avicenna. Attento conoscitore della filosofia ellenica, osteggiò i filosofi medievali che l'avevano "corrotta" e "travisata ...
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Filosofo e teologo (Roccasecca 1225 o 1226 - Fossanova 1274). Fanciullo, oblato nel monastero di Montecassino, studiò poi a Napoli ove ebbe maestri (la notizia è di G. Tocco) Martino di Dacia e Pietro [...] a coincidere nell'identico atto dell'intendere; anzi, se l'unità e universalità dell'oggetto inteso richiedesse, come diceva Averroè, l'unità dell'intelletto, unico dovrebbe essere l'intelletto per tutti gli esseri intelligenti in tutto l'universo. A ...
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CONTARINI, Giovanbattista
Gino Benzoni
Secondogenito di Domenico (1558-1613; fu giudice dei Proprio ed eletto, il 22 febbr. 1609, conte a Traù, rifiutò la carica) di Giovanbattista e di Lucia di Marco [...] interpreti, che mostra d'aver letto e meditato. Cita, perciò, Alessandro d'Afrodisia, Temistio, Simplicio, Averroè, Avicenna, Giovanni Grammatico, Francesco Piccolomini, Zabarella, Achillini, Balduino, Egidio Romano, Tommaso da Vio, Marcantonio ...
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HILLEL di Samuel da Verona (Hillel ben Šemu'el ben Eli'ezer mi-Verona)
Mauro Zonta
Filosofo, talmudista, medico e traduttore ebreo italiano, attivo nel secolo XIII. Le notizie sicure sulla famiglia e [...] o tradotto da un autore sconosciuto prima del 1350, che venne pubblicato nel Rinascimento sotto il nome di Averroè (editio princeps, Bologna 1501), e che presenta sorprendenti analogie con numerosi passi del Libro sulle retribuzioni dell'anima ...
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averroismo
s. m. [der. di Averroè, adattam. occidentale del nome arabo (Abū l-Walīd Muḥammad) Ibn Rushd]. – La dottrina del filosofo e scienziato arabo di Spagna Averroè (1126-1198) e dei suoi seguaci. Più in partic., corrente della filosofia...
metafisica
metafìṡica s. f. [dal lat. mediev. metaphysica, e questo dal gr. μετὰ τὰ ϕυσικά (v. oltre)]. – 1. a. In Aristotele, è la dottrina, da lui chiamata «filosofia prima» (πρώτη ϕιλοσοϕία) e definita come teoria dell’«ente in quanto ente»...