Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Carlo Botta
Gian Paolo Romagnani
Scienziato, medico militare, militante giacobino impegnato come amministratore pubblico nel ‘triennio democratico’, poi notabile napoleonico, infine esule volontario [...] sua classe dirigente, facendo della democrazia rappresentativa realizzata negli Stati Uniti la vera alternativa all’autoritarismo delle nuove istituzioni imperiali francesi nate dalle ceneri della Rivoluzione. Lo stesso modello federalista americano ...
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CICCONE, Antonio
Luigi Agnello
Nato a Saviano (Napoli) il 7 febbr. 1808 da Nicola e Nicoletta Faiello, compì gli studi secondari nel seminario di Nola e quelli superiori nel collegio medico-cerusico [...] . Pisanelli. Ma questa disposizione alla concordia in "uno degli ultimi difensori delle teorie della libertà economica, contro l'autoritarismo invadente", quale apparve il C. al suo conimemoratore in, Senato (Atti parlamentari, 6 maggio 1893, p. 1072 ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Arnaldo Volpicelli
Carlotta Latini
Nel periodo tra le due guerre mondiali si realizza un ripensamento del rapporto tra Stato e società che era stato fino a quel momento dominato da un approccio di tipo [...] è certo che la posizione di quest’ultimo a proposito del modo di intendere il corporativismo – etichettata come una forma di autoritarismo sociale –, sia nel solco della tradizione giuridica tradizionale e quindi fallimentare. L’eventuale sussunzione ...
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LOMONACO, Francesco
Raffaele Pittella
Nacque il 22 nov. 1772 a Monte Albano (oggi Montalbano Jonico), città a giurisdizione feudale della provincia di Basilicata, da Nicola e da Margherita Fiorentino.
Il [...] , espresso dal L. in maniera non molto velata nel volume, che fosse possibile far fronte al dilagare dell'autoritarismo napoleonico con una pronta costituzionalizzazione dello Stato, tale da assicurare una pratica di libertà da troppo tempo impedita ...
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BORROMEO ARESE, Carlo
Giuseppe Ricuperati
Nacque a Milano nel 1657 da Renato, decurione, e da Giulia Arese, che era figlia di Bartolomeo, presidente del Senato. Di famiglia nobilissima, che aveva annoverato [...] , come si è detto, non andava molto d'accordo con la vivacissima Clelia del Grillo, che mal ne sopportava l'autoritarismo. Anche per fargli dispetto, fra l'altro, Clelia - mentre in Europa si preparava la guerra di successione polacca che avrebbe ...
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GENTILE, Giovanni
Gennaro Sasso
Nacque a Castelvetrano, provincia di Trapani, il 29 maggio 1875, ottavo di dieci fratelli, due dei quali erano già morti quando egli vide la luce. Suo padre, che si chiamava [...] e anche orali, che rimangono di quegli anni pisani dicono di un suo atteggiamento incerto fra paternalismo e autoritarismo, fra benevole indulgenze e improvvise durezze. Un atteggiamento, questo, tipico di un uomo generoso e, nello stesso tempo ...
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BOTTAI, Giuseppe
Sabino Cassese
Nacque a Roma il 3 settembre del 1895, da Luigi, vinaio toscano, e da Elena Cortesia. Cresciuto nella Roma umbertina del Macao, studiò al liceo Tasso. Il suo primo articolo [...] del governo e dei suoi strumenti e una regolazione nuova delle libertà politiche dovevano portare fino in fondo l'autoritarismo, tutto sommato tradizionale, di una parte della classe dirigente fascista.
Il 6 nov. 1926 il B. è nominato sottosegretario ...
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DE VITI DE MARCO, Antonio
Antonio Cardini
Nacque a Lecce il 30 sett. 1858.
Il padre, Raffaele De Viti, era stato adottato da un De Marco, per cui aveva assunto il titolo di marchese e il cognome De [...] del nostro intervento a fianco dell'Intesa contro quella che riteneva l'aggressione del militarismo e dell'autoritarismo tedeschi. Insieme con Salvemini e Leonida Bissolati sostenne tenacemente l'interventismo democratico. Si presentò nel marzo del ...
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CECCHINI, Pier maria
Ferdinando Taviani
Nacque a Ferrara il 14 maggio 1563. Fu uno dei più eminenti attori di professione del suo tempo. Particolarmente noto per il tipo comico di Fritellino che era [...] insistente rivendicazione, da parte del C., della propria dignità morale e culturale, potesse essere o apparire alterigia, autoritarismo, disprezzo dei colleghi.
Nel 1621 Silvio Fiorillo (lettera a Mantova dell'11 maggio) lamenta la "tirannia di ...
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ARDIGÒ, Roberto
Alessandro Bortone
Nacque a Casteldidone (Cremona) il 28 genn. 1828, da Ferdinando e da Angela Tabaglio. Per le condizioni d'indigenza in cui era caduto, il padre nel 1836 si trasferì [...] dalla figura dell'A., nella cui vicenda intellettuale si volle esaltare la vittoria del libero pensiero scientifico sull'autoritarismo teologico-religioso. Nei primi mesi del 1882, l'A. tentò con il Colli, per "propaganda scientifica", un'edizione ...
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autoritarismo
s. m. [der. di autoritario, sull’esempio del fr. autoritarisme]. – Forma esasperata di abuso dell’autorità, che in quanto tale può essere riferita a persone, istituzioni e ideologie. Più correntemente, atteggiamento o comportamento...
autoritario
autoritàrio agg. [der. di autorità, sull’esempio del fr. autoritaire]. – Che fa valere la propria autorità, che impone fermamente e talora duramente o dispoticamente la propria volontà su chi gli è sottoposto: un capo, un preside,...