Fotografo (Berlino 1886 - Auschwitz 1944). Laureato in legge, cominciò a dedicarsi alla fotografia nel 1927 collaborando poi con la Berliner Illustrierte Zeitung. Fautore di un giornalismo in cui il fotografo [...] su personaggi della politica e della cultura, ritratti a loro insaputa, nel corso di riunioni e incontri preclusi alla stampa. Dopo l'ascesa al potere di Hitler, fu costretto all'esilio e quindi deportato nel campo di concentramento di Auschwitz. ...
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Pittore (Stettino 1875 - Auschwitz o Dachau 1944). Studiò a Karlsruhe, a Berlino, a Stettino e, nel 1897, a Monaco con l'amico H. Purrmann. Stabilitosi a Parigi nel 1903, guardò soprattutto a Cézanne e [...] a Matisse, con il quale poi lavorò qualche anno. Viaggiatore instancabile, fu a Tunisi, a Monaco, a Düsseldorf, in Italia e nel sud della Francia dipingendo prevalentemente nature morte, paesaggi e ritratti ...
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Regista, scenografo e pittore polacco (Rzeszów, Polonia, 1922 - Varsavia 2008). Sopravvissuto ai campi di sterminio di Auschwitz e Buchenwald, iniziò la sua carriera di scenografo al Teatro di Nowa Huta, [...] di cui fu poi direttore artistico fino al 1966; scenografo e regista allo Stary Teatr di Cracovia (1966-70), fu poi direttore (1971-82) del Teatro Studio di Varsavia. Uomo di teatro completo, ma anche ...
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Brasse, Wilhelm. – Fotografo polacco (Żywiec 1917 - ivi 2012), sopravvissuto alla Shoah. Fotografo ritrattista, di padre austriaco e madre polacca, fu deportato ad Auschwitz nel 1940 per essersi rifiutato [...] da oltre 50.000 ritratti, che si rifiutò di distruggere all’avanzata dell’Armata rossa; conservata presso il Museo di Auschwitz-Birkenau, essa ha consentito di ricostruire molte storie di vittime dell’Olocausto, come quella di Czesɫawa Kwoka, 14 anni ...
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Scultore italiano (Pescara 1919 - Milano 1990), figlio di Tommaso e fratello di Pietro. A Roma, prima di passare a Milano, si dedicò alla ceramica. Scolpì volumi di estrema semplificazione e alto rigore [...] il granito e il marmo. Vincitore, con il fratello Pietro, del concorso internazionale per il monumento di Auschwitz (poi realizzato dal fratello), C. ha ricevuto numerosi riconoscimenti, come il premio internazionale della Biennale di Venezia ...
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Scultore italiano (Pescara 1921 - Pietrasanta 2008), fratello di Andrea. Prima che alla scultura, si è dedicato alla pittura e alla ceramica. Nelle masse grandiose delle sue sculture in pietra si ritrovano [...] espressiva, dove il motivo arcaico è reso attuale da una costante ironia. Interessante è la sua produzione monumentale: il monumento di Auschwitz (1960-67); la Porta della Pace di Tel Aviv (1969-71); il monumento a Mazzini a Milano (1974); La nave ...
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Spiegelman, Art. - Autore di fumetti statunitense di origine polacca (n. Stoccolma 1948). Di famiglia ebraica, S. nacque in Svezia, dove i genitori si erano rifugiati dalla Polonia a causa delle persecuzioni [...] , utilizzando il fumetto come strumento di analisi della realtà (premio Pulitzer, 1992). S. ha narrato la deportazione ad Auschwitz dei genitori in Maus (1986-91), dove rappresenta metaforicamente i nazisti come gatti e gli internati come topi. Gli ...
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Ditot, Alina. – Artista rumena (n. Iași 1980). Autodidatta, ha iniziato a esporre in giovane età ottenendo ampi riscontri di critica; tra i più significativi esponenti dell’arte informale, erede di artisti [...] legature con lo spago – attraverso cui ha indagato aree nodali del mondo contemporaneo (si citano qui opere quali Blood of Auschwitz o la fortunata serie delle Croci di Ditot sul tema delle morti in mare dei migranti). “Eretica del segno”, angosciata ...
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Novecento
Mariuccia Salvati
(XXIV, p. 994)
Le fortune di una parola
Il costituirsi nel linguaggio italiano della voce Novecento come oggetto di trattazione storiografica specifica è un processo solo [...] a confronto, a cura di M. Flores, Milano 1998 (in partic. il saggio di E. Traverso, La singolarità storica di Auschwitz).
L. Ornaghi, Un secolo smisurato. Gli eccessi della politica e la politica degli eccessi, in '900. Un secolo innominabile. Idee ...
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Porrajmos (porrajmos e, rar., Porajmos) s. m. (rar. f.) inv. Persecuzione, sterminio, genocidio di Rom e Sinti da parte del regime nazista, di quello fascista e dei loro alleati, avvenuto tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento (le vittime...
cristofobico
agg. Che si rifiuta di prendere in considerazione la figura di Cristo e il cristianesimo. ◆ anche dopo Auschwitz e i gulag, «la libertà di indifferenza ha vinto», dice [George] Weigel riferendosi al testo «cristofobico» approvato...