Regista, scenografo e pittore polacco (Rzeszów, Polonia, 1922 - Varsavia 2008). Sopravvissuto ai campi di sterminio di Auschwitz e Buchenwald, iniziò la sua carriera di scenografo al Teatro di Nowa Huta, [...] di cui fu poi direttore artistico fino al 1966; scenografo e regista allo Stary Teatr di Cracovia (1966-70), fu poi direttore (1971-82) del Teatro Studio di Varsavia. Uomo di teatro completo, ma anche ...
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Termine ebraico («tempesta devastante», dalla Bibbia, per es. Isaia 47, 11) col quale si suole indicare lo sterminio del popolo ebraico durante il Secondo conflitto mondiale; è vocabolo preferito a olocausto [...] Varsavia), e in seguito deportati nei campi di concentramento e di sterminio, costruiti soprattutto in Europa orientale. Ad Auschwitz, Treblinka, Dachau, Bergen Belsen, Mauthausen (ma furono decine e decine i campi disseminati in Europa, tasselli di ...
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Scrittore ceco di origine ebraica (Salonicco 1923 - Roma 2012), sopravvissuto alla Shoah. Deportato con i familiari nel 1942 ad Auschwitz e quindi internato nel campo di concentramento di Schwarzheide-Sachsenhausen, [...] scaturite opere quali Země bez Boha (1948), Vítr z hor (1991), Vepři ve při (1993), Můj bratr dým (1993), The Painted Wall (1995; trad. it. I bambini di Auschwitz, 2020), Die Bemalte Wand (2002) e Obchodník se sny a jiné galilejské povídky (2009). ...
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Scrittrice ungherese naturalizzata italiana (n. Tiszabercel 1931). Reduce dell’Olocausto, sopravvissuta alla deportazione nei campi di concentramento di Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen, ha trascorso gran [...] parte della sua vita a raccontare la terribile esperienza con la sua arte, gli scritti e portando la propria testimonianza presso scuole e università, per mantenere viva la memoria. Trasferitasi in Italia ...
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Dobrowolski, Antoni. – Insegnante polacco (Wolbórz 1904 - Dębno 2012), il più anziano degli ex prigionieri del campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau. Insegnante, durante la seconda guerra mondiale [...] tentativo di sopprimere la cultura e l’identità nazionali. Nel giugno del 1942 fu arrestato dalla Gestapo e deportato ad Auschwitz, dove gli fu assegnato il numero di matricola 38081; venne poi trasferito nei lager di Gross-Rosen e di Sachsenhausen ...
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Brasse, Wilhelm. – Fotografo polacco (Żywiec 1917 - ivi 2012), sopravvissuto alla Shoah. Fotografo ritrattista, di padre austriaco e madre polacca, fu deportato ad Auschwitz nel 1940 per essersi rifiutato [...] da oltre 50.000 ritratti, che si rifiutò di distruggere all’avanzata dell’Armata rossa; conservata presso il Museo di Auschwitz-Birkenau, essa ha consentito di ricostruire molte storie di vittime dell’Olocausto, come quella di Czesɫawa Kwoka, 14 anni ...
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(nome polacco, oggi ufficiale, Brzezinka) Località della Polonia, nel voivodato di Katowice. Durante la Seconda guerra mondiale i nazisti vi stabilirono un campo di concentramento, chiamato Auschwitz [...] II (➔ Auschwitz). ...
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Scrittore ungherese (Budapest 1929 - ivi 2016). È noto per il resoconto semiautobiografico dell'Olocausto che costituisce l'argomento della trilogia Sorstalanság (trad. it. Essere senza destino, 1999), [...] nato). Premio Nobel per la letteratura (2002).
Vita
Proveniente da una famiglia borghese ebrea, nel 1944 venne deportato ad Auschwitz e poi trasferito in altri campi di concentramento rientrando, dopo la liberazione, in Ungheria. Tra il 1948 e il ...
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Scrittore italiano di origine ebraica (Salonicco 1923 - Roma 2012), sopravvissuto alla Shoah. Arrestato con alcuni membri della famiglia e deportato nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau l’11 aprile [...] eventi commemorativi dello sterminio ebraico. Grande protagonista dei viaggi della Memoria, trasse dalla sua esperienza il testo Sonderkommando Auschwitz (2007), tradotto in 24 lingue; della sua consulenza si è inoltre avvalso R. Benigni per la ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La Shoah si presenta come un evento centrale del Novecento, la cui portata investe [...] straniante percezione di isolamento e di incredulità che, al loro ritorno in patria, si trovano ad affrontare i testimoni di Auschwitz. Primo Levi, nel libro a cui affida le sue ultime valutazioni sull’Olocausto pochi mesi prima di togliersi la vita ...
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Porrajmos (porrajmos e, rar., Porajmos) s. m. (rar. f.) inv. Persecuzione, sterminio, genocidio di Rom e Sinti da parte del regime nazista, di quello fascista e dei loro alleati, avvenuto tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento (le vittime...
cristofobico
agg. Che si rifiuta di prendere in considerazione la figura di Cristo e il cristianesimo. ◆ anche dopo Auschwitz e i gulag, «la libertà di indifferenza ha vinto», dice [George] Weigel riferendosi al testo «cristofobico» approvato...