GENUCIA, GENTE
Giuseppe CARDINALI
. Stirpe plebea romana, cui la tradizione assegna una parte notevole nelle lotte tra il patriziato e la plebe: un T. Genucio è tribuno della plebe nel 476 a. C., un [...] nel 342, fece votare una legge che vietava la riscossione di qualsiasi interesse, un C. Genucio fu nel 300 il primo augure scelto dalla plebe in forza della lex Ogulnia e perciò lasciò ai discendenti il cognome di Augurinus. Ma la tradizione registra ...
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TAURO, Tito Statilio (T. Statilius T. f. Taurus)
Alfredo Passerini
Di famiglia non nobile, arrivò al consolato come consul suffectus nel 37 a. C.: la carriera anteriore è ignota. Dal 36 le notizie abbondano: [...] ; e poi per varî anni prefetto della città di Roma, carica assai importante, specie quando Augusto era assente. Fu anche augure. Dedicò parte del suo ingente patrimonio all'abbellimento di Roma, costruendo, tra l'altro, un anfiteatro di pietra.
Bibl ...
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TARQUINÎ (5° e 7° re di Roma)
Plinio Fraccaro
Damarato di Corinto, venuto esule a Tarquinî, sposò un'etrusca e ne ebbe un figlio, Lucumone, che sotto il re Anco passò a Roma con la moglie Tanaquilla, [...] , fra le quali i fasci; egli introdusse in Roma anche il trionfo. All'interno egli si accinse a importanti riforme, ma l'augure Atto Navio, custode della tradizione, gl'impedì di creare nuove tribù e centurie e il re si limitò ad accrescere il numero ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Divinazione
Francesca Prescendi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Gli dèi comunicano con i Romani attraverso segni che possono essere [...] trarne guadagno, né alle evocazioni delle anime dei morti, alle quali ricorreva il tuo amico Appio. Non stimo un bel nulla gli àuguri marsi, né gli arùspici di strada, né gli astrologi, né i profeti di Iside, né i ciarlatani interpreti di sogni. Essi ...
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Annunciatori per eccellenza del volere divino furono per i primitivi Romani gli uccelli. Ma i segni tratti dalla direzione del volo, dal numero, dalla specie e dalla voce degli uccelli, tanto perspicui [...] divina ad azioni umane. Nei tempi più antichi il capo di famiglia, da solo o con l'assistenza di un augure (v. auguri), prendeva gli auspici prima di iniziare qualunque azione importante; ma tali auspici privati, che, sì come i pubblici, i soli ...
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È l'arte di misurare e dividere il suolo.
I. - Nel mondo antico.
In Egitto. - Gli antichi assegnavano l'origine dell'agrimensura all'Egitto. Ogni inondazione del Nilo confondeva in Egitto i confini dei [...] i Romani i confini delle proprietà sono cosa sacra, e sono tracciati solennemente ad immagine delle linee celesti che l'augure traccia col lituus per la contemplazione del cielo. La città, l'accampamento e il territorio sono limitati secondo due ...
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dieresi
Gian Luigi Beccaria
Due vocali contigue nel corpo della parola equivalgono di solito, nel computo del verso, a una sillaba sola; ma il poeta può talvolta tenerle distinte, per conferire loro [...] valore consonantico (acqua, equo), oppure quando ‛ au ' ‛ eu ' provengano da dittongo latino o greco (aula, laude, lauro, augure, claustro, Daunia, Euro, Euclide, Europa, Eurialo, neutro).
Non si possono comunque stabilire per D. rigide leggi tali da ...
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. Nome di etimologia incerta (per lo più riconnesso con αἴθω "ardo"), equivalente a domus "casa". Da questo primo significato derivano gli altri due di "sepolcro" e "tempio", perché il sepolcro era considerato [...] linguaggio tecnico sono adoperati ciascuno secondo il suo preciso valore.
Il templum è tale in virtù della inauguratio compiuta dallo augure. La aedes invece non è inaugurata; è consacrata dal pontefice e dedicata dal magistrato; per i quali due atti ...
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TEMPLUM
F. Castagnoli
Templum, secondo Varrone. (Ling. Lat., vii, 8) è un luogo delimitato con determinate formule, per esser reso idoneo all'osservazione degli auguri; anche il cielo poteva essere [...] una capanna costruita con queste assi. Solo in un secondo tempo la parola dovette assumere il significato di capanna di osservazione degli auguri (che doveva avere una sola porta ed era stabilita con formule rituali) e, in senso traslato, il campo di ...
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Anfiarao
Giorgio Padoan
Figlio di Oecleo e di Ipermnestra; poeta e indovino, sposò Erifile, sorella di Adrasto re d'Argo, avendone due figli, Alcmeone e Anfiloco. Fu uno degli Argonauti. Non volendo [...] dai poeti latini.
D. conosce A. soprattutto dalla Tebaide di Stazio, di cui è uno dei personaggi principali. Per la sua arte di augure (cui ripetutamente si allude nel poema staziano: cfr. IV 187-188, 216-218, e passim; e v. anche Ovid. Met. IX 406 ...
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augure
àugure s. m. [dal lat. augur -ŭris, affine ad augere «accrescere»]. – 1. Presso le antiche popolazioni italiche e presso i Romani, interprete del volere degli dèi, che si manifestava per mezzo di varî segni (fulmini e tuoni, volo degli...