ALLARA, Mario
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Nacque a Torino l'8 ag. 1902 da Giacomo e da Teresa Bottiglia. Nel luglio 1924 si laureò in giurisprudenza a Palermo, avendo come maestri i civilisti G. Messina ed A. Ravù ed il romanista [...] prospettare una costruzione dogmatico-formale di estremo rigore logico, la quale - a detta dello stesso A. - poteva peccare di astrattezza, ma era di grande utilità per cogliere in modo immediato l'essenza della fattispecie studiata.
L'A. nel 1928-29 ...
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ASCARELLI, Tullio
Stefano Rodotà
Nato a Roma il 6 ott. 1903, si laureò in legge nel 1923. Allievo di C. Vivante, si dedicò allo studio del diritto commerciale, che insegnò nelle università di Ferrara, [...] concreti, calata in una dimensione tecnica raffmatissima, si che mai fu possibile muovere a essa un appunto di astrattezza o di genericità. E questa, certamente, fu la ragione che consentì a quella polemica di incidere profondamente sul metodo ...
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ASQUINI, Alberto
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Nato a Tricesimo (Udine) il 12 ag. 1889 da Giovanni e da Angela Bisutti, conseguì nel 1909 la maturità classica presso il liceo "J. Stellini" di Udine e, vinta una borsa di studio, [...] incasellata all'interno dell'unitario sistema costruito dalla dottrina e questo, a sua volta, temperava la propria astrattezza e si vivificava attraverso il diretto collegamento con l'effettiva realtà dei rapporti commerciali.
Nel settembre 1939 il ...
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astrattezza
astrattézza s. f. [der. di astratto]. – Qualità di ciò che è astratto: a. di un negozio giuridico, di un concetto, di un pensiero filosofico, di un ragionamento.
letterato1
letterato1 (ant. litterato) s. m. e agg. (f. -a) [dal lat. litteratus, der. di littĕra «lettera»]. – 1. Chi si dedica attivamente allo studio della letteratura e svolge abitualmente o professionalmente attività letteraria (come...