DE RIN, Nicolò
Sergio Cella
Nacque a Capodistria il 4 ag. 1814 da Bartolomeo, impiegato e piccolo possidente, e da Vittoria Cociancich, già vedova di un altro De Rin. Perso a dieci anni il padre, fu [...] : dissentirono dalla grande maggioranza il D. e N. Bottacin.
Dopo la sconfitta del 1859 l'Austria rinunciò all'assolutismo per costituzionalizzarsi. A Trieste, da dove era partito per il Congresso europeo un memoriale che chiedeva un'amministrazione ...
Leggi Tutto
LAURIA, Francesco
Alfonso Scirocco
Nacque a Montefusco, presso Avellino, il 6 giugno 1769, da Giuseppe e Antonia Ribas, secondo di tre maschi. Rimasto presto orfano prima del padre, poi della madre, [...] con interventi brevi, senza essere relatore o presentatore di mozioni. Questo gli giovò quando nel 1821, ristabilito l'assolutismo, i dipendenti pubblici furono giudicati da giunte di scrutinio; egli si difese minimizzando il suo impegno, e conservò ...
Leggi Tutto
MANCINI, Giuseppe
Franco Nardi
Nacque a Firenze il 20 sett. 1777 dal conte Pietro e da Adola Ridolfi Fedini da Ponte.
Formatosi nel locale seminario e completati gli studi presso il collegio Cicognini [...] dal tempo di frenare ciò che gli eventi umani stavano determinando a ritmo incessante: la fine della Restaurazione e dell'assolutismo. L'affermazione in Toscana, e dunque anche a Siena, delle idee politiche cui era stato sempre avverso produsse nel M ...
Leggi Tutto
GRAMIGNA, Vincenzo
Dario Busolini
Nacque a Riccia, presso Campobasso, nel Molise, nel 1580 da una famiglia al servizio del feudatario del luogo, il conte d'Altavilla e principe della Riccia Vincenzo [...] cura di A. Prosperi, Roma 1980, pp. 133, 162-169; M. Rosa, La Chiesa e gli Stati regionali nell'età dell'assolutismo, in Letteratura italiana (Einaudi), I, Il letterato e le istituzioni, Torino 1982, p. 301; F. Pignatti, Foppa, Marco Antonio, in Diz ...
Leggi Tutto
CAPPELLO, Piergiovanni
Paolo Preto
Nacque a Venezia il 21 maggio 1681 da Andrea e da Paolina Bonfadini. Non molto attiva né particolarmente brillante fu la sua carriera politica, che non gli consentì [...] di F. Besta, II, Venezia 1903, pp. 520, 522, 542; M. Petrocchi, Il tramonto della Repubblica di Venezia e l'assolutismo illuminato, Venezia 1950, p. 95; F. Venturi, Settecento riformatore. Da Muratori a Beccaria, Torino 1969, pp. 456, 505, 515, 517 ...
Leggi Tutto
CUTELLI, Mario
Vittorio Sciuti Russi
Nacque a Catania alla fine del sec. XVI (1589 ?), figlio naturale di Agatino, esponente di un'antica casata della nobiltà urbana, fin dall'età aragonese al servizio [...] unitaria idea d'Impero. Nel progetto politico dei C., il ministero togato doveva poi costituire un mero strumento dell'assolutismo, idoneo a contrastare l'erosione della sovranità ad opera del baronaggio e degli ecclesiastici; ed al fine di garantire ...
Leggi Tutto
CAPECE GALEOTA, Fabio
Carla Russo
Nacque a Napoli nel 1572, in un'antica famiglia patrizia napoletana, aggregata al seggio di Capuana. Si dedicò agli studi di giurisprudenza, avendo come maestro, tra [...] i principali sostenitori degli interessi dello Stato e della Corona e per dovere di ufficio e perché al rafforzamento dell'assolutismo regio erano legate le loro fortune. Ciò non impediva, però, che gli esponenti di questo ceto, una volta raggiunta ...
Leggi Tutto
AYALA, Mariano d'
Giovanni Di Peio
Nacque a Messina il 14 giugno 1808 da Raimondo, tenente colonnello d'artiglieria al servizio dei Borboni, e da Rosaria Ragusi. Rimasto orfano a nove anni e messo dalla [...] dei Comuni, della Repubblica fiorentina e di Machiavelli, fautore di una milizia nazionale; il rifiuto dell'età dell'assolutismo; la polemica contro la mentalità astratta ed utilitaristica del '700; la decadenza guerriera degli Italiani ricondotta al ...
Leggi Tutto
PAULUCCI DELLE RONCOLE, Filippo
Piero del Negro
PAULUCCI DELLE RONCOLE, Filippo. – Nacque a Modena l’11 settembre 1779 dal marchese Giuseppe e da Claudia Scutellari Ajani, nobildonna parmense, già dama [...] dei servi della gleba e sulla cancellazione dei debiti dei contadini. Più in generale fu un coerente interprete dell’assolutismo illuminato: le riforme riguardarono le questioni linguistiche e la scuola, la codificazione del diritto e la lotta contro ...
Leggi Tutto
CASTELLALFERO, Paolo Giovacchino Carlo Luigi Amico conte di
Vladimiro Sperber
Figlio del conte Bartolomeo, di ricchissima famiglia nobilitata soltanto nel secolo precedente, e di Felicita Saluzzo di [...] , e anche nel 1824 risulterà tra i più ricchi piemontesi: cfr. L. Bulferetti, I piemontesi più ricchi negli ultimi cento anni dell'assolutismo sabaudo, in St. stor. in onore di G. Volpe, Firenze 1958, I, pp. 77, 89). Rimase comunque sempre fedele ai ...
Leggi Tutto
assolutismo
s. m. [der. di assoluto2, sul modello del fr. absolutisme, ingl. absolutism]. – 1. Regime politico in cui chi regna o chi governa ha potere assoluto, illimitato, e non è quindi soggetto al controllo delle leggi o di altri organismi...
assolutamente
assolutaménte avv. [der. di assoluto2]. – 1. In maniera assoluta, senza limitazioni o restrizioni: governare, regnare assolutamente. Più com., decisamente, necessariamente, in ogni modo (soprattutto per dare tono perentorio alla...