Autorità
Carlo Galli
Introduzione
Il termine 'autorità' riveste, nel linguaggio comune e in quello scientifico, una vasta gamma di significati, designando sia il fondamento o il criterio che origina [...] questo riguardo l'opera di Giovanni da Parigi, De potestate regia et papali (1302-1303), in cui la tesi gelasiana pubblica e razionale.
Autorità e ragione
Lo Stato dell'assolutismo illuminato combatte, durante il XVIII secolo, le pretese politiche ...
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Tirannide
Giovanni Giorgini
La tirannide antica
La tirannide è una forma di gestione del potere e quindi una realtà della politica, ma il concetto di tirannide non è l'immediato rispecchiamento di questa [...] proletariato". Ancora maggiore è la distanza dall'assolutismo, termine settecentesco che rimanda allo Stato moderno e superiori (De regno); nel caso, poi, di un usurpatore del potere regio, l'uccisore del tiranno è degno di lode e di premio (Commento ...
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senato
(dal lat. senatus, der. di senex «vecchio, anziano») Nella Roma antica, nome del supremo consiglio dello Stato, costituito, almeno in origine, da persone anziane. Il nome è attribuito, per analogia, [...] resistenza della nobiltà e dei ceti ricchi all’assolutismo monarchico, con alternarsi di successi e costante al 1947 (data in cui fu formalmente soppresso) era di nomina regia e i senatori dovevano essere scelti fra le 21 categorie indicate all’ ...
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Liberalismo
Giuseppe Bedeschi
Problemi di definizione
Del liberalismo sono state date definizioni sensibilmente differenti, e, naturalmente, tali differenze corrispondono a modi diversi di concepire [...] appunto su un complesso bilanciamento o equilibrio fra potere regio (limitato dalle leggi fondamentali), corpi intermedi (nobiltà, ; e come in campo scientifico non esiste una teoria assolutamente vera (poiché ogni teoria sarà sostituita prima o poi ...
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Governo e Parlamento
Paolo Pombeni
Se accettiamo che la forza attrattiva del Piemonte, o meglio del Regno di Sardegna, nel porsi come perno del processo di unificazione nazionale risiedesse in parte [...] a base rappresentativa: la semplice riproposizione dell’assolutismo, per quanto «illuminato», non poteva più alla monarchia.
Contemporaneamente aumentavano anche i senatori, che erano di nomina regia, il cui numero passò da 93 a 161, per arrivare di ...
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Pluralismo
Nicola Matteucci
di Nicola Matteucci
Pluralismo
La parola
Il termine 'pluralismo', derivato dall'aggettivo sostantivato 'plurale', esprime il concetto di molteplicità e si contrappone - [...] pace di Westfalia (1648) stabilirono il principio "cuius regio, eius religio". Mentre in Francia restava forte il abbiamo il country party e la Corte, il costituzionalismo e l'assolutismo. Ma le differenze non s'arrestano qui. I Tories hanno ...
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DRAGONETTI, Luigi
Luigi Cepparrone
Nato a L'Aquila il 1° ott. 1791 dal marchese Giambattista e da Mariangela Benedetti, nel 1800 fu mandato a Roma per compiere gli studi nel collegio "Nazareno". Terminati [...] sociale in modo democratico.
Il 3 giugno 1831 un regio decreto lo nominava visitatore delle prigioni abruzzesi; egli percorse non poteva essere considerato legittimo un governo basato sull'assolutismo e non sulla volontà del popolo e su libere ...
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ugonotto
ugonòtto s. m. (f. -a) [dal fr. huguenot, che è dal ted. Eidgenosse «confederato» (nome di un partito di Ginevra nel 16° sec.), incrociato con il nome del capo del partito antisavoiardo Hugues Besançon]. – Appartenente al movimento...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...