Scienze sociali
Pietro Rossi
Le scienze sociali come 'famiglia' di discipline
Definire che cosa siano le scienze sociali è assai più arduo che non definire, per esempio, che cosa siano la geometria [...] generali dei fenomeni sociali - siano questi processi economici o politici o di altro genere - fornite della medesima validità delle accompagna da un lato la svolta 'illuminata' dell'assolutismo austriaco e dall'altro l'ascesa della potenza prussiana ...
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Progresso
Pietro Rossi
di Pietro Rossi
Progresso
Progresso e modernità
L'idea di progresso nasce con la cultura moderna, tra Sei e Settecento, e si diffonde largamente nell'epoca che va dalla pubblicazione [...] diventerà sinonimo di opposizione alla reazione, all'assolutismo, al permanere dei privilegi feudali, e in Bologna 1995.
Salvadori, M.L., Sbarberi, F., Progresso, in Alla ricerca della politica (a cura di A. d'Orsi), Torino 1995, pp. 169-196.
Sampson ...
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Ideologia
Kurt Lenk
Introduzione
Il termine 'ideologia' è usato oggi in una varietà di accezioni: da quella di autoillusione collettiva e di espressione di determinati interessi a quella di organizzazione [...] i privilegi dell'aristocrazia feudale e l'assolutismo monarchico. Contemporaneamente nacque l'idea che nel condizione proletaria, ma come il risultato di un'elaborazione teorica e politica.
Per i neomarxisti (Ernst Bloch, György Lukács, Karl Korsch, ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Paolo Sarpi
Corrado Pin
Un frate enciclopedico, che rifiuta di render pubbliche le sue audaci riflessioni sull’uomo associato, la religione, lo Stato; in colloquio con il mondo dei filosofi antichi, [...] potestà de’ prencipi una decisa formulazione anticipatrice dell’assolutismo hobbesiano, dove con forza si ribadisce che
chi ha vol., Baden-Baden 1958, pp. 363-444.
F. Chabod, La politica di Paolo Sarpi, Venezia-Roma 1962.
W.J. Bouwsma, Venice and ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Rodolfo Mondolfo
Fabio Frosini
Vissuto a contatto con alcuni tra i più violenti conflitti politici del 20° sec., l’Italia tra il 1910 e il 1930 e l’Argentina degli anni Quaranta-Settanta, Rodolfo Mondolfo [...] nel senso che vi è una superiorità della terza, ma non assolutamente, in quanto rimane pur sempre una «morale di classe», non cit., p. 75),
risolvendo quasi i processi nelle dinamiche politiche. Ma queste righe risalgono a un momento in cui sembra ...
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Pragmatismo
Tiziano Bonazzi
di Tiziano Bonazzi
Pragmatismo
Origini e significato
Il pragmatismo è un movimento filosofico che, sorto negli Stati Uniti negli ultimi decenni dell'Ottocento, vi ha conosciuto [...] quella che egli chiama la sua "transizione dall'assolutismo allo sperimentalismo".
Fu però negli anni di Chicago americana, anche se i suoi tentativi di costituire un nuovo movimento politico che andasse al di là del New Deal conobbero una cocente ...
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Classe, coscienza di
Iring Fetscher
Introduzione
Il concetto di coscienza di classe è stato sviluppato da Marx e dal marxismo, ma si è in seguito diffuso più ampiamente e viene oggi usato - in un senso [...] in gennaio sotto la spinta potente degli avvenimenti di Pietroburgo era verso l'esterno un atto politico di dichiarazione di guerra rivoluzionaria all'assolutismo. Ma questa prima generale azione diretta di classe reagì, proprio in quanto tale, tanto ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giuseppe Mazzini
Simon Levis Sullam
Giuseppe Mazzini, tra i principali teorici dell’idea di nazione nell’Europa del 19° sec., fu uno dei più attivi e influenti cospiratori italiani. Nell’esilio francese, [...] gennaio 1837. Qui entrò gradualmente in contatto con la scena politica, allora animata dal movimento cartista, ma anche con le con l’indifferenza, e la libertà con il pesante assolutismo della sua formula organizzativa», oltre a decretare persino «l ...
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Laicismo
Edoardo Tortarolo
Definizione
Il termine 'laicismo' indica l'atteggiamento di coloro che sostengono la necessità di escludere le dottrine religiose, e le istituzioni che se ne fanno interpreti, [...] la Chiesa è di natura spirituale, distinta quindi dal potere politico. Tuttavia anche nei paesi che aderirono alla Riforma e nei indicando l'impossibilità di "far vivere in pace l'assolutismo teocratico e il libero esame, l'aristocrazia dell'alto ...
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Locke, John
Stefano De Luca
Il padre dell’empirismo e del liberalismo moderni
L’inglese John Locke è uno dei più grandi pensatori del Seicento. La sua filosofia empiristica, tesa a individuare i limiti [...] Hobbes, scaturì dai terribili conflitti politici e religiosi del Seicento inglese, ma lo condusse a conclusioni opposte: se Hobbes si schierò dalla parte del re, elaborando la prima teoria razionalistica dell’assolutismo, Locke si schierò dalla parte ...
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assolutismo
s. m. [der. di assoluto2, sul modello del fr. absolutisme, ingl. absolutism]. – 1. Regime politico in cui chi regna o chi governa ha potere assoluto, illimitato, e non è quindi soggetto al controllo delle leggi o di altri organismi...
illuminato
agg. [part. pass. di illuminare]. – 1. Rischiarato, reso luminoso dalla luce naturale o artificiale: vicoli stretti e scarsamente i. (dal sole); teatro sfarzosamente i.; vetrine i. al neon. In alcune espressioni, come piazza ben...