Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] non debba essere pienamente utilizzata (Pietrandrea, Russo, in Verbal and signed languages, 2007).
Nell’analizzare la struttura ma in ogni caso definibile, di segni. L’indagine sugli aspetti grammaticali della LIS, come di altre lingue dei segni, ha ...
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Gli studiosi moderni, come già i retori e i grammatici del mondo classico e umanistico, hanno tentato di ordinare i testi raggruppandoli in classi omogenee. Ne sono emerse varie tipologie testuali, divergenti [...] rielaborerà più tardi in forma definitiva. La redazione di un verbale è operazione estremamente complessa. Chi verbalizza deve infatti essere in grado di cogliere gli aspetti rilevanti di ogni singolo intervento e saperlo riprodurre senza distorcerne ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...] sole riscalda la stanza).
Benché esistano diversi tipi di predicati non verbali (in particolare nomi e aggettivi; cfr. § 2), si verbale, il quale può presentare un evento come perfettivo (mi portò a casa) o imperfettivo (mi portava a casa; ➔ aspetto ...
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Vicino Oriente antico. L'analisi linguistica
Gábor Zólyomi
Giovanni Garbini
L'analisi linguistica
Grammatica
di Gábor Zólyomi
A partire dal III millennio, se non prima, in Mesopotamia vi furono due [...] t costituissero una categoria a parte. Gli altri paradigmi verbali che ci sono pervenuti sono più brevi e organizzati in ultimi come complementi fonetici, largamente usati per precisare l'aspetto fonetico di radici non di rado omofone, portò gli ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] queste frasi il soggetto è un argomento interno al sintagma verbale (mentre nelle frasi predicative è argomento esterno); da essa nelle sue strutture portanti sul fiorentino, per questo importante aspetto se ne distanzia, ed è solidale con i dialetti ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] », ecc.) e la costruzione stare + a + infinito usata per esprimere un aspetto durativo (i tipi che stai a ffà? e ma che stanno a ddì?, (l) sono poco popolari gli avverbi nel ruolo di componenti verbali, come in forme del tipo andare via o buttare via; ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] Oggi, il ruolo ancillare dell’ortografia rispetto ad altri aspetti della lingua è ampiamente condiviso. La situazione della nasale palatale (sognamo o sogniamo? disegnamo o disegniamo?) (➔ coniugazione verbale);
(c) il plurale dei nomi in -cia e -gia ...
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Il linguaggio dei segni
William C. Stokoe
Gli animali comunicano in molti modi assai complessi. Per esempio, i nostri parenti più vicini nel regno animale, gli scimpanzé, in alcuni momenti gesticolano [...] se non tutto, ciò che viene raccolto è riconosciuto dal suo aspetto e non dal suo suono e poiché i segni visibili sono adatti di mentire e di dire cose mai dette prima, il codice verbale funziona: cioè, il cervello che lo possiede funziona in virtù ...
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Comunicazione
Raffaele Simone e Lucio D'Amelia
Derivato dal latino communis, "comune a molti o a tutti", il termine comunicazione indica in generale l'attività del comunicare: esso si applica a ogni [...] fortemente influenzata dai diversi contesti culturali, ma fa anche ricorso ad altre forme di comunicazione non verbale.
Aspetti linguistici della comunicazione
di Raffaele Simone
1.
Natura della comunicazione linguistica
Nella sua accezione più ...
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Semiotica
Thomas A. Sebeok
Introduzione
Tutti gli esseri viventi, sia gli organismi interi sia le parti che li compongono, sono interrelati in un modo altamente organizzato. Quest'ordine, o organizzazione, [...] un gesto osceno o insultante - oppure può non avere alcun significato.
Questi esempi illustrano solo un aspetto per il quale i messaggi non verbali umani
Sorgente, destinazione e canale
I messaggi vengono generati in una sorta di 'scatola nera', che ...
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aspetto1
aspètto1 s. m. [dal lat. aspectus -us, der. di aspicĕre «guardare»]. – 1. letter. Atto di guardare, di vedere; sguardo, vista: E la mia donna in lor tenea l’a. (Dante); all’a. di ..., alla vista: all’a. del mostro, si sentì gelare...
verbalita
verbalità s. f. [der. di verbale1]. – Aspetto, carattere, sistema verbale, e anche forza, capacità espressiva: la v. di uno scrittore, di un attore.